Però non ciò che
Nel rotolo del libro di Gesù è scritto che Lui deve fare sulla nostra terra solo la volontà del Padre. La volontà del Padre è il suo solo ed unico desiderio: “Questo io desidero e la tua legge è nel profondo del mio cuore”. La carne è debole, sente la pesantezza del dolore, avverte il ferro che trapassa mani e piedi, sente le urla e gli insulti del mondo, ascolta tutti la tentazioni e le sfide che gli uomini gli rivolgono. La fragilità della carne è fatta sua dall’anima e questa entra in una tristezza di morte. Gesù sa che il Padre non solo dona all’uomo la vocazione e la missione da assolvere. Gli dona anche tutta la forza, la potenza, l’energia dello Spirito Santo perché la carne venga sottomessa allo spirito e lo spirito la conduca alla piena obbedienza. Ma lo Spirito Santo va ravvivato, sempre riacceso, sempre vivificato, reso forte.
Come si può vivificare, ravvivare, riaccendere lo Spirito del Signore in modo che possiamo essere ricolmi di tutta la sua potenza, forza, energia? Mettendosi in preghiera. Chiedendo al Padre prima di tutto che rinnovi e confermi la sua missione e vocazione. Missione e vocazione, assieme ad ogni modalità, devono sempre essere dettate momento per momento da Lui. Confermati nella missione, anche nelle modalità urge che si è confermati. Questo però ancora non basta. Lo Spirito Santo ci deve avvolgere con la sua forza, annullando ogni debolezza e fragilità della nostra carne, perché solo la volontà del Padre sia fatta. Anche se la carne volesse tirarsi fuori e si chiede a Dio che ci tiri fuori, è sempre la volontà di Dio che deve trionfare. Gesù mostra al Padre tutta la fragilità della sua umanità, ma anche tutta la chiarezza della sua scelta.
Lui una cosa sola vuole fare: la volontà del Padre. Il Padre gli ha chiesto di prendere sulle sue spalle la pesante croce del peccato del mondo con tutte le sue consegue ed espiare al posto dell’intera umanità. La sua carne respinge la sofferenza. Il suo spirito l’accoglie. Fa sua tutta la volontà del Padre. È giusto che questo punto sia chiaro: Gesù non fa la volontà del Padre perché volontà del Padre. Fa la volontà del Padre assumendola per intero come sua volontà. Il Padre gli chiede di prendere su di sé tutto il peccato del mondo. Gesù fa sua propria volontà la volontà del Padre, assume sulle sue spalle tutto il peccato e si consegna alla croce per la sua espiazione. È questo l’amore grande, immenso, di divina eccellenza di Cristo Gesù. Si fa liberamente sacrificio del peccato per il mondo intero. La carne però è debole.
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri. Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».
Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino» (Mc 14,26-42).
Come si vince la debolezza della carne? Assumendo su di sé non solo la volontà del Padre, ma anche il suo Santo Spirito, che è Spirito di fortezza, sapienza, consiglio, conoscenza, timore del Signore, pietà, intelletto. A questo serve la preghiera nell’orto degli ulivi: rivestirsi di tutto lo Spirito del Signore, senza il quale la carne avrebbe potuto intromettersi nel combattimento spirituale e operare qualche inconveniente nella missione e in ogni momento del suo svolgimento, le cui modalità dovevano essere secondo Dio e mai secondo l’uomo. In Cristo troviamo così due principi basilari, fondamentali, essenziali per costruire un vero umanesimo. Il primo principio vuole che ognuno voglia assumere tutta la volontà di Dio in ordine alla missione di togliere il peccato del mondo. Se non si toglie il peccato mai vi potrà essere vero umanesimo. Il secondo principio comanda che ci si rivesta di Spirito Santo, perché solo Lui può condurre il discepolo di Gesù a compiere la volontà del Padre secondo le modalità stabilite da Dio e mai dall’uomo. Il Padre ordina cosa fare. Lo Spirito conduce ad una perfetta obbedienza. L’umanesimo cristiano è solo uno: fare nello Spirito Santo solo e sempre la volontà del Padre.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci sempre dalla volontà del Padre.