Novena in onore della B.V. Maria Immacolata – SESTO GIORNO
DIO GLI DARÀ IL TRONO DI DAVIDE SUO PADRE
Se le parole precedenti dell’Angelo – Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo – sembrano escludere Giuseppe da qualsiasi relazione di paternità con il Figlio dell’Altissimo che nascerà da Maria e che Lei chiamerà Gesù, quelle che l’Angelo aggiunge ora – Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine – sembrano includerlo. Necessariamente il Figlio dell’Altissimo dovrà essere Figlio di Davide.
Secondo il Vangelo di Luca il mistero è come se restasse in sospeso. In questo annunzio vi sono due verità che rimangono separate e che vanno unificate. La domanda alla quale si deve rispondere è una sola: Come il Figlio di Dio, il Figlio dell’Altissimo potrà essere anche Figlio di Davide, dal momento che secondo tutte le profezie solo un figlio di Davide potrà essere il Messia? Quali sono le modalità storiche attraverso le quali il Figlio di Dio sarà anche Figlio di Davide? Se non è Figlio di Davide non potrà esse il Messia del Signore. A questa nostra domanda non c’è risposta nelle Parole dell’Angelo. Sembrano richiederla e ignorarla insieme.
La riposta viene a noi dal Vangelo secondo Matteo. È questo Evangelista che per divina ispirazione ci rivela cosa è avvenuto subito dopo l’annunzio dell’Angelo a Maria. Ci conferma anche la notizia che Maria e Giuseppe erano fidanzati prossimi allo sposalizio.
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù (Mt 1,1-25).
Il Vangelo secondo Luca e l’altro secondo Matteo donano l’uno luce piena all’altro. Il primo ci rivela chi è Maria e a cosa il Signore la chiama. Il secondo ci manifesta invece chi è Giuseppe e qual è la sua vocazione. Come Maria dovrà rimanere vergine per il suo Dio e Signore, così anche Giuseppe dovrà rimanere vergine per il suo Dio e Signore. Maria, nella fede, dovrà esercitare la maternità secondo la carne. Giuseppe, anche Lui nella fede, dovrà esercitare la paternità secondo lo spirito. Maria dovrà concepire Gesù nel suo corpo. Giuseppe lo dovrà concepire nello spirito. Dovrà essere per lui vero figlio, allo stesso modo che è vero figlio di Maria. Per questa paternità di adozione, nello spirito, Gesù sarà vero Figlio di Davide, vero Figlio dell’Altissimo, cioè suo vero Messia, secondo la verità di Dio e non le attese degli uomini. Per questi due Evangelisti, lo Spirito Santo, elimina ogni dubbio nel cuore dei credenti e dona luce ad ogni loro esigenza di verità divina e umana.
La paternità di Giuseppe non è solo di adozione legale. In Lui si è compiuto un “miracolo” altrettanto grande, se non addirittura più grande, di quello che si è compiuto nella Vergine Maria. Nel cuore di Giuseppe realmente lo Spirito Santo ha concepito Gesù Signore. Come nell’eternità il Verbo è nato dal cuore del Padre, come Persona distinta dal Padre, rimanendo in eterno nel cuore del Padre, così Gesù, Verbo Incarnato, nasce anche dal cuore di Giuseppe, rimanendo per sempre nel suo cuore. Il Gesù che è fuori del suo cuore, quel Gesù nato dalla Vergine Maria, è lo stesso Gesù che è stato concepito nel suo cuore, che è nato nel suo cuore, rimanendo nel suo cuore.
Quanto lo Spirito Santo ha operato nel cuore di Giuseppe, lo opera anche nel cuore del Padre e della Vergine Maria, al momento nel nostro Battesimo. Lui ci concepisce nel cuore del Padre e nel cuore della Vergine Maria, facendoci nascere come loro veri figli, veri figli del Padre, veri figli della Madre. È questo mistero “di concepimento e di nascita” che fa sì che “l’adozione” in Dio e in Maria, sia vera figliolanza “naturale”. Pietro dirà che con il Battesimo diveniamo “partecipi della divina natura”. Il mistero è divino e va ulteriormente meditato. Sempre però nella luce attuale dello Spirito Santo. Ora però sappiamo – grazie allo Spirito Santo che lo ha rivelato all’Evangelista Matteo – perché Gesù è vero Figlio di Davide. È vero figlio di Giuseppe per concepimento per opera dello Spirito Santo nel suo cuore e per nascita nel suo cuore.
LE ANTICHE PROFEZIE: GESÙ FIGLIO DI DAVIDE, FIGLIO DI ABRAMO
Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra» (Gen 12,1-3).
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce» (Gen 22,115-18).
Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici; davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. Un giovane leone è Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si è sdraiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa; chi lo farà alzare? Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli. Egli lega alla vite il suo asinello e a una vite scelta il figlio della sua asina, lava nel vino la sua veste e nel sangue dell’uva il suo manto; scuri ha gli occhi più del vino e bianchi i denti più del latte (Gen 49,8-12).
Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall’Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione. Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei giudici d’Israele, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi avete edificato una casa di cedro?”.
Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: “Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. Se farà il male, lo colpirò con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo, ma non ritirerò da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso di fronte a te. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.
Allora il re Davide andò a presentarsi davanti al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa, perché tu mi abbia condotto fin qui? E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è la legge per l’uomo, Signore Dio! Che cosa potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! Per amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose, manifestandole al tuo servo. Tu sei davvero grande, Signore Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo udito con i nostri orecchi.
E chi è come il tuo popolo, come Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un nome operando cose grandi e stupende, per la tua terra, davanti al tuo popolo che ti sei riscattato dalla nazione d’Egitto e dai suoi dèi? Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro. Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa confermala per sempre e fa’ come hai detto. Il tuo nome sia magnificato per sempre così: “Il Signore degli eserciti è il Dio d’Israele!”.
La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d’Israele, hai rivelato questo al tuo servo e gli hai detto: “Io ti edificherò una casa!”. Perciò il tuo servo ha trovato l’ardire di rivolgerti questa preghiera. Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità. Hai fatto al tuo servo queste belle promesse. Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo è benedetta per sempre!» (2Sam 7,1-29).
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa. In quel giorno avverrà che il Signore stenderà di nuovo la sua mano per riscattare il resto del suo popolo, superstite dall’Assiria e dall’Egitto, da Patros, dall’Etiopia e dall’Elam, da Sinar e da Camat e dalle isole del mare. Egli alzerà un vessillo tra le nazioni e raccoglierà gli espulsi d’Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra.
Cesserà la gelosia di Èfraim e gli avversari di Giuda saranno sterminati; Èfraim non invidierà più Giuda e Giuda non sarà più ostile a Èfraim. Voleranno verso occidente contro i Filistei, insieme deprederanno i figli dell’oriente, stenderanno le mani su Edom e su Moab e i figli di Ammon saranno loro sudditi. Il Signore prosciugherà il golfo del mare d’Egitto e stenderà la mano contro il Fiume. Con la potenza del suo soffio lo dividerà in sette bracci, così che si possa attraversare con i sandali. Si formerà una strada per il resto del suo popolo che sarà superstite dall’Assiria, come ce ne fu una per Israele quando uscì dalla terra d’Egitto (Is 11,1-16).
PER SEMPRE
Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre (Gen 13, 15). Dio aggiunse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione (Es 3, 15). Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre (Es 12, 24). Il Signore regna in eterno e per sempre!” (Es 15, 18).
Allora il suo padrone lo condurrà davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della porta e gli forerà l’orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per sempre (Es 21, 6). Così Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre (Es 28, 29). Unirai al pettorale del giudizio gli urim e i tummim. Saranno così sopra il cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre (Es 28, 30).
Ecco ciò che tu offrirai sull’altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre (Es 29, 38). Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre” (Es 32, 13). Agli Israeliti il Signore ha ordinato di dar loro questo, dal giorno della loro unzione. E’ una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in generazione (Lv 7, 36). Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini (Lv 25, 23).
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dá per sempre” (Dt 4, 40). Oh, se avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e i loro figli per sempre! (Dt 5, 29). E ciò che ha fatto all’esercito d’Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come ha fatto rifluire su di loro le acque del Mare Rosso, quando essi vi inseguivano e come li ha distrutti per sempre (Dt 11, 4). Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e brucerai nel fuoco la città e l’intero suo bottino, sacrificio per il Signore tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non sarà più ricostruita (Dt 13, 17).
Allora prenderai una lesina, gli forerai l’orecchio contro la porta ed egli ti sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava (Dt 15, 17). Alzo la mano verso il cielo e dico: Per la mia vita, per sempre (Dt 32, 40). risponderete loro: Perché si divisero le acque del Giordano dinanzi all’arca dell’alleanza del Signore; mentre essa attraversava il Giordano, le acque del Giordano si divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale per gli Israeliti, per sempre” (Gs 4, 7). perché tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e temiate il Signore Dio vostro, per sempre” (Gs 4, 24).
Poi Giosuè incendiò Ai e ne fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi (Gs 8, 28). Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra, che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre, perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio (Gs 14, 9). Anna non andò, perché diceva al marito: “Non verrò, finché il bambino non sia divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre” (1Sam 1, 22). Perché dunque avete calpestato i miei sacrifici e le mie offerte che io ho ordinato per sempre e tu hai avuto maggior riguardo ai tuoi figli che a me e vi siete pasciuti in tal modo con le primizie di ogni offerta di Israele mio popolo? (1Sam 2, 29).
Dopo, farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore e il mio desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza, come mio consacrato per sempre (1Sam 2, 35). Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti (1Sam 3, 13). Rispose Samuele a Saul: “Hai agito da stolto, non osservando il comando che il Signore Dio tuo ti aveva imposto, perché in questa occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo regno su Israele per sempre (1Sam 13, 13). Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre” (1Sam 20, 23).
Allora Giònata disse a Davide: “Và in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre” (1Sam 20, 42). Achis faceva conto su Davide, pensando: “Certo si è attirato l’odio del suo popolo, di Israele e così sarà per sempre mio servo” (1Sam 27, 12). Davide rispose ad Achis: “Tu sai già quello che farà il tuo servo”. Achis disse: “Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo” (1Sam 28, 2). Allora Abner gridò a Ioab: “Dovrà continuare per sempre la spada a divorare? Non sai che alla fine sarà una sventura? Quando finalmente darai ordine alla truppa di cessare l’inseguimento dei loro fratelli?” (2Sam 2, 26).
Davide seppe più tardi la cosa e protestò: “Sono innocente io e il mio regno per sempre davanti al Signore del sangue di Abner figlio di Ner (2Sam 3, 28). Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno (2Sam 7, 13). La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre” (2Sam 7, 16). Tu hai stabilito il tuo popolo Israele perché fosse tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio (2Sam 7, 24). Ora, Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla tua casa, confermala per sempre e fa’ come hai detto (2Sam 7, 25).
Allora il tuo nome sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d’Israele! La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! (2Sam 7, 26). Dègnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!” (2Sam 7, 29). Dite ad Amasa: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e mi aggiunga quest’altro, se tu non diventerai davanti a me capo dell’esercito per sempre al posto di Ioab!” (2Sam 19, 14). Egli concede una grande vittoria al suo re, la grazia al suo consacrato, a Davide e ai suoi discendenti per sempre” (2Sam 22, 51).
Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: “Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!” (1Re 1, 31). Il loro sangue ricada sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre su Davide e sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo trono si riversi per sempre la pace da parte del Signore” (1Re 2, 33). Invece sia benedetto il re Salomone e il trono di Davide sia saldo per sempre davanti al Signore” (1Re 2, 45). Il Signore gli disse: “Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre (1Re 9, 3).
io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: Non ti mancherà mai uno che segga sul trono di Israele (1Re 9, 5). umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre” (1Re 11, 39). Gli dissero: “Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi servi per sempre” (1Re 12, 7). Ma la lebbra di Naaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre”. Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra (2Re 5, 27). Collocò l’immagine di Asera, da lui fatta fare, nel tempio, riguardo al quale il Signore aveva detto a Davide e al figlio Salomone: “In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre (2Re 21, 7).
Allora Davide disse: “Nessuno, se non i leviti, porti l’arca di Dio, perché Dio li ha scelti come portatori dell’arca e come suoi ministri per sempre” (1Cr 15, 2). perché offrissero olocausti al Signore sull’altare degli olocausti per sempre, al mattino e alla sera, e compissero quanto è scritto nella legge che il Signore aveva imposta a Israele (1Cr 16, 40). Costui mi costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre (1Cr 17, 12). Hai deciso che il tuo popolo Israele sia tuo popolo per sempre. Tu, Signore, sei stato il loro Dio (1Cr 17, 22). Pertanto ti piaccia di benedire la casa del tuo servo perché sussista per sempre davanti a te, poiché quanto tu benedici è sempre benedetto” (1Cr 17, 27).
Egli costruirà un tempio al mio nome; egli sarà figlio per me e io sarò padre per lui. Stabilirò il trono del suo regno su Israele per sempre /1Cr 22, 10). Figli di Amram: Aronne e Mosè. Aronne fu scelto per consacrare le cose sacrosante, egli e i suoi figli, per sempre, perché offrisse incenso davanti al Signore, lo servisse e benedicesse in suo nome per sempre (1Cr 23, 13). Poiché Davide aveva detto: “Il Signore, Dio di Israele, ha concesso la tranquillità al suo popolo; egli si è stabilito in Gerusalemme per sempre (1Cr 23, 25). Il Signore Dio di Israele scelse me fra tutta la famiglia di mio padre perché divenissi per sempre re su Israele; difatti egli si è scelto Giuda come capo e fra la discendenza di Giuda ha scelto il casato di mio padre e, fra i figli di mio padre, si è compiaciuto di me per costituirmi re su Israele (1Cr 28, 4).
Renderò saldo il suo regno per sempre, se egli persevererà nel compiere i miei comandi e i miei decreti, come fa oggi (1Cr 28, 7). Ora, davanti a tutto Israele, assemblea del Signore, e davanti al nostro Dio che ascolta, vi scongiuro: osservate e praticate tutti i decreti del Signore vostro Dio, perché possediate questo buon paese e lo passiate in eredità ai vostri figli dopo di voi, per sempre (1Cr 28, 8). Tu, Salomone figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre, servilo con cuore perfetto e con animo volenteroso, perché il Signore scruta i cuori e penetra ogni intimo pensiero; se lo ricercherai, ti si farà trovare; se invece l’abbandonerai, egli ti rigetterà per sempre (1Cr 28, 9). Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell’intimo del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te (1Cr 29, 18). Ora io ti ho costruito una casa sublime, un luogo ove tu possa porre per sempre la dimora” (2Cr 6, 2). Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te e ti ha costituito, sul suo trono, re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha costituito suo re perché tu eserciti il diritto e la giustizia” (2Cr 9, 8).
Gli dissero: “Se oggi ti mostrerai benevolo verso questo popolo, se l’accontenterai e se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi docili sudditi per sempre” (2Cr 10, 7). Non sapete forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il regno a Davide su Israele per sempre, a lui e ai suoi figli con un’alleanza inviolabile? (2Cr 13, 5). Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? (2Cr 20, 7). Ora non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio e si allontanerà da voi la sua ira ardente (2Cr 30, 8).
Costruì altari nel tempio, del quale il Signore aveva detto: “In Gerusalemme sarà il mio nome per sempre” (2Cr 33, 4). E collocò la statua dell’idolo che aveva fatto, nel tempio, di cui Dio aveva detto a Davide e al figlio Salomone: “In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre (2Cr 33, 7). Per questo non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro figlie per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità e al loro benessere, così diventerete forti voi e potrete mangiare i beni del paese e lasciare un’eredità ai vostri figli per sempre (Esd 9, 12). E dissi al re: “Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?” (Ne 2, 3).
In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: “Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre (Tb 3, 11). Ma Tobia disse: “Non mangerò affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo”. Rispose Raguele: “Lo farò! Essa ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Prendi dunque tua cugina, d’ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, figlio mio, e vi conceda la sua misericordia e la sua pace” (Tb 7, 12). Di quanto possiedo prenditi la metà e torna sano e salvo da tuo padre. Quando io e mia moglie saremo morti, anche l’altra metà sarà vostra. Coraggio, figlio! Io sono tuo padre ed Edna è tua madre; noi apparteniamo a te come a questa tua sorella da ora per sempre. Coraggio, figlio!” (Tb 8, 21). Beati coloro che avranno pianto per le tue sventure: gioiranno per te e vedranno tutta la tua gioia per sempre. Anima mia, benedici il Signore, il gran re (Tb 13, 16).
Gerusalemme sarà ricostruita come città della sua residenza per sempre. Beato sarò io, se rimarrà un resto della mia discendenza per vedere la tua gloria e dar lode al re del cielo. Le porte di Gerusalemme saranno ricostruite di zaffiro e di smeraldo e tutte le sue mura di pietre preziose. Le torri di Gerusalemme si costruiranno con l’oro e i loro baluardi con oro finissimo. Le strade di Gerusalemme saranno lastricate con turchese e pietra di Ofir (Tb 13, 17). Le porte di Gerusalemme risuoneranno di canti di esultanza, e in tutte le sue case canteranno: “Alleluia! Benedetto il Dio d’Israele e benedetti coloro che benedicono il suo santo nome per sempre e nei secoli!” (Tb 13, 18). Tutti gli Israeliti che saranno scampati in quei giorni e si ricorderanno di Dio con sincerità, si raduneranno e verranno a Gerusalemme e per sempre abiteranno tranquilli il paese di Abramo, che sarà dato in loro possesso. Coloro che amano Dio nella verità gioiranno; coloro invece che commettono il peccato e l’ingiustizia spariranno da tutta la terra (Tb 14, 7). Guai alle genti che insorgono contro il mio popolo: il Signore onnipotente li punirà nel giorno del giudizio, immettendo fuoco e vermi nelle loro carni, e piangeranno nel tormento per sempre” (Gdt 16, 17). di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne (Est 4, 17p).
Questi giorni del mese di Adàr, il quattordici e il quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in generazione per sempre nel suo popolo Israele (Est 10, 3k). Davide per la sua pietà ottenne il trono del regno per sempre (1Mac 2, 57). Rinuncio anche da oggi in poi a riscuotere dalla Giudea e dai tre distretti che le sono annessi, dalla Samaria e dalla Galilea, la terza parte del grano e la metà dei frutti degli alberi che mi spetta, da oggi per sempre (1Mac 10, 30). E ora tu, Santo e Signore di ogni santità, custodisci questa tua casa, appena purificata, per sempre libera da contaminazioni” (2Mac 14, 36). annientati fra il mattino e la sera: senza che nessuno ci badi, periscono per sempre (Gb 4, 20). Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va, tu sfiguri il suo volto e lo scacci (Gb 14, 20).
fossero impresse con stilo di ferro sul piombo, per sempre s’incidessero sulla roccia! (Gb 19, 24). come lo sterco sarebbe spazzato per sempre e chi lo aveva visto direbbe: “Dov’è?” (Gb 20, 7). Allora un giusto discuterebbe con lui e io per sempre sarei assolto dal mio giudice (Gb 23, 7). Non toglie gli occhi dai giusti, li fa sedere sul trono con i re e li esalta per sempre (Gb 36, 7). Stipulerà forse con te un’alleanza, perché tu lo prenda come servo per sempre? (Gb 40, 28).
Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l’empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre (Sal 9, 6). Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte (Sal 9, 7). Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti (Sal 9, 37). Tu, o Signore, ci custodirai, ci guarderai da questa gente per sempre (Sal 11, 8). Presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre (Sal 14, 5). Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre (Sal 17, 51). lo fai oggetto di benedizione per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto (Sal 20, 7). I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano: “Viva il loro cuore per sempre” (Sal 21, 27).
Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici, guidali e sostienili per sempre (Sal 27, 9). Il Signore è assiso sulla tempesta, il Signore siede re per sempre (Sal 28, 10). perché io possa cantare senza posa. Signore, mio Dio, ti loderò per sempre (Sal 29, 13). Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni (Sal 32, 11). La mia lingua celebrerà la tua giustizia, canterà la tua lode per sempre (Sal 34, 28). Conosce il Signore la vita dei buoni, la loro eredità durerà per sempre (Sal 36, 18). Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata (Sal 36, 28). I giusti possederanno la terra e la abiteranno per sempre (Sal 36, 29).
Per la mia integrità tu mi sostieni, mi fai stare alla tua presenza per sempre (Sal 40, 13). Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele, da sempre e per sempre. Amen, amen (Sal 40, 14). Svègliati, perché dormi, Signore? Dèstati, non ci respingere per sempre (Sal 43, 24). Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre (Sal 44, 3). Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno (Sal 44, 7). Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre (Sal 44, 18). Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio; Dio l’ha fondata per sempre (Sal 47, 9).
Il sepolcro sarà loro casa per sempre, loro dimora per tutte le generazioni, eppure hanno dato il loro nome alla terra (Sal 48, 12). Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi (Sal 51, 7). Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre (Sal 51, 10). Dimorerò nella tua tenda per sempre, all’ombra delle tue ali troverò riparo (Sal 60, 5). Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; grazia e fedeltà lo custodiscano (Sal 60, 8). Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che Dio ha scelto a sua dimora? Il Signore lo abiterà per sempre (Sal 67, 17). Si offuschino i loro occhi, non vedano; sfibra per sempre i loro fianchi (Sal 68, 24).
Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia; si pregherà per lui ogni giorno, sarà benedetto per sempre (Sal 71, 15). E benedetto il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen (Sal 71, 19). Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre (Sal 72, 26). Maskil. Di Asaf. O Dio, perché ci respingi per sempre, perché divampa la tua ira contro il gregge del tuo pascolo? (Sal 73, 1).
Io invece esulterò per sempre, canterò inni al Dio di Giacobbe (Sal 74, 10). Forse Dio ci respingerà per sempre, non sarà più benevolo con noi? (Sal 76, 8). E’ forse cessato per sempre il suo amore, è finita la sua promessa per sempre? (Sal 76, 9). Costruì il suo tempio alto come il cielo e come la terra stabile per sempre (Sal 77, 69). Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia? (Sal 78, 5). E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di età in età proclameremo la tua lode (Sal 78, 13).
I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre (Sal 80, 16). Restino confusi e turbati per sempre, siano umiliati, periscano (Sal 82, 18). Forse per sempre sarai adirato con noi, di età in età estenderai il tuo sdegno? (Sal 84, 6). perché hai detto: “La mia grazia rimane per sempre”; la tua fedeltà è fondata nei cieli (Sal 88, 3).
Stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli” (Sal 88, 5). Stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo (Sal 88, 30). Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide (Sal 88, 36). Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio (Sal 89, 2). Ma tu sei l’eccelso per sempre, o Signore (Sal 91, 9). Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno (Sal 102, 9). La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere (Sal 103, 31).
Benedetto il Signore, Dio d’Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen (Sal 105, 48). Il Signore ha giurato e non si pente: “Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek” (Sal 109, 4). Le sue opere sono splendore di bellezza, la sua giustizia dura per sempre (Sal 110, 3). Immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine (Sal 110, 8). Mandò a liberare il suo popolo, stabilì la sua alleanza per sempre (Sal 110, 9). Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre (Sal 111, 3).
Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua potenza s’innalza nella gloria (Sal 111, 9). Custodirò la tua legge per sempre, nei secoli, in eterno (Sal 118, 44). Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore (Sal 118, 111). Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in essi è la mia ricompensa per sempre (Sal 118, 112). Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, fammi comprendere e avrò la vita (Sal 118, 144). Da tempo conosco le tue testimonianze che hai stabilite per sempre (Sal 118, 152). La verità è principio della tua parola, resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia (Sal 118, 160). Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre (Sal 120, 8). Canto delle ascensioni. Chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre (Sal 124, 1).
Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono” (Sal 131, 12). Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò, perché l’ho desiderato (Sal 131, 14). E’ come rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre (Sal 132, 3). Signore, il tuo nome è per sempre; Signore, il tuo ricordo per ogni generazione (Sal 134, 13). Il Signore completerà per me l’opera sua. Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani (Sal 137, 8). Lodi. Di Davide. O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre (Sal 144, 1). Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre (Sal 144, 2). Creatore del cielo e della terra, del mare e di quanto contiene. Egli è fedele per sempre (Sal 145, 6).
Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione (Sal 145, 10). Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa (Sal 148, 6). Al passaggio della bufera l’empio cessa di essere, ma il giusto resterà saldo per sempre (Pr 10, 25). La bocca verace resta ferma per sempre, la lingua bugiarda per un istante solo (Pr 12, 19). Un re che giudichi i poveri con equità rende saldo il suo trono per sempre (Pr 29, 14). Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro (Sap 3, 8). Infine diventeranno un cadavere spregevole, oggetto di scherno fra i morti per sempre. Dio infatti li precipiterà muti, a capofitto, e li schianterà dalle fondamenta; saranno del tutto rovinati, si troveranno tra dolori e il loro ricordo perirà (Sap 4, 19). I giusti al contrario vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l’Altissimo ha cura di loro (Sap 5, 15). Il dono del Signore è assicurato ai pii e il suo favore li rende felici per sempre (Sir 11, 17). Guàrdati dal malvagio, poiché egli il male prepara, che non contamini per sempre anche te (Sir 11, 33). Colui che vive per sempre ha creato l’intero universo (Sir 18, 1). Il saggio otterrà fiducia tra il suo popolo, il suo nome vivrà per sempre (Sir 37, 26). Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza, poiché egli è da sempre e per sempre. Nulla può essergli aggiunto e nulla tolto, non ha bisogno di alcun consigliere (Sir 42, 21).
Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre in tutte le circostanze e tutte gli obbediscono (Sir 42, 23). Per sempre ne rimarrà la discendenza e la loro gloria non sarà offuscata (Sir 44, 13). I loro corpi furono sepolti in pace, ma il loro nome vive per sempre (Sir 44, 14). Prima di lui non si erano viste cose simili, mai un estraneo le ha indossate; esse sono riservate solo ai suoi figli e ai suoi discendenti per sempre (Sir 45, 13). Per questo fu stabilita con lui un’alleanza di pace, perché presiedesse al santuario e al popolo; così a lui e alla sua discendenza fu riservata la dignità del sacerdozio per sempre (Sir 45, 24).
Il Signore gli perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli concesse un’alleanza regale e un trono di gloria in Israele (Sir 47, 11). Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace (Is 9, 5). Le sue borgate saranno abbandonate per sempre; saranno pascolo dei greggi che vi riposeranno senza esserne scacciati (Is 17, 2). Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato (Is 25, 8).
Poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l’Ofel e il torrione diventeranno caverne per sempre, gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie (Is 32, 14). Egli ha distribuito loro la parte in sorte, la sua mano ha diviso loro il paese con tutta esattezza, lo possederanno per sempre, lo abiteranno di generazione in generazione (Is 34, 17). Poiché le tarme li roderanno come una veste e la tignola li roderà come lana, ma la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione (Is 51, 8). Poiché io non voglio discutere sempre né per sempre essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e l’alito vitale che ho creato (Is 57, 16).
Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre avranno in possesso la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria (Is 60, 21). Signore, non adirarti troppo, non ricordarti per sempre dell’iniquità. Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo (Is 64, 8). Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò, dureranno per sempre davanti a me – oracolo del Signore – così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome (Is 66, 22). Serberà egli rancore per sempre? Conserverà in eterno la sua ira? Così parli, ma intanto ti ostini a commettere il male che puoi” (Ger 3, 5).
Và e grida tali cose verso il settentrione dicendo: Ritorna, Israele ribelle, dice il Signore. Non ti mostrerò la faccia sdegnata, perché io sono pietoso, dice il Signore. Non conserverò l’ira per sempre (Ger 3, 12). io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre (Ger 7, 7). Siano confusi i miei avversari ma non io, si spaventino essi, ma non io. Manda contro di loro il giorno della sventura, distruggili, distruggili per sempre (Ger 17, 18). entreranno per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide, su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre (Ger 17, 25). perché non mi fece morire nel grembo materno; mia madre sarebbe stata la mia tomba e il suo grembo gravido per sempre (Ger 20, 17).
Quando vi diceva: Ognuno abbandoni la sua condotta perversa e le sue opere malvage; allora potrete abitare nel paese che il Signore ha dato a voi e ai vostri padri dai tempi antichi e per sempre (Ger 25, 5). “Quando verranno meno queste leggi dinanzi a me – dice il Signore – allora anche la progenie di Israele cesserà di essere un popolo davanti a me per sempre” (Ger 31, 36). Azor diventerà rifugio di sciacalli, una desolazione per sempre; nessuno vi dimorerà più, non vi abiterà più un figlio d’uomo” (Ger 49, 33).
Da te non si prenderà più né pietra d’angolo, né pietra da fondamenta, perché diventerai un luogo desolato per sempre”. Oracolo del Signore (Ger 51, 26). e dirai: Signore, tu hai dichiarato di distruggere questo luogo così che non ci sia più chi lo abiti, né uomo né animale, ma sia piuttosto una desolazione per sempre (Ger 51, 62).
Dall’alto egli ha scagliato un fuoco e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare; ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto cadere all’indietro; mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre (Lam 1, 13). Ma tu, Signore, rimani per sempre, il tuo trono di generazione in generazione (Lam 5, 19). Perché ci vuoi dimenticare per sempre? Ci vuoi abbandonare per lunghi giorni? (Lam 5, 20). Poiché non ci hai rigettati per sempre, né senza limite sei sdegnato contro di noi (Lam 5, 22). Vi ho visti partire fra gemiti e pianti, ma Dio vi ricondurrà a me con letizia e gioia, per sempre (Bar 4, 23). Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre (Bar 5, 1).
Sarai chiamata da Dio per sempre: Pace della giustizia e gloria della pietà (Bar 5, 4). I mercanti dei popoli fischiano su di te, tu sei divenuta oggetto di spavento, finita per sempre” (Ez 27, 36). Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto sono rimasti attoniti per te, sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre” (Ez 28, 19). Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre (Ez 37, 25). Farò con loro un’alleanza di pace, che sarà con loro un’alleanza eterna. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre (Ez 37, 26). Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre” (Ez 37, 28).
E mi diceva: “Figlio dell’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la casa d’Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele (Ez 43, 7). Ma d’ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre (Ez 43, 9). I caldei risposero al re: “Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione” (Dn 2, 4).
Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre (Dn 2, 44). e andarono a dire al re Nabucodònosor: “Re, vivi per sempre! (Dn 3, 9). “Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri; degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre (Dn 3, 26). La regina, alle parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala del banchetto e, rivolta al re, gli disse: “Re, vivi per sempre! I tuoi pensieri non ti spaventino né si cambi il colore del tuo volto (Dn 5, 10).
Perciò quei governatori e i sàtrapi si radunarono presso il re e gli dissero: “Re Dario, vivi per sempre! (Dn 6, 7). Daniele rispose: “Re, vivi per sempre (Dn 6, 22). I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre (Dn 12, 3). Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore (Os 2, 21). Così dice il Signore: “Per tre misfatti di Edom e per quattro non revocherò il mio decreto, perché ha inseguito con la spada suo fratello e ha soffocato la pietà verso di lui, perché ha continuato l’ira senza fine e ha conservato lo sdegno per sempre (Am 1, 11).
E la violenza contro Giacobbe tuo fratello la vergogna ti coprirà e sarai sterminato per sempre (Abd 1, 10). Sono sceso alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre. Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore mio Dio (Gn 2, 7). Cacciate le donne del mio popolo fuori dalla casa delle loro delizie, e togliete ai loro bambini il mio onore per sempre (Mi 2, 9). Degli zoppi io farò un resto, degli sbandati una nazione forte. E il Signore regnerà su di loro sul monte Sion, da allora e per sempre (Mi 4, 7). Qual dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità; che non serba per sempre l’ira, ma si compiace d’usar misericordia? (Mi 7, 18).
Perciò, com’è vero ch’io vivo, – parola del Signore degli eserciti Dio d’Israele – Moab diventerà come Sòdoma e gli Ammoniti come Gomorra: un luogo invaso dai pruni, una cava di sale, un deserto per sempre. I rimasti del mio popolo li saccheggeranno e i superstiti della mia gente ne saranno gli eredi” (Sof 2, 9). Se Edom dicesse: “Siamo stati distrutti, ma ci rialzeremo dalle nostre rovine!”, il Signore degli Eserciti dichiara: Essi ricostruiranno: ma io demolirò. Saranno chiamati Regione empia e Popolo contro cui il Signore è adirato per sempre (Ml 1, 4). e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine” (Lc 1, 33).
Come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre” (Lc 1, 55). Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre (Gv 8, 35). Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre (Gv 14, 16). Siano oscurati i loro occhi sì da non vedere, e fa’ loro curvare la schiena per sempre! (Rm 11, 10). Ora io domando: Forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta ai pagani, per suscitare la loro gelosia (Rm 11, 11). Il solo che possiede l’immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere. A lui onore e potenza per sempre. Amen (1Tm 6, 16).
Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre (Fm 1, 15). Come in un altro passo dice: Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek (Eb 5, 6). Dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek (Eb 6, 20). costui al contrario con un giuramento di colui che gli ha detto: Il Signore ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote per sempre (Eb 7, 21). Egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta (Eb 7, 24). Non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, dopo averci ottenuto una redenzione eterna (Eb 9, 12).
Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre (Eb 10, 10). Egli al contrario, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla destra di Dio (Eb 10, 12). Poiché con un’unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati (Eb 10, 14). Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito (1Pt 3, 18). e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi (Ap 1, 18).
NON AVRÀ FINE
Grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti (Is 9, 6). E regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine” (Lc 1, 33).
I SUOI GIORNI SONO DALL’ANTICHITÀ
E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace! (Mi 5,1-4).
LA PROFEZIA DI BALAAM NEL LONTANO FUTURO
«Oracolo di Balaam, figlio di Beor, e oracolo dell’uomo dall’occhio penetrante; oracolo di chi ode le parole di Dio, di chi vede la visione dell’Onnipotente, cade e gli è tolto il velo dagli occhi. Come sono belle le tue tende, Giacobbe, le tue dimore, Israele! Si estendono come vallate, come giardini lungo un fiume, come àloe, che il Signore ha piantato, come cedri lungo le acque. Fluiranno acque dalle sue secchie e il suo seme come acque copiose. Il suo re sarà più grande di Agag e il suo regno sarà esaltato. Dio, che lo ha fatto uscire dall’Egitto, è per lui come le corna del bufalo. Egli divora le nazioni che lo avversano, addenta le loro ossa e le loro frecce egli spezza. Si accoscia, si accovaccia come un leone e come una leonessa: chi lo farà alzare? Benedetto chi ti benedice e maledetto chi ti maledice» (Num 24,3-9).
«Oracolo di Balaam, figlio di Beor, oracolo dell’uomo dall’occhio penetrante, oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell’Altissimo, di chi vede la visione dell’Onnipotente, cade e gli è tolto il velo dagli occhi. Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spacca le tempie di Moab e il cranio di tutti i figli di Set; Edom diverrà sua conquista e diverrà sua conquista Seir, suo nemico, mentre Israele compirà prodezze. Uno di Giacobbe dominerà e farà perire gli scampati dalla città» (Num 24, 15-19).
IL RE UMILE CHE CAVALCA UN ASINO
Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra (Zac 9,9-10).
IL MIO REGNO NON È DI QUESTO MONDO
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. (Gv 18,33-19,16).
Agli inizi della vita dell’uomo sulla terra, quando ancora esistevano solo Adamo ed Eva, dopo il loro peccato, il Signore ha fatto udire una parola profetica. Questa parola lungo il corso dei secoli sempre l’aveva fatto riecheggiare divenendo sempre più puntuale e precisa. Oggi, in un’umile casa, in un’umile città, in un’umile regione, essa si compie, in un modo neanche immaginabile dall’uomo. Essa si realizza in una Donna, una Vergine, con una essenzialità che non è della terra, che neanche è del cielo, dell’universo invisibile, angelico di Dio.
Essa si compie con una essenzialità divina. In Maria, il Figlio Eterno del Padre si fa carne per nascere da Lei come purissimo, verissimo, santissimo uomo. Si inverte in Maria la prima creazione. Nel Giardino dell’Eden, secondo il racconto della Genesi, Dio trae la donna dalla costola dell’uomo. La donna è creata dall’uomo, nasce senza il concorso della donna. Nasce da Adamo, ma non per generazione, ma per purissima creazione di Dio.
Nella storia, prima Dio crea la Donna. La crea purissima, piena di grazia. Ne fa il suo tabernacolo, la sua tenda, il suo tempio, la sua casa, ponendo in lei la sua stabile dimora. Poi per opera dello Spirito Santo, non trae una costola della donna e con essa forma la carne nella quale spirare il suo Figlio Eterno. Per opera dello Spirito Santo, il Verbo Eterno, nasce dalla Vergine Maria come vero figlio dell’uomo. Così Maria è vera Madre e Gesù è suo vero Figlio.
Dobbiamo allora affermare che è in Maria la verità di tutte le promesse Dio dell’Antico Testamento. In Lei il Verbo si fa carne, il Lei diviene vero uomo, in Lei il Figlio di Dio diviene Redentore e Salvatore dell’uomo, per Lei può essere il Messia del Signore. Chi non ha Maria, è senza tutto l’Antico Testamento. La comprensione di quelle pagine è totalmente sfasata. Ma anche del Nuovo nulla comprende e nulla realizza. È fuori della vera figliolanza, perché non vive la vera maternità di Maria. Nessuno sarà vero figlio di Dio, se non è vero figlio di Maria.
Ora chiediti: “Tu, sei vero figlio di Maria? Cosa fai per divenire suo figlio ogni giorno? Ma vuoi essere suo vero figlio? Sai che se non sei vero figlio di Maria, neanche potrai mai essere vero figlio di Dio, vero figlio della Chiesa, vero cristiano? Ti manca la sua maternità che è essenziale nella tua vita di cristiano. Vivi questa tua verità, mostrandola e insegnandola ai tuoi fratelli?”.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, fa’ che ogni battezzato senta viva nel suo cuore la tua maternità. Aiuta ogni non cristiano con ogni luce e grazia perché ti cechi e ti trovi. Senza la tua vera maternità il mondo sarà avvolto da un lutto profondo, universale. Senza la tua maternità nessuno potrà essere vero fratello degli altri. Angeli e Santi intercedete per ogni uomo, perché diventi vero figlio della Madre di Dio.