Padre, sia santificato il tuo nome
5 OTTOBRE (Lc 11,1-4)
Santificare il nome di Dio ha un altissimo significato. Esso ci è rivelato tutto dal Profeta Ezechiele. Il Signore santifica il suo nome, liberando corpo, spirito, anima, volontà, desideri, sentimenti dei suoi adoratori da ogni sozzura, iniquità, concupiscenza, vizio, immoralità, idolatria, nefandezza, trasgressione della sua santa legge. È l’impurità morale contratta dai suoi fedeli nel corpo, nello spirito, nell’anima la grande profanazione del nome del Signore. Dal nostro male solo il Signore ci può guarire. A Lui si chiede la guarigione. Anzi è Lui stesso che promette che verrà per la santificazione del suo nome glorioso e alto. Tanto grande è il suo amore.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Come l’impurità delle mestruazioni è stata la loro condotta davanti a me. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni. Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d’Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più la carestia. Moltiplicherò i frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le nazioni. Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e i vostri abomini. Non per riguardo a voi io agisco – oracolo del Signore Dio –, sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o casa d’Israele (Cfr. Ez 1.1-38).
La prima grazia che i discepoli di Gesù dovranno chiedere al Padre celeste è la liberazione dalle loro impurità. Ogni immoralità nel corpo dell’uomo disonora Dio. Il suo nome viene profanato, umiliato, disprezzato. Un discepolo di Gesù mai dovrà vivere in un corpo corrotto, immorale, impudico, immondo e il corpo è sempre immondo quando lo si nutre con la trasgressione della Legge Santa del nostro Dio. L’uomo prima si deve nutrire di santità, poi si potrà nutrire di pane. Ogni pane che mangia è velenoso, se lo mangia con corpo immondo. È questo il motivo per cui prima si santifica il corpo, poi si chiede a Dio il pane quotidiano, dopo si chiede ancora una volta che il nostro corpo rimanga nella più grande santità. Non serve il pane ad un corpo immondo.
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».
Corpo, spirito e anima sono ancora immondi quando in essi rimane il non perdono. Non appena qualcuno pecca contro di noi, neanche si deve permettere che l’odio, il rancore, la sete di vendetta entri in noi. Lo esige la santità del nome di Dio.