Perché sappiate e conosciate che il Padre è in me
27 MARZO (Gv 10,31-42)
Constatando la sorda opposizione dei Giudei contro di Lui, perché Gesù si ferma a dialogare con essi? Non sarebbe stato meglio lasciarli nella loro ignoranza e ritirarsi tra la folla a narrare parabole, compiere miracoli, invitare alla conversione e alla fede nel Vangelo? Perché non abbandona queste pecore sorde che si turano le orecchie dello spirito per non comprendere e così non convertirsi? Quale fine deve raggiungere Gesù nel portare avanti dialoghi così impegnativi, ma anche così pericolosi per la sua incolumità fisica? Il rischio della lapidazione è sempre in agguato.
Dio vuole la salvezza del suo popolo. La vuole in modo reale, efficace. Al suo popolo Lui fa l’offerta della vita eterna. Ad esso Cristo Gesù è mandato. Dio non viene mai meno alle sue promesse. Questo suo popolo è stato costituito nazione santa per santificare tutte le nazioni della terra. È stato costituito un regno di sacerdoti per offrire al Padre come vittima pura e santa il mondo intero. Dovranno essere loro a rifiutare ciò che Dio ha fatto realmente di essi. Dio mai potrà venire meno ad una sola parola uscita dalla sua bocca. Ora il Padre celeste vuole dare compimento a quanto disse loro per mezzo di Mosè ai piedi della santa montagna del Sinai.
Al terzo mese dall’uscita degli Israeliti dalla terra d’Egitto, nello stesso giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte. Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Queste parole dirai agli Israeliti». Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te» (Es 19,1-9).
In Gesù il Padre vuole mantenere ogni sua parola. Nessun Figlio di Abramo domani o anche nel giorno del giudizio potrà accusare Dio di essere venuto meno nella sua promessa. Loro non sono sacerdoti e non possono offrire come vittima pura ogni uomo al Padre perché Questi è venuto meno. Si è dimenticato delle sue parole. Cristo Gesù in ogni sua parola deve rendere giusto e fedele il Padre suo. La giustificazione di Dio è il primo grande fine che si deve dare alla predicazione, all’evangelizzazione. Domani nessuno dovrà dire al Signore: “Mi danno perché tu non mi hai aiutato, non mi hai parlato”. In questo caso è responsabile il missionario, l’inviato, il messaggero.
Di nuovo i Giudei raccolsero delle pietre per lapidarlo. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Gesù vuole che si giunga alla verità delle sue parole per la via della verità delle sue opere. Le sue opere sono da Dio ed anche Lui è da Dio. È dalla verità delle sue opere che i Giudei possono giungere alla verità: “Lui è nel Padre e il Padre è in Lui”.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la verità di Gesù.