NON ERO PROFETA NÉ FIGLIO DI PROFETA
GIOVEDÌ 2 LUGLIO (Am 7,10-17)
Nella Scrittura Santa ogni vocazione profetica è differente da tutte le altre. Nessuna chiamata è uguale ad un’altra. Samuele è stato chiamato giovanissimo. Anche Geremia fu chiamato da giovane. La sapienza del Signore è mistero eterno. Particolarissima è la vocazione di Osea: “Parola del Signore rivolta a Osea, figlio di Beerì, al tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d’Israele. Quando il Signore cominciò a parlare a Osea, gli disse: «Va’, prenditi in moglie una prostituta, genera figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore». Egli andò a prendere Gomer, figlia di Diblàim: ella concepì e gli partorì un figlio. E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Izreèl, perché tra poco punirò la casa di Ieu per il sangue sparso a Izreèl e porrò fine al regno della casa d’Israele. In quel giorno io spezzerò l’arco d’Israele nella valle di Izreèl». La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e il Signore disse a Osea: «Chiamala Non-amata, perché non amerò più la casa d’Israele, non li perdonerò più. Invece io amerò la casa di Giuda e li salverò nel Signore, loro Dio; non li salverò con l’arco, con la spada, con la guerra, né con cavalli o cavalieri». Quando ebbe svezzato Non-amata, Gomer concepì e partorì un figlio. E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Non-popolo-mio, perché voi non siete popolo mio e io per voi non sono” (Os 1,1-9). Osea è figura di Dio. Come lui ama una prostituta, così il Signore ama di amore eterno un popolo ostinato, ribelle, che dell’idolatria, vera prostituzione della mente e del cuore, fa la sua religione. Con la bocca dice di adorare il suo Dio, nei fatti si prostra dinanzi agli idoli e li serve. Geroboamo aveva eretto due vitelli d’oro e aveva obbligato i suoi sudditi a divenire idolatri, impedendo loro di recarsi a Gerusalemme.
Anche la vocazione di Amos è unica. Lui è pastore e raccoglitore di sicomòri. Il Signore lo chiama e lo manda a profetizzare proprio a Betel, nella città idolatra. Quando il sacerdote Amasia ascolta le parole di minaccia contro lo stesso re, non si schiera dalla parte di Dio, anzi si pone contro il suo Signore, invitando il profeta a lasciare la città. Un sacerdote deve essere sempre dalla parte di Dio, della sua Parola, della sua Legge, dei suoi Comandamenti, dei suoi Statuti. Sempre deve difendere la verità del suo Signore. Per un sacerdote non devono esistere né padre, né madre, né fratelli, né sorelle, né amici, né parenti, né grandi, né piccoli, né sapienti, né semplici. Lui deve scegliere sempre il suo Signore, che è il solo suo Padrone, il suo Dio. I mali del mondo e anche della Chiesa sono il frutto della non scelta di Dio da parte del sacerdote.
In quei giorni, Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboàmo re d’Israele: «Amos congiura contro di te, in mezzo alla casa d’Israele; il paese non può sopportare le sue parole, poiché così dice Amos: “Di spada morirà Geroboàmo e Israele sarà condotto in esilio lontano dalla sua terra”». Amasia disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritirati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasia e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele. Ora ascolta la parola del Signore: Tu dici: “Non profetizzare contro Israele, non parlare contro la casa d’Isacco”. Ebbene, dice il Signore: “Tua moglie diventerà una prostituta nella città, i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada, la tua terra sarà divisa con la corda in più proprietà; tu morirai in terra impura e Israele sarà deportato in esilio lontano dalla sua terra”».
Amos risponde ad Amasia che lui ha un solo Padrone, un solo Re, un solo Dio, un Solo Signore. Lui riconosce solo il Signore che lo ha mandato. A Betel è stato mandato, a Betel profeterà. Gli attesta la sua verità annunziandogli cosa accadrà a lui e alla sua famiglia: sciagure su sciagure. Ad ogni uomo è chiesta questa fermezza. Amos è solo e sempre dal suo Dio. Quando un ministro del Signore si schiera dalla parte del peccato dell’uomo e della sua falsità e menzogna, le sciagure che si abbattono sul popolo del Signore sono grandi. Si dona licenza alla morte di regnare. Si obbliga la vita a retrocedere, lasciando spazio ad ogni cattiveria, malvagità, nefandezza.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia sempre dalla parte di Cristo.