Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati
6 LUGLIO (Mt 9,9-13)
Il sacrificio da offrire a Dio è il perdono, la compassione, la misericordia, la pietà, l’elemosina, l’accoglienza del povero, indigente, peccatore, misero, debole, fragile, nudo, assetato, affamato, forestiero, carcerato, pellegrino. Questo è il vero sacrificio che Dio gradisce, la vera religione che dobbiamo praticare sempre. Questa la festa da celebrare in onore del Signore: innalzare il povero e l’indigente. Così Amos: Così dice il Signore alla casa d’Israele: Cercate il Signore e vivrete, altrimenti egli, come un fuoco, brucerà la casa di Giuseppe, la divorerà e nessuno spegnerà Betel! Essi trasformano il diritto in assenzio e gettano a terra la giustizia. Odiano chi fa giuste accuse in tribunale e detestano chi testimonia secondo verità. Poiché voi schiacciate l’indigente e gli estorcete una parte del grano, voi che avete costruito case in pietra squadrata, non le abiterete; voi che avete innalzato vigne deliziose, non ne berrete il vino. So infatti quanto numerosi sono i vostri misfatti, quanto enormi i vostri peccati. Essi sono ostili verso il giusto, prendono compensi illeciti e respingono i poveri nel tribunale. Perciò il prudente in questo tempo tacerà, perché sarà un tempo di calamità. Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e solo così il Signore, Dio degli eserciti, sarà con voi, come voi dite. Odiate il male e amate il bene e ristabilite nei tribunali il diritto; forse il Signore, Dio degli eserciti, avrà pietà del resto di Giuseppe. «Io detesto, respingo le vostre feste solenni e non gradisco le vostre riunioni sacre; anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco le vostre offerte, e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo. Lontano da me il frastuono dei vostri canti: il suono delle vostre arpe non posso sentirlo! Piuttosto come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne. (Cfr. Am 5,1-27).
La stessa verità ci viene insegnata dal profeta Osea. Il Signore non ama il culto sfarzoso che serve a nascondere egoismo, ipocrisia, trasgressione dei comandamenti, assenza di ogni compassione e misericordia, pieta e benevolenza verso i più poveri del paese.
“Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra”. Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti. Ma essi come Adamo hanno violato l’alleanza; ecco, così mi hanno tradito. Gàlaad è una città di malfattori, macchiata di sangue. Come banditi in agguato una ciurma di sacerdoti assale e uccide sulla strada di Sichem, commette scelleratezze. Orribili cose ho visto a Betel; là si è prostituito Èfraim, si è reso immondo Israele. Anche a te, Giuda, io riserbo una mietitura, quando ristabilirò la sorte del mio popolo. (Os 6,1-11).
Gesù attesta il suo grande amore verso i peccatori, che è perdono, riconciliazione, conversione, pentimento, ritorno nella casa del Padre, obbedienza ai suoi Comandamenti. I farisei si scandalizzano e lo accusano di connivenza con il mondo del male. Male per loro è l’aiuto dato ai peccatori perché si convertano e vivano. Male è lavorare per il ritorno nella volontà di Dio di quanti finora sono stati fuori. Male è predicare il Vangelo a quanti non lo conoscono e vivono ai margini della legalità.
Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
I farisei vivono una santità senza l’uomo e questa è la peggiore delle santità, perché è una santità senza la verità di Dio, la sua misericordia, la sua infinita verità, il suo perdono, la sua grazia, la possibilità di ogni uomo di essere accolto dall’amore del Padre suo che è nei cieli. È una santità da ipocriti e da sepolcri imbiancati.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera santità.