Per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
MARTEDÌ 7 GENNAIO (Mt 4,12-17.23-25)
L’Evangelista Matteo, dopo la sua vittoria sul diavolo nel deserto, fa iniziare la missione di Gesù, con pieno compimento della profezia di Isaia. In essa è detto non solo che la luce viene ad illuminare le tenebre della terra, ma è rivelato anche chi è il portatore di questa luce, che è luce di verità, giustizia, pace, riconciliazione, perdono: “Ma la caligine sarà dissipata, poiché non ci sarà più oscurità dove ora è angoscia. In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian. Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti” (Is 8,23-9.6). Chi porta la luce nella regione delle tenebre è il Cristo, il Messia. Gesù è Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre. Principe della pace. Gesù è la luce vera che viene per illuminare ogni uomo. È la verità per fare verità ogni figlio di Adamo. È la vita che si fa vita di quanti abitano nella regione della morte. Gesù è il Dio Eterno, il Dio Luce eterna, il Dio Vita eterna, il Dio Amore eterno dato a noi dal Padre nella carne. Chi vede Gesù vede un uomo, ma quell’uomo è Dio, è il Figlio di Dio, è il Verbo Eterno del Padre. Questa sua divina ed eterna essenza sfuggiva ieri agli uomini, sfugge anche oggi. Oggi molto più che ieri, a motivo di una volontà satanica universale contro di Lui e la sua essenza.
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Come si entra nella luce, nella verità, nella grazia, nella giustizia, nella vita eterna che è Cristo Gesù? Attraverso la conversione. Non si tratta però di una conversione morale: dalla disobbedienza all’obbedienza, dal peccato al pentimento e al ritorno nell’alleanza, dall’ingiustizia alla giustizia. La conversione è teologica e vale per ogni uomo, giusto, ingiusto, santo, peccatore, credente, non credente. La conversione richiesta è il passaggio da Mosè a Cristo, dall’Antica Alleanza alla Nuova, dalla Parola di Dio data ai padri alla Parola di Gesù Signore, dal sangue dei capri, dei tori e dei vitelli al sangue di Cristo Gesù, ma anche dal sacerdozio secondo Aronne al sacerdozio secondo Cristo Signore. La conversione deve essere piena, radicale, totale, perenne, senza ritorno indietro. Non si può rimanere nel Vecchio e assumere qualcosa del Nuovo. Si deve passare nel Nuovo, lasciando il Vecchio. La vecchia santità non serve più. Occorre oggi la nuova santità, quella che è il frutto dell’obbedienza alla Parola di Gesù. Se si deve convertire Mosè a Cristo, ogni altro uomo si deve convertire. È Gesù il solo Principe della pace e il solo Re del regno di Dio. Per questo la conversione a Cristo è obbligatoria, se si vuole entrare nella sua luce, verità e vita.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni uomo si converta a Cristo, sua luce eterna.