Non giudicate e non sarete giudicati
Dn 9,4-10; Sal 78; Lc 6,36-38
18 MARZO
Il giudizio è atto proprio del giudice, chiamato a determinare o stabilire il grado di colpevolezza o l’innocenza per un atto compiuto da un uomo, con relativa sentenza di condanna o di assoluzione. Nell’Antica Alleanza questo atto da Dio era stato assegnato a degli uomini particolari, chiamati giudici. Perché il giudice fosse imparziale nel suo giudizio doveva astenersi dal riceve doni e favori dagli uomini. Il dono acceca gli occhi e il corso della giustizia potrebbe risultare distorto. Potrebbe essere di assoluzione anziché di condanna o di condanna invece che di assoluzione.
Non ledere il diritto del tuo povero nel suo processo. Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l’innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole. Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti (Es 23,6-8). Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore (Lev 19,15-16). Giòsafat rimase a Gerusalemme; poi si recò di nuovo fra il suo popolo, da Bersabea alle montagne di Èfraim, riportandolo al Signore, Dio dei loro padri. Egli stabilì giudici nel territorio, in tutte le fortezze di Giuda, città per città. Ai giudici egli raccomandò: «Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per il Signore, il quale sarà con voi quando pronuncerete la sentenza. Ora il terrore del Signore sia con voi; nell’agire badate che nel Signore, nostro Dio, non c’è nessuna iniquità: egli non ha preferenze personali né accetta doni». Anche a Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e capifamiglia d’Israele, per il giudizio del Signore e le liti degli abitanti di Gerusalemme. Egli comandò loro: «Voi agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore integro. Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città – si tratti di omicidio o di una questione che riguarda una legge o un comandamento o statuti o decreti – istruiteli, in modo che non si mettano in condizione di colpa davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non diventerete colpevoli (2Cro 19,4-10).
Nella Nuova Alleanza San Paolo dice ai cristiani che per essi è una vergogna appellarsi al giudizio dei pagani. Affida il giudizio a persone sagge della comunità.
Quando uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli ingiusti anziché dei santi? Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se siete voi a giudicare il mondo, siete forse indegni di giudizi di minore importanza? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita! Se dunque siete in lite per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente che non ha autorità nella Chiesa? Lo dico per vostra vergogna! Sicché non vi sarebbe nessuna persona saggia tra voi, che possa fare da arbitro tra fratello e fratello? Anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più davanti a non credenti! È già per voi una sconfitta avere liti tra voi! Perché non subire piuttosto ingiustizie? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? Siete voi invece che commettete ingiustizie e rubate, e questo con i fratelli! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio (1Cor 6,1-11).
Gesù chiede ai suoi discepoli di rinunciare ad ogni cosa e anche alla vita per non resistere al malvagio. Chiede il perdono per ogni offesa subita. Chiede di dare sempre senza né paura né timore. Il Padre sarà generoso con loro oltre ogni misura.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Altra cosa è invece il discernimento sulla verità e falsità, sul bene e sul male, su ciò che è volontà di Dio e ciò che invece è pensiero del mondo. Il discernimento non solo è obbligatorio. Esso va fatto sul fondamento della Parola di Dio e nella luce dello Spirito.
Madre di Dio, Angeli, Santi liberateci da ogni confusione tra giudizio e discernimento.