Pregate per quelli che vi perseguitano
Nell’Antico Testamento l’amore verso Dio e verso l’uomo è obbedienza ai dieci Comandamenti, Un solo Comandamento trasgredito, anche solamente verso Dio, ci pone fuori del vero amore verso il prossimo. È vero. I primi tre Comandamenti riguardano Dio, ma essi sono anche purissimo amore verso il prossimo. Basti per un istante pensare all’idolatria, fonte di ogni immoralità; alla superstizione, sorgente di molti abomini e nefandezze ai danni del prossimo; al disonore del nome di Dio che è causa di scandalo e di disprezzo del Signore; alla dissacrazione del sabato che rivela al mondo intero quanto poco amore abbiamo per il nostro Dio e quanto poro rispetto abbiamo per la nostra vita, dal momento che il Signore benedice gli altri sei giorni a condizione che noi benediciamo, rispettiamo, consacriamo a Lui il suo giorno. La superstizione può anche arrivare a sacrificare uomini, donne, bambini, privandoli della vita.
Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore. A causa di questi abomini, il Signore, tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio (Dt 18,9-14).
I Dieci Comandamenti vengono completati dal Signore con la Legge della Santità, contenuta nei Capitolo 18. 19. 20 del Levitico. Molto rilievo è dato in questa Legge all’osservanza del Sesto Comandamento, dal quale nasce tutta la vita sulla nostra terra. Oggi non c’è disprezzo più grande se non contro il Sesto Comandamento. Il disprezzo giunge fino alla distruzione della stessa natura dell’uomo, fatta da Dio maschio e femmina. Nella stessa Legge viene proclamata la piena uguaglianza di ogni uomo ad ogni altro uomo e ogni uomo va amato come ognuno ama se stesso, sempre però si tratta di un amore di obbedienza alla Legge del Signore. Nulla nell’amore è lasciato alla libera interpretazione della mente, nulla alle mozioni del proprio cuore, nulla ai desideri e ai pensieri. Tutto, fin nei minimi dettagli, è stabilito dal Signore. Anche pesi e misure dovranno essere giusti e uguali per tutti, se si vuole amare secondo Dio. Una dovrà essere la Llgge, per stranieri, forestieri, figli di Abramo. Così ama Dio, così dovrà amare l’uomo.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Mt 5,43-48).
Allora è cosa giusta chiedersi: nell’amore verso il prossimo, qual è lo specifico di Cristo Gesù? Cosa Lui insegna come vero compimento alla Legge giù perfetta del Padre e che Lui conferma con le parole: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste? Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo”? Il primo compimento di Gesù è quello di non resistere al malvagio. Se vuole la tunica, gli si dia anche il mantello. Se costringe a fare un miglio con lui, se ne facciano anche due. L’arrendevolezza è la vera sapienza di Cristo Gesù. Lui non diede tunica e mantello? Sulla croce non fu spogliato delle sue vesti? Non fece i due miglia con la croce sulle spalle? Non si è arreso agli insulti, alle frustate, ai flagelli, ad ogni derisione e sputo?
La novità di Cristo è nella non distinzione tra amico e nemico. Dio aveva abolito ogni distinzione tra forestiero e non forestiero. Il popolo – non il Signore – aveva introdotto la distinzione tra amico e nemico. Basta un versetto del Salmo per comprendere fino a che punto l’odio per i nemici sia giunto – “Ricòrdati, Signore, dei figli di Edom, che, nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Spogliatela, spogliatela fino alle sue fondamenta!». Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sfracellerà contro la pietra” Sal 137 (136) 7-9). Questa preghiera mai più potrà essere innalzata al Signore. L’amore è universale senza alcuna distinzione. Ogni distinzione introdotta, rende l’amore non amore. È questa la novità di Gesù: per ogni uomo, se lo si vuole amare sul suo esempio, il cristiano offre a Dio la sua vita, come Cristo sulla Croce, per la sua salvezza e redenzione. La vita si comincia ad offrirla non per amici e conoscenti, ma proprio per persecutori e nemici. Solo allora si diviene veri discepoli di Gesù Signore. Se non si ama sul modello di Gesù, mai ci si potrà proclamare suoi seguaci. Non lo imitiamo nella carità e nell’amore, nella misericordia e compassione, nel dono della nostra vita per quanti ci fanno del male. Si prega con il dono e l’offerta della vita.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate della nostra vita un sacrificio a Dio.