Pregate per quelli che vi perseguitano
20 FEBBRAIO (Mt 5,43-48)
L’Antico Testamento conosce la mitezza dinanzi a coloro che perseguitano da parte dei perseguitati attraverso il Re Davide. Con grande visione di fede si lascia insultare, perseguitare, senza alcuna reazione, vietando ogni reazione da parte degli altri.
Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e alla sua sinistra. Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario». Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: “Maledici Davide!”. E chi potrà dire: “Perché fai così?”». Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi». Davide e la sua gente continuarono il cammino e Simei camminava sul fianco del monte, parallelamente a Davide, e cammin facendo malediceva, gli tirava sassi e gli lanciava polvere. Il re e tutta la gente che era con lui arrivarono stanchi presso il Giordano, dove ripresero fiato (2Sam 16,5-14).
L’Antico Testamento conosce il bene da fare ai nemici. Si chiede di dare loro acqua da bere e pane perché si possano sfamare. Anche questo precetto è conosciuto.
Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere, perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà (Pr 25,21-22).
L’Antico Testamento non conosce ancora l’amore puro, in tutto uguale a quello di Cristo Gesù per i nemici né la preghiera per quelli che perseguitano. Per Gesù amare i nemici è offrire la vita al Padre per la loro salvezza e redenzione. Gesù questo ha fatto dalla croce: ha amato i nemici, cioè l’uomo, ogni uomo. Ha pregato perché il Padre perdonasse il loro peccato. Questo amore e questa preghiera salvano e redimono il mondo. Con questo suo comandamento, Gesù porta al sommo della perfezione spirituale la legge dell’amore. In questi suoi due precetti – amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano – è rivelato il sommo della sua divina ed umana carità. Il Crocifisso è questi due comandamenti. Lui ama mettendo in pratica la legge dei Proverbi: ha dato il pane del suo corpo a noi, nemici affamati di Dio. Ha dato l’acqua del suo sangue e dello Spirito Santo, sempre a noi, assetati di Dio, verità, luce, amore, giustizia, santità. Lui per noi si è fatto pane e acqua, sangue e albero di Spirito Santo. Questa è l’immensità del suo amore per noi. Oltre nessuno potrà mai andare.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Chi vuole amare secondo verità deve essere perfetto come è perfetto il Padre celeste. Chi vuole sapere come è perfetto il Padre celeste ha un solo modello da guardare: Cristo Crocifisso. È il Crocifisso la perfezione assoluta, insuperabile dell’amore del Padre per noi. Chi guarda Lui a poco a poco impara ad amare. Chi distoglie lo sguardo da Lui mai potrà imparare ad amare. Gli manca il Maestro e il modello. Questa verità va applicata per intero al cristiano. È Lui il modello visibile nella storia e il maestro dell’amore di Cristo. Se il mondo guarda il cristiano e non vede in lui l’amore crocifisso di Gesù, mai potrà imparare come si ama. Gli manca la visibilità del vero amore. Il cristiano non deve insegnare come si ama, deve sempre mostrarlo dalla sua croce.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci amore visibile di Gesù.