vangelo del giorno

Perché non venga continuamente a importunarmi

12 NOVEMBRE (Lc 18,1-8)

L’Apostolo Giacomo ci insegna che la preghiera è la via attraverso la quale tutto il cielo si riversa sulla terra. Nulla è impossibile a colui che prega. Ma di che preghiera si tratta? Della preghiera elevata con fervore dal giusto. Preghiera, giustizia, fervore!

Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia, canti inni di lode. Chi è malato, chiami presso di sé i presbìteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto. Elia era un uomo come noi: pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto (Gc 5,13-18).

San Paolo rivela ai Filippesi che con la preghiera si ottiene il dono della pace del cuore. Quando il cuore è nella pace, di nulla ha bisogno. Ha bisogno di tutto quando non è nella pace. Tutto a Dio si manifesta, tutto a Lui si deve fare presente con la preghiera.

Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi! (Fil 4,4-9).

Ai Romani invece manifesta che il nostro cuore è incapace di vere preghiere perché non sa cosa chiedere. Il Padre manda in nostro aiuto lo Spirito Santo. Lui sa cosa vuole il Padre da noi e lo chiede con sospiri inesprimibili. Ogni altra cosa è già nostra.

Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio (Rm 8,26-27).

Gesù vuole che chi chiede al Padre, chieda senza mai stancarsi, chieda fino all’esaudimento della sua preghiera. La fede non basta per pregare, neanche la giustizia basta, neanche il fervore, neanche lo Spirito Santo. A tutte queste cose si deve aggiungere l’insistenza. Mattina, mezzogiorno, pomeriggio, sera, sempre si deve chiedere quello che già si è chiesto. Si deve smettere solo quando la grazia è ottenuta.

Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Perché nessuno smetta nella sua richiesta, Gesù ci offre l’esempio di una vedova. La vedova è il nulla del nulla. È la senza forza, la senza difesa, la senza giustizia. Il giudice invece è il deposta assoluto. È il senza opposizione, il senza regole, il senza pietà, il senza misericordia. Potrà mai un vedova piegare una onnipotenza di ingiustizia? Può con la sua insistenza. Chi siamo noi che preghiamo? Siamo i figli del Padre. Chi è il Dio al quale ci rivolgiamo? La misericordia, la pietà, la compassione, la carità eterna. È il Dio che può mettere alla prova la nostra fede nella preghiera.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una fede vera in Gesù.