Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa
La verità di una religione e quindi di una fede si fonda su tre conoscenze certe: la conoscenza del prima della storia, la conoscenza di ciò che è avvenuto nella storia, la conoscenza di ciò che avverrà dopo la storia. Se una di queste conoscenze è falsa, tutta la religione e la fede che si fonda su di essa è falsa. Una sola conoscenza falsa, rende falsa sia la fede che la religione. Questo principio è infallibile. Vale sempre, per tutti. Vale anche per tutte quelle religioni e quelle fedi che oggi si fondano sul pensiero filosofico, politico, economico, antropologico dell’uomo.
Verità sul tempo: la vita si vive una volta sola. La si salva, la si perde per l’eternità. Non vi è rinascita all’infinito. Non si è prima uomo o prima animale e poi si rinasce in un animale o in un altro uomo. L’uomo è unità personale di anima e di corpo inseparabili in eterno. Un solo corpo, una sola anima. L’uomo non è un’anima alla ricerca di mille corpi. La non verità sulla natura dell’uomo e sull’inseparabilità del corpo e dell’anima assieme alla non possibilità di rinascere, fanno sì che fede e religione fondate su questo principio errato, non sono vere. L’uomo può anche credere di rinascere. Ma poi deve sperimentare che con la morte tutto finisce.
Verità sulla vita eterna: questa non è un dono della sola misericordia del Signore, un perdono incondizionato, un’accoglienza per tutti nel suo regno di luce. La vita eterna, il Paradiso, è dono di Dio allo stesso modo che i frutti della campagna sono doni della terra. La terra dona i sui frutti. Ma a chi? A colui che l’ha irrorata, bagnata con il suo sudore, che l’ha coltivata con il suo sangue, che si è incurvato su di essa dalla mattina alla sera. Una terra lasciata incolta, non lavorata, arida, secca, non produrrà nessun frutto. Eppure oggi tutti dicono che il Signore il suo Paradiso lo dona a tutti. Falsità sulla vita eternità, falsità della fede che si professa.
Verità sul domani: il domani, sia quello immediato, sia quello a lungo termine, sia l’altro che segna la fine del mondo, nessuno lo conosce. Solo il Padre dei cielo lo conosce, ma il Padre lo tiene conservato gelosamente nel suo cuore. Sono tutti falsi religiosi, falsi economisti, falsi antropologi, falsi filosofi, coloro che programmano il futuro senza chiedere al Signore la sua sapienza, il suo Santo Spirito, la sua divina intelligenza, per stabilire ciò che oggi è il bene per l’uomo, perché domani, cambiando la storia, necessariamente l’uomo dovrà aggiornate il suo bene nelle modalità concrete di viverlo e di realizzarlo. Le modalità non sono eterne.
Verità sugli inizi: Oggi il mondo vive di nichilismo, ateismo, evoluzionismo, scienza che pretende di avere in mano la perfetta conoscenza del passato e del futuro. Questo mondo è falso, perché nega Dio come origine, fonte, principio eterno della sua vita. Questo mondo nega che la verità dell’uomo è dalla verità di Dio. L’uomo è da Dio, oggi, sempre, in ogni cosa per ogni cosa. Tutti i drammi che oggi uccidono l’umanità sono tutti drammi generati dalla negazione dell’origine dell’uomo. Oggi si è data vita ad un uomo che vuole farsi da se stesso. Non vuole dipendere più neanche dalla sua natura. Il silicone fisico è segno dell’altro silicone, quello spirituale, con il quale l’uomo pensa di abbellire se stesso. È questo il vero dramma umano.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.
Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!» (Mc 13,28-37).
L’assenza di verità sugli inizi e sulla fine, la falsità che si professa su questi due punti estremi, fanno sì che il nostro umanesimo sia tutto falso. Si costruisce un falso uomo, perché lo si edifica sulla totale falsità della sua vita presente e futura. Poiché l’uomo non si è fatto, mai si potrà fare. Poiché la verità dell’uomo non è dall’uomo, ma da colui che lo ha fatto, sempre nel suo Creatore deve attingere la sua verità. Avendo l’uomo escluso Dio come fonte della sua verità, è divenuto un uomo spiritualmente siliconato. Si abbellisce con questa o con quell’altra falsità, con questa o con quell’altra menzogna. Quando finisce il tempo del silicone spirituale, religioso, filosofico, psicologico, antropologico, economico, politico e si entra nella verità, allora l’uomo si ritrova essere spoglio, nudo di qualsiasi verità dell’anima, dello spirito, del corpo. L’uomo si ritrova essere senza se stesso. Il suo silicone di empietà e di immoralità non lo può salvare.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una fede ricca di ogni verità.