Per loro non c’era posto nell’alloggio

Gesù non solo è venuto per creare l’uomo nuovo con il dono del suo Santo Spirito, da Lui versato dal suo corpo trafitto, dopo la sua morte in croce. È anche il modello unico, irripetibile, solo, nella storia dell’umanità, da Adamo fino all’avvento dei nuovi cieli e della nuova terra, di come si vive la propria umanità secondo verità, giustizia, santità, perfetta carità, misericordia, amore puro e santo. Essendo il solo ed unico modello, a Lui sempre si deve guardare, Lui imitare, da Lui imparare, Lui seguire. È Lui il solo Maestro vero dell’umanità.

Vi è un uomo potente che vuole contare tutti i sudditi del suo impero e ordina un censimento per tutte le province da lui governate. Gesù, che ormai sta per venire al mondo, si mette in cammino ancora nel grembo della madre e viene portato a Betlemme, città nella quale secondo la profezia era annunciata la sua nascita. Troviamo subito il primo segreto di Gesù in ordine alla formazione del nuovo uomo. Questo primo segreto ha un nome: obbedienza. Obbedienza a chi? Indirettamente a Dio, che tutto predispone nella sua Provvidenza divina ed eterna, ma direttamente all’uomo. Si potrà mai costruire il vero uomo se si prescinde da questa obbedienza? Gesù stesso non la pone a fondamento della sua nuova legge?

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle (Mt 5,38-42).

L’Apostolo Giacomo non parla, ricordando la Parola del Maestro, di sapienza arrendevole?

Chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia (Gc 3,13-18).

Senza questa obbedienza agli uomini, che è anche rinuncia della nostra stessa vita, mai si potrà parlare di vero umanesimo. Altra obbedienza che Gesù vive appena nato è quella agli eventi, alle circostanze, possiamo dire obbedienza alla storia concreta che è posta dinanzi a noi. Per loro non c’è posto nell’alloggio. Possiamo dare a questa affermazione tutti i significati di questo mondo e anche del cielo. A noi questi significati non interessano. Interessa invece cogliere l’obbedienza di Gesù. Cosa gli offre la storia, le circostanze, gli eventi? Una grotta, una stalla, un luogo riparato. Gesù obbedisce alla storia. Nasce nella grotta. Si lascia adagiare nella mangiatoia. Accoglie ciò che la Provvidenza del Padre gli ha preparato.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio (Lc 2,1-7).

Tutta la disumanità degli uomini potrebbe essere cancellata in pochi istanti, se tutti iniziassimo a vivere questa duplice obbedienza: all’uomo e alla storia, agli eventi e alla circostanze. Questo non vuol dire che non si debba cercare altro. Luca sapientemente ci segnala che altre cose non esistono, non sono possibili, non sono a portata i mano, non le possiamo ottenere. Obbediamo alle circostanze, alla storia, viviamo nella pace. Nella grotta vi è pace non perché è nato il Principe della Pace, non perché in essa si trovano la Regina della Pace e l’uomo giusto che già ha accolto tutto il progetto di Dio su di lui con pronta ed immediata obbedienza, ma perché tutti obbediscono alla storia, agli eventi, alla circostanze. Oggi vi è disumanità perché tutti hanno deciso la non obbedienza alla storia, al limite. Tutti i comandamenti non sono forse richiesta di obbedire alla storia, al limite creaturale che sempre ci sovrasta? Tutta la corruzione che devasta la nostra umanità, la distruzione della famiglia, il rifiuto della nuova vita il rigetto della vita invecchiata non è forse questa ribellione alla storia? Ogni uomo non combatte una stupida guerra sempre alla ricerca del meglio del meglio del meglio? Gesù ci ridimensiona tutti.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci obbedienti alla nostra storia.