Perché la gente non veda che tu digiuni

2 Cor 9,6-11; Sal 111; Mt 6,1-6.16-18
19 GIUGNO

Cristiano è colui che in Cristo, sotto costante mozione e guida dello Spirito Santo, ha consegnato la sua vita al Padre perché per mezzo di essa si manifesti tutta la sua gloria. Il cristiano è un consacrato al servizio della gloria di Dio. Se lavora per la gloria del Padre, non può lavorare per la sua gloria. Se lavora per la sua gloria, di certo non lavorerà per la gloria del Padre. il Padre mai gli potrà dare la ricompensa eterna. San Paolo esorta sia i Corinzi che i Romani a vivere sempre secondo questa finalità.

Dunque, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza (1Cor 10,31-33). Noi, che siamo i forti, abbiamo il dovere di portare le infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo nel bene, per edificarlo. Anche Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma, come sta scritto: Gli insulti di chi ti insulta ricadano su di me. Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza. E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio (Cfr. Rm 15,1-9).

Una mistica dei nostri tempi così ha pensato e sempre vissuto, sotto perenne mozione dello Spirito Santo la sua vita. Anche un suo sospiro è per la gloria del Signore.

Per te… Signore, vivo, cammino, vado, annunzio la tua Parola. Per te… Signore, cerco, chiedo, trovo, busso alla tua porta. Per te… Signore, spero, amo, credo, attendo che tu venga. Per te… Signore, visito, curo, conforto, allevio la sofferenza. Per te… Signore, non attendo, non voglio, non desidero, non aspiro alla ricompensa degli uomini. Per te… Signore, soffro, patisco, sopporto, muoio per stare sempre con te. Per te… Signore, la sofferenza è gioia, la croce è risurrezione, la morte è vita, l’offerta di me è dono di te. Per te… Signore, l’obbedienza, il sacrificio, la stalla, la croce è via per la gloria del Padre tuo. Per te… Signore, i nostri pensieri non contano, non valgono, non danno la vita, non ci conducono a te per l’eternità. Per te… Signore, il dono della vita per il Vangelo e la tua Parola di verità ci dà la gioia del paradiso.

Gesù ci avverte. Se lavoriamo per la gloria di Dio, il Padre ci darà la sua ricompensa eterna nel suo cielo di beatitudine e di gioia eterna. Se lavoriamo per la nostra gloria, abbiamo già ricevuto la nostra gioia effimera. Dio mai ci potrà ricompensare. Non abbiamo lavorato per Lui. Per giustizia Lui nulla deve a noi. Siamo senza ricompensa eterna. A che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la sua anima?

State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Ognuno è obbligato a scegliere. Chi serve se stesso avrà la ricompensa da se stesso. È una ricompensa di morte. Chi serve Dio, avrà la ricompensa da Dio e sarà eterna.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che tutto facciamo per la gloria del nostro Dio.