Qual è il primo di tutti i comandamenti?
4 MARZO (Mc 12,28-34)
Il primo di tutti i comandamenti è senz’altro il primo scritto da Dio nelle due tavole della legge al quale necessariamente vanno aggiunti il secondo e il terzo. Il Libro del Deuteronomio rivela come il Signore va amato. Esso riporta il comandamento aggiungendovi le giuste, vere, sante modalità per la sua fedele osservanza.
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato (Es 20,2-11).
Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte (Dt 6,1-9).
Amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la forza, ha un solo significato: amare la Legge del Signore, ogni legge, ogni precetto, ogni prescrizione, ogni norma, ogni regola. Tutto l’uomo deve immergersi nella volontà codificata di Dio. Per noi cristiani, questo comandamento si traduce: immersione piena, perfetta, stabile, abituale nella volontà codificata di Cristo Gesù e in quella attuale che lo Spirito Santo ci rivela di giorno in giorno. Senza la nostra immersione nel Vangelo, Cristo Gesù non si ama. Senza immersione nella rivelazione attuale dello Spirito Santo, Cristo non si ama. Si è fuori del comandamento. Non si ama Cristo. Si ama la volontà di Cristo su di noi. Non si ama Dio. Si ama la volontà di Dio su di noi e la volontà di Dio su di noi è Gesù Signore, attualizzato in noi dallo Spirito Santo.
Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Il prossimo da amare è ogni uomo. È da amare non secondo il cuore dell’uomo, ma come si ama la volontà di Dio: tutto il cuore, la mente, l’anima, la forza. Non vi sono due volontà di Dio, ma una sola. Non vi sono due volontà di Cristo, ma una sola.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la legge dell’amore.