Non conoscono colui che mi ha mandato
SABATO 16 MAGGIO (Gv 15,18-21)
L’odio contro Dio nasce lontano, nel cielo stesso. Lucifero è caduto nel triste peccato della superbia. Ha voluto farsi come Dio, in tutto simile a Lui. Si è però dimenticato che Lui è solo una creatura. Non è eterno, non è divino. Neanche si è fatto da se stesso. Cosa impossibile che avvenga né in cielo, né in terra, né negli inferi e neanche in Dio può avvenire una simile cose: che Dio possa farsi. Dio è eterno. Senza inizio e senza fine. Ogni essere riceve la vita dall’essere. L’essere creato dall’essere Increato Divino Eterno. Lucifero trasse dalla sua parte un terzo di Angeli e tutti furono precipitati dal loro Creatore nelle tenebre eterne. Questa sconfitta produsse e produce un duplice frutto: di odio contro Dio, di invidia contro l’uomo. Questi due frutti lui li inocula in tutti coloro che riesce a trascinare dalla sua parte. Ogni superbo odia Dio, lo combatte. Si consacra al male per la rovina di quanti ancora credono in Cristo Gesù.
La descrizione che ci offre l’Apocalisse della potenza dell’odio e dell’invidia è terrificante: “E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e il suo grande potere. Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera, presa d’ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia, e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?». Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d’orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu concesso di fare guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. La adoreranno tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita dell’Agnello, immolato fin dalla fondazione del mondo”.
Una sola bestia non basta. Ecco ne spunta una seconda: “E vidi salire dalla terra un’altra bestia che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Opera grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le fu concesso di compiere in presenza della bestia, seduce gli abitanti della terra, dicendo loro di erigere una statua alla bestia, che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. E le fu anche concesso di animare la statua della bestia, in modo che quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non avessero adorato la statua della bestia. Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei” (Ap 13,1-18). Chi combatte e sempre combatterà la bestia e quanti sono presi da ammirazione per essa? Sempre i discepoli di Cristo Gesù.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Non solo non conoscono il Padre che ha mandato Cristo Gesù, neanche lo vogliono conoscere. Lo combattono. Vogliono togliere anche il ricordo di Lui in ogni cuore.
Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci ogni sapienza per non cadere in tentazione.