vangelo del giorno

Pregando, non sprecate parole come i pagani

21 GIUGNO (Mt 6,7-15)

La prima lunga preghiera che si conosce nella Scrittura Santa è quella di Abramo, rivolta a Dio perché non distruggesse la città peccatrice di Sodoma:

Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo». Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». (Gen 18,22-32).

Sappiamo che la preghiera è pensata come un vero combattimento della creatura con il suo Creatore e Dio, sul modello della lotta tra Giacobbe e l’Angelo del Signore.

Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok. Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi. Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva» (Gen 32,23-33).

I Salmi sono la preghiera del cuore storico dell’uomo, che è sofferente, affaticato, stanco, pieno di fede, deluso, nella speranza, nella disperazione, assetato di vendetta, incline al perdono, nella gioia, nella tristezza, nel grande amore verso il suo Signore, ricolmo di Spirito Santo, illuminato dalla sua rivelazione o ispirazione, bisognoso di tanto aiuto, salvezza, redenzione, remissione del proprio peccato. A questo cuore Dio si manifesta, si rivela, gli fa conoscere la sua volontà, gli indica la strada da seguire. Viene Gesù e riassume tutte le antiche preghiera in una sola: nel Padre nostro.

Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.

Cosa aggiunge Gesù che non sia contenuto nei Salmi? Gesù porta nella preghiera tutta la verità dell’uomo e di Dio. Dio è santità, verità, volontà, provvidenza, liberazione, custodia dell’uomo. L’uomo deve chiedere tutto a Dio e in più vi deve aggiungere il suo perdono, la sua misericordia verso ogni suo fratello. Ciò che chiede a Dio, lui lo deve dare agli uomini, sempre, in ogni momento, senza alcuna eccezione.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci a pregare.