Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?
La gloria di Dio è la sua onnipotenza creatrice, la sua Signoria sulla vita e sulla morte, la sua Parola che opera quanto dice. Invisibilmente è l’eternità e la divinità che fanno la distinzione tra il vero Dio e gli idoli. Visibilmente è la sua Parola con la quale Lui governa l’universo visibile e invisibile, il presente e il futuro. Quanto esiste oggi e quanto esisterà domani è sempre sotto il governo del Signore. Quanto ancora non esiste e Lui vuole che esista, è sempre opera della sua Onnipotenza. Poiché Dio è l’Onnipotente eterno, può dire oggi ciò che Lui farà fra mille anni o anche nella stessa eternità, o alla fine del tempo. Nulla a Lui è impossibile. L’uomo invece non ha neanche il potere di governare un solo attimo della sua vita né potrà mai dire cosa farà fra un minuto. Dio è il Signore. L’uomo è il non signore. Dio può tutto. L’uomo nulla può, perché niente è nelle sue mani. Nella sua volontà è l’obbedienza alla Parola che genera vita, la disobbedienza alla Parola che genera morte. Con le sue decisioni può orientare se stesso e il mondo intero verso la vita per la sua fede, ma anche verso la morte per la sua non fede.
Gesù è dinanzi ad un sepolcro nel quale è stato deposto Lazzaro ben da quattro giorni. Dona ordine che si tolga la pietra. Marta gli dice che non è opportuno. Il cadavere manda già cattivo odore. Gesù le risponde: “Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?”. Perché è necessario che Marta creda? Non è sufficiente la fede di Gesù nel Padre suo e nella sua preghiera? Gesù deve credere nel Padre suo. Marta deve credere in Gesù, inviato dal Padre. Senza questa fede, Gesù potrà anche operare il miracolo, ma non creerà alcuna fede in Marta nella sua missione e persona. In questo caso il miracolo è inutile. La gloria di Dio è Cristo Gesù. Marta deve vivere in questo momento la più alta e perfetta fede in Cristo, espressione, manifestazione, gloria del Padre suo. Questo principio vale oggi e sempre per ogni uomo di Dio, ogni ministro di Cristo. Lui sempre deve chiedere la fede nella sua origine che è da Cristo. Se faccio il bene non lo faccio per la mia buona volontà, ma per la mia fede in Gesù Signore. Tutto ciò che faccio deve portare alla fede in Colui nel nome e con la cui autorità, grazia, forza lo faccio. La mia opera non genererà la fede in Cristo, perché da me non chiesta? Mai l’’uomo potrà vedere la gloria di Cristo e l’opera fatta perde il suo altissimo principio soprannaturale.
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto (Gv 11,28-46).
È di vitale necessità che per ogni cosa che l’uomo di Dio fa – uomo di Dio è ogni cristiano – appaia evidente la relazione esistente tra lui e Cristo Gesù. Quando l’uomo di Dio fa qualcosa sempre deve essere chiaro all’altro che lui agisce così perché mandato da Cristo Signore, da Lui comandato. L’altro in lui deve vedere Cristo che lo ha mandato a compiere queste opere. L’uomo di Dio diviene così manifestazione di Cristo allo stesso modo che Cristo è rivelazione del Padre. Visibilmente è rivelazione del Padre Gesù Signore. Visibilmente deve essere rivelazione di Cristo Signore ogni suo discepolo. Se il cristiano non è adultero, non stupra, non divorzia, non seduce una donna, non si astiene da queste cose perché è un legno secco. Si astiene per comando del suo Signore e per la forza della sua fede nella grazia del suo Cristo. È questa la fede che Gesù chiede a Marta. Tu devi credere che tutta la potenza del Padre agisce in me. Devi credere che io sono la manifestazione oggi della gloria del Padre. Devi credere che Dio è in me ed è Lui che mi ha mandato a compiere questo strepitoso prodigio.
Vergine Fedele, Angeli, Santi, fateci strumenti perché il mondo creda in Cristo Signore.