Per quelli che lo temono – Ha spiegato la potenza del suo braccio

17 Maggio
Per quelli che lo temono

La misericordia è essenza del nostro Dio. È la sua stessa natura, la sua vita. È il dono della sua vita che Lui fa alla creatura fatta ad immagine e a somiglianza di Lui. La misericordia non è però imposta. Nessuno è obbligato ad accoglierla, per divenire misericordia della misericordia del Signore. La Vergine Maria, vera Profetessa e Regina dei Profeti, vera voce dello Spirito Santo, ci annunzia che essa è “Per quelli che lo temono”. Diciamo subito che essa è per tutti. Ma ne usufruiscono quelli che vivono nel suo santo timore. Ecco come il Libro del Siracide parla del Timore del Signore. Esso è l’inizio della sapienza e dell’intelligenza per ogni uomo.

Ogni sapienza viene dal Signore e con lui rimane per sempre. La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni dei secoli chi li potrà contare? L’altezza del cielo, la distesa della terra e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare? Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza e l’intelligenza prudente è da sempre. Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni. La radice della sapienza a chi fu rivelata? E le sue sottigliezze chi le conosce? Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato? La sua grande esperienza chi la comprende? Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. Il Signore stesso ha creato la sapienza, l’ha vista e l’ha misurata, l’ha effusa su tutte le sue opere, a ogni mortale l’ha donata con generosità, l’ha elargita a quelli che lo amano. L’amore del Signore è sapienza che dà gloria, a quanti egli appare, la dona perché lo contemplino.

Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona d’esultanza. Il timore del Signore allieta il cuore, dà gioia, diletto e lunga vita. Il timore del Signore è dono del Signore, esso conduce sui sentieri dell’amore. Chi teme il Signore avrà un esito felice, nel giorno della sua morte sarà benedetto. Principio di sapienza è temere il Signore; essa fu creata con i fedeli nel seno materno. Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne, abiterà fedelmente con i loro discendenti. Pienezza di sapienza è temere il Signore; essa inebria di frutti i propri fedeli. Riempirà loro la casa di beni desiderabili e le dispense dei suoi prodotti. Corona di sapienza è il timore del Signore; essa fa fiorire pace e buona salute. L’una e l’altra sono doni di Dio per la pace e si estende il vanto per coloro che lo amano. Egli ha visto e misurato la sapienza, ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente, ha esaltato la gloria di quanti la possiedono. Radice di sapienza è temere il Signore, i suoi rami sono abbondanza di giorni. Il timore del Signore tiene lontani i peccati, chi vi persevera respinge ogni moto di collera.

La collera ingiusta non si potrà scusare, il traboccare della sua passione sarà causa di rovina. Il paziente sopporta fino al momento giusto, ma alla fine sgorgherà la sua gioia. Fino al momento opportuno terrà nascoste le sue parole e le labbra di molti celebreranno la sua saggezza. Fra i tesori della sapienza ci sono massime sapienti, ma per il peccatore è obbrobrio la pietà verso Dio. Se desideri la sapienza, osserva i comandamenti e il Signore te la concederà. Il timore del Signore è sapienza e istruzione, egli si compiace della fedeltà e della mansuetudine. Non essere disobbediente al timore del Signore e non avvicinarti ad esso con cuore falso. Non essere ipocrita davanti agli uomini e fa’ attenzione alle parole che dici. Non esaltarti, se non vuoi cadere e attirare su di te il disonore; Il Signore svelerà i tuoi segreti e ti umilierà davanti all’assemblea, perché non ti sei avvicinato al timore del Signore e il tuo cuore è pieno d’inganno (Sir 1,1-30).

Cosa si deve intendere per timore del Signore? Una cosa semplicissima: credere che la sua Parola sempre si compie sia in ciò che ci annunzia come bene e sia in ciò che ci rivela essere un male per noi. Credere cioè sia nella via della vita che lui ci indica e sia nella via della morte che lui ci rivela e ci manifesta. Il bene è vita secondo la natura di Dio che è carità e misericordia. Il male è non vivere secondo la natura di bene di Dio che è amore. Temere il Signore è accogliere che fuori della sua volontà di bene si percorre una via di morte, che poi si trasformerà in morte eterna per l’uomo. Chi teme allora il Signore? Chi crede nella sua Parola, cammina nella sua Legge, esegue ogni suo comando di bene, evita sempre il male. Per chi cammina nel bene, sempre la misericordia di Dio si riversa su di lui con ogni abbondanza. Chi cammina nel male, avrà solo una misericordia da parte di Dio: la grazia di potersi convertire.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di purissima fede nella Parola.

Ha spiegato la potenza del suo braccio

Il braccio potente del Signore è la sua eterna e divina onnipotenza che crea l’universo visibile e invisibile e lo modella secondo la sua volontà. La Vergine Maria dicendo: “ha spiegato la potenza del suo braccio”, ci rivela che nella sua vita Dio veramente ha messo tutta la sua divina ed eterna onnipotenza. Quanto ha operato in lei supera infinitamente la potenza esercitata nella creazione del Cielo e della terra e di quanto vi è in esso. Creazione, redenzione, santificazione dell’uomo sono l’opera di Dio, solo sua purissima opera. All’uomo è chiesto di lasciarsi operare da Dio, allo stesso modo che alla creta è domandato di lasciarsi formare dal vasaio.

Piombano sopra di loro la paura e il terrore; per la potenza del tuo braccio restano immobili come pietra, finché sia passato il tuo popolo, Signore, finché sia passato questo tuo popolo che ti sei acquistato (Es 15, 16). Il Signore disse a Mosè: “Ora vedrai quello che sto per fare al faraone con mano potente, li lascerà andare, anzi con mano potente li caccerà dal suo paese!” (Es 6, 1). Mosè disse al popolo: “Ricordati di questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato (Es 13, 3). Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall’Egitto (Es 13, 9). Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto e il popolo temette il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè (Es 14, 31).

Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: “Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto con grande forza e con mano potente? (Es 32, 11). Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall’Egitto, dalla condizione servile (Es 13, 14). Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall’Egitto” (Es 13, 16). Tu hai calpestato Raab come un vinto, con braccio potente hai disperso i tuoi nemici (Sal 88, 11). Il Signore ha giurato con la sua destra e con il suo braccio potente: “Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici, mai più gli stranieri berranno il vino per il quale tu hai faticato (Is 62, 8). Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno (Ger 21, 5). Io ho fatto la terra, l’uomo e gli animali che sono sulla terra, con grande potenza e con braccio potente e li do a chi mi piace (Ger 27, 5).

Che il Signore modelli e rimodelli la sua creazione per il bene, solo per il bene dell’uomo, lo attesta il Libro della Sapienza, quando descrive l’agire della natura in favore dei figli di Israele.

Difatti gli elementi erano accordati diversamente, come nella cetra in cui le note variano la specie del ritmo, pur conservando sempre lo stesso tono, come è possibile dedurre da un’attenta considerazione degli avvenimenti. Infatti animali terrestri divennero acquatici, quelli che nuotavano passarono sulla terra. Il fuoco rafforzò nell’acqua la sua potenza e l’acqua dimenticò la sua proprietà naturale di spegnere. Le fiamme non consumavano le carni di fragili animali che vi camminavano sopra, né scioglievano quel celeste nutrimento di vita, simile alla brina e così facile a fondersi. In tutti i modi, o Signore, hai reso grande e glorioso il tuo popolo e non hai dimenticato di assisterlo in ogni momento e in ogni luogo (Sap 19,18-22).

La Vergine Maria vede se stessa da Dio, nella luce dello Spirito Santo. Vede tutta la misericordia che Dio le ha usato. Per “modulare” Lei secondo la sua volontà ha messo nella storia tutta la sua divina ed eterna onnipotenza. Essendo l’onnipotenza di Dio sempre a servizio della vita e mai della morte, Lei, Maria, opera straordinaria di Dio è stata creata per essere a totale servizio della vita. Per Lei il Signore ha deciso di far venire la sua Vita Eterna sulla nostra terra. Dalla Vita Eterna di Dio che viene in mezzo a noi per mezzo di Lei, il Signore vuole far ritornare in vita l’umanità e con essa l’intera creazione. Per Lei, perché madre della Vita Eterna, verrà uno sconvolgimento della terra, l’uomo sarà rimodulato, riformato, rinnovato, rigenerato ed anche quest’opera è il frutto della sua divina onnipotenza. Infatti tutto questo avviene per opera del suo Santo Spirito, che è il frutto maturato sulla Croce della Vita Eterna che nasce da Lei.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a lasciarci rimodulare da Dio.