NON TI VENDICHERAI E NON SERBERAI RANCORE

DOMENICA 23 FEBBRAIO (Lv 19,1-2.17-18)

Il Signore chiede ad ogni suo fedele adoratore prima di ogni cosa si essere giusto in ogni sua parola e opera. La giustizia perfetta è data dalla piena, ininterrotta, perseverante obbedienza alla Legge dell’alleanza. Quando si pecca contro i Comandamenti, si offendono sempre Dio e i fratelli. Si offende Dio perché si viola quanto Lui ha stabilito per noi. Si offendono i fratelli perché ogni trasgressione arreca loro un gravissimo danno o spirituale o materiale. Il danno più grave è causato dallo scandalo. A causa degli scandali molti abbandonano la retta via e si consegnano alla disobbedienza per tutti i giorni della loro vita. Quando l’uomo viene offeso dalla trasgressione dei comandamenti da parte dei suoi fratelli cosa deve fare? Una cosa sola: perdonare, continuando ad amare, ad obbedire ad ogni Legge del suo Signore. Rancore, vendetta, collera, risposta al male con il male mai dovranno appartenere a chi si dichiara vero adoratore del Dio dell’alleanza.

Il Siracide così ammonisce quanti abbandonano la Legge e si consegnano al male: “Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro. Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, come può supplicare per i propri peccati? Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, chi espierà per i suoi peccati? Ricòrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui. Astieniti dalle risse e diminuirai i peccati, perché l’uomo passionale attizza la lite. Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici e tra persone pacifiche diffonde la calunnia. Il fuoco divampa in proporzione dell’esca, così la lite s’accresce con l’ostinazione; il furore di un uomo è proporzionato alla sua forza, la sua ira cresce in base alla sua ricchezza. Una lite concitata accende il fuoco, una rissa violenta fa versare sangue. Se soffi su una scintilla, divampa, se vi sputi sopra, si spegne; eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca” (Sir 27,30-28.12). La condotta dell’uomo di Dio deve essere perfetta in ogni circostanza. L’obbedienza alla Legge mai dovrà essere interrotta. Essere ricco di misericordia è anche questo Comandamento di Dio.

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

San Giacomo vuole i cristiani di sapienza sempre arrendevole, mite, ricca di pace e di misericordia. Non vuole una sapienza diabolica, che poi condurrebbe anche ad un amore diabolico e satanico: “Chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia” (Gc. 3,13-18). Il cristiano ha un solo modello da imitare: Cristo Gesù Crocifisso. Tutte le ingiustizie e tutti gli insulti dell’umanità sono caduti su di Lui. Qual è stata la sua risposta? Non chiese vendetta. Non si adirò. Non serbò rancore. Ebbe verso di tutti una parola di perdono. Per tutti offrì al Padre la sua vita per la loro redenzione e salvezza. Visse la croce, sulla croce, nella maniera più santa. Non una sola parola di biasimo, di rimprovero, di condanna. Eppure i chiodi erano nella sua carne viva. Al sommo male rispose con il sommo bene.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che imitiamo oggi e sempre Cristo Gesù Crocifisso.