O generazione incredula e perversa

Gesù è l’uomo dalla purissima obbedienza al Padre suo. È come se Lui si fosse tolto cuore, mente, volontà, desideri, aspirazioni consegnando ogni cosa al Padre, prendendo però al loro posto cuore, mente, volontà, desideri, aspirazioni del Padre. Qual è il solo desiderio, la volontà del Padre? Che ogni uomo conosca Lui, accolga Lui, ascolti la sua Parola, viva in essa e per essa, così da raggiungere la beatitudine eterna nel suo Paradiso. Se il Padre ha quest’unico desiderio, di certo Cristo Signore non può averne un altro differente. Il desiderio del Padre non solo vale per ogni uomo, vale anche per Lui. Anche Lui deve vivere di sola Parola del Padre se vuole raggiungere la vita eterna per la sua vera umanità e se vuole aprire le porte della salvezza e della redenzione ad ogni uomo. Perché Lui non viva di Parola secondo la volontà attuale del Padre Satana sempre lo tenta. Se Gesù cade anche in una piccola trasgressione, la missione di salvezza è compromessa per sempre. Gesù invece, sempre pieno di Spirito Santo, vince ogni tentazione, supera ogni ostacolo, anche quello della Croce, raggiunge Lui la più alta gloria nei Cieli nella sua umanità, apre le porte del cuore del Padre ad ogni uomo.

Gesù si “ribella” nel suo spirito quando il mondo vuole ridurre la sua missione a sola opera di misericordia per il corpo. Sempre invece risponde con infinito amore quando gli si chiede luce e grazia per l’anima e lo spirito. La generazione è incredula e perversa perché non comprende, non vuole comprendere chi è Gesù Signore: Colui che è stato mandato da Dio per ricolmare il mondo di grazia, verità, luce, vita eterna. Gesù invece sempre compie una finissima distinzione, separando con spada a doppio taglio, la misericordia dalla missione, ciò che è fine per la singola persona e ciò che è segno per il mondo, ma non fine. Qual è allora la missione di Gesù? Quella di essere luce del mondo, via che conduce al Padre, verità che rende vero l’uomo, vita divina ed eterna per la vera risurrezione dell’uomo, Parola ultima di Dio che dona verità e compimento a tutte le altre Parola del Padre suo. Qual è la misericordia di Cristo Gesù? Vivere, nello Spirito Santo, secondo il comando del Padre, ogni Parola da Lui annunziata, manifestata, rivelata, donata. La Parola predicata e proclamata non obbliga solo chi l’ascolta, obbliga anche chi la dice e la rivela. Gesù è anche Lui obbligato a vivere la Parola.

Vivendo la Parola si compie ogni opera di misericordia. Ma la Parola si vive in obbedienza a Dio, nella guida e mozione dello Spirito Santo. Mai si vive per comando dell’uomo. Sarebbe vera disobbedienza. Chi dice a Cristo dove, quando, come, con chi, con quale opera la Parola va vissuta è il Padre nello Spirito Santo. Invece l’uomo vuole farsi “Signore e Spirito Santo” di Cristo e governare la sua vita, dettando il miracolo da fare e le opere da compiere. Gesù non può cadere in questa tentazione. Anche quando è richiesto dall’uomo, è sempre sotto obbedienza divina che Lui opera. Lui sempre vive la Parola come obbedienza a Dio nello Spirito Santo. Il miracolo non è il fine della sua missione e neanche le opere di misericordia. Queste cose sono segno, solo segno, che devono accreditare la missione. Quando il popolo prende i miracoli e rifiuta la Parola, non si converte, rimane nella sua ostinazione, idolatria, peccato, le parole di Gesù sono di fuoco: “Ninive, Sodoma e Gomorra saranno trattate meno duramente”. Sempre il Vangelo compie questa finissima distinzione e separazione: fine della missione di Gesù per il mondo, fine dell’obbedienza di Gesù verso se stesso e la sua redenzione, opere di misericordia come vita secondo la Parola, miracoli come segno della sua origine da Dio.

Il giorno seguente, quando furono discesi dal monte, una grande folla gli venne incontro. A un tratto, dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho! Ecco, uno spirito lo afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla bocca, se ne allontana a stento e lo lascia sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conduci qui tuo figlio». Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra scuotendolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo padre. E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio (Lc 9,37-43).

La Chiesa nei suoi pastori, teologi, profeti, evangelisti, missionari, dottori, maestri, guide di anime, confessori, mai potrà dare significati differenti né alla sua missione, né alla sua obbedienza alla Parola. Le opere di misericordia devono in eterno rimanere il fine perché essa stessa raggiunga la vita eterna. Alla Parola ogni suo figlio deve dare perfetta realizzazione. La missione invece è nel dono della Parola di Cristo, nel battezzare perché si diventi corpo di Cristo, nel nutrire con la Parola e il pane della vita i discepoli di Gesù. L’invito alla conversione e la fede nel Vangelo dovrà essere missione esplicita di ogni figlio della Chiesa. Le opere di misericordia variano da persona a persona. La missione invece è per tutti uguale: dono della Parola, dono della Luce, dono di Cristo, aggregazione al corpo di Cristo. È legge eterna.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri missionari di Cristo Gesù.