Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini
Pensare secondo Dio solo apparentemente potrebbe sembrare facile. Non è sufficiente prendere una parola del Scrittura e realizzarla. La parola è di Dio, la realizzazione potrebbe essere frutto del nostro cuore, della nostra mente, del nostro spirito, della nostra comprensione. Pensare secondo Dio non è neanche fare ciò che si è fatto ieri, secondo le modalità di ieri. Il pensiero di Dio è sempre novità assoluta. Ieri per ieri, oggi per oggi, domani per domani. Nessun progetto è di Dio se non è pensato, voluto, dato da Dio. Anche le modalità della realizzazione storica devono essere secondo Dio, mai secondo l’uomo.
Gesù è il Messia di Israele, il suo re. Qual è il pensiero secondo l’uomo che Pietro fa su di Lui? È vederlo sul modello e lo stile di Davide. È fare di Lui un re contro gli altri re, le altre nazioni, gli altri popoli. È pensare Lui allo stesso modo che pensa Davide. Gesù è Messia, ma infinitamente oltre Davide. Lui è Re di ogni uomo, ogni nazione, ogni popolo, ogni lingua. Lui non viene per liberare l’uomo dall’uomo, ma per dare ogni uomo all’uomo, per fare di ogni uomo un fratello dell’uomo e così per tutti gli altri popoli e nazione. Tutti devono essere per tutti.
Gesù non viene per separare ma per unire. Non è stato mandato per uccidere, ma per risuscitare. Non è stato costituito Messia di morte, ma di vita. Nessun uomo, leggendo l’Antica Scrittura, potrà comprendere pienamente chi è il Messia del Signore. Anche unificando tutte le profezie dalla prima all’ultima, mai potrebbe comporre la figura del Messia secondo Dio. Solo Gesù conosce la sua missione e solo Lui sa come realizzarla, secondo tempi e momenti stabiliti anch’essi dal Padre celeste. Il Messia secondo Dio solo Dio lo conosce e nessun altro.
Pietro vorrebbe fare da maestro a Gesù. Dirgli come si vive il vero messianismo: rimanendo fuori da Gerusalemme. Recandosi nella Città Santa solo per conquistarla e liberarla da potere dei Romani. Questo è il messianismo secondo Pietro, di certo non è quello secondo Dio. Gesù lo dice con fermezza a Pietro: “Tu mi fai sa Satana, da tentatore. Torna a prendere il tuo posto di discepolo, come io vivo il mio posto di discepolo del Padre. È il Padre che dobbiamo ascoltare. È Lui il nostro unico e solo Maestro. È il suo pensiero che si deve seguire”.
Rispondendo a Pietro, Gesù ci insegna che ognuno potrebbe essere Satana di se stesso e anche Satana per gli altri. Come si fa a non essere Satana né per noi e né per gli altri? Prima di tutto ci si deve rivestire di una grande umiltà. Dobbiamo avere una solida fede: i nostri pensieri quasi mai sono i pensieri di Dio. Avendo questa fede, ci si mette in preghiera e si chiede al Signore che ci manifesti le sue vie perché noi le seguiamo. Umiltà e preghiera devono essere una cosa sola. Se manca l’umiltà, la preghiera diviene inefficace, inutile. È vana.
Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» (Mc 8,22-33).
Altra certezza di fede che ci è chiesta: Dio non cammina con i pensieri dell’uomo, realizza sempre i suoi pensieri. I nostri progetti non li può benedire. Benedice i suoi progetti. Anche i nostri progetti pastorali da Lui non sono benedetti, se non sono i suoi. Per questo prima di progettare, ci si mette in preghiera e si chiede a Lui la luce dello Spirito Santo perché ogni nostra azione ed operazione, pensiero e riflessione, desiderio e volontà siano solo purissima manifestazione nella storia del suo cuore. Umiltà, fede, comunione con lo Spirito Santo.
Quanto Gesù dice a Pietro, vale per ogni suo discepolo. Nessuno dovrà dare al suo messianismo significati differenti da quello stabilito dal Padre. Il cristianesimo, che è chiamato per tutto l’arco della storia a realizzare il messianismo di Gesù secondo i pensieri del Padre, mai dovrà essere impostato secondo visioni umane. Ad ogni operatore nella Chiesa è domandato di non anteporre mai il suo pensiero a quello di Cristo e di Dio. La Chiesa è sua ed essa va incarnata perennemente secondo la volontà del Padre celeste. Non si possono avere visioni personali di Chiesa. Non si realizzerebbe secondo la sua divina verità. La Chiesa ha un solo modello da incarnare: Cristo Gesù, vero missionario del Padre, Crocifisso e Risorto , per portare sulla terra tutto l’amore, la grazia, la verità del Padre.
Vergine Maria Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri missionari sul modello di Gesù.