Non compresero cosa aveva detto loro – Stava loro sottomesso

28 Maggio
Non compresero cosa aveva detto loro

Gesù risponde alla Madre: “Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Queste parole in sé sono semplici. Facilmente comprensibili. Gesù da questo momento è sempre e tutto nell’obbedienza al Padre suo. Ciò che è incomprensibile è la modalità usata dal Signore. Per questo, giustamente, l’Evangelista annota con grande sapienza: “Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro”. Le modalità secondo le quali il Signore interviene nella nostra vita sono sempre ricche e cariche di mistero. Troppo alte perché l’uomo le comprenda. Infinitamente oltre ogni umana intelligenza perché possano essere analizzate dalla nostra mente. Tra Dio e l’uomo regna in eterno questo abisso di sapienza infinita. Così il Salmo.

Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile. Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano e la luce intorno a me sia notte», nemmeno le tenebre per te sono tenebre e la notte è luminosa come il giorno; per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno. Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te. Se tu, Dio, uccidessi i malvagi! Allontanatevi da me, uomini sanguinari! Essi parlano contro di te con inganno, contro di te si alzano invano. Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano! Quanto detesto quelli che si oppongono a te! Li odio con odio implacabile, li considero miei nemici. Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità (Sal 139 (138) 1-24).

Anche San Paolo dichiara ai Filippesi che le modalità di Dio nell’esaudire ogni nostra preghiera vanno ben oltre la nostra piccola, misera, meschina, umana intelligenza.

Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi! (Fil 4,4-9).

La Vergine Maria è Donna la cui intelligenza non è stata intaccata dal peccato. Ma rimane sempre una creatura, anche se perfettissima, santissima, immacolata, piena di grazia. Come i cieli dei cieli e tutto l’universo non può contenere la Divina Sapienza, così neanche la Madre di Gesù potrà contenere Dio in tutto e per tutto. Se questo fosse possibile, Lei sarebbe Persona Divina, di natura divina. Apparterrebbe alla Beata Trinità, sarebbe persona divina tra le persone divine. Ma questo non è dato perché Lei è creatura. È stata fatta da Dio. È opera delle sue mani. Ed è questo il limite che non potrà mai essere oltrepassato. Dio non può fare un altro Dio. Dal momento che un Dio è fatto, non è più Dio. È opera di Dio. Di Dio è propria l’eternità, il non essere fatto, il non essersi fatto. È questa la causa per cui è detto che essi non compresero. Nell’agire di Dio, sempre, vi è una sapienza alta, superiore, infinita, divina, incomprensibile.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci umili dinanzi al nostro Dio.

Stava loro sottomesso

La sottomissione è legge divina e umana. Essa altro non è se non purissimo ascolto. Come il Figlio nell’eternità è perennemente in ascolto del Padre nello Spirito Santo, così nella carne è sempre in ascolto del Padre che parla a Lui anche attraverso Maria e Giuseppe. Del resto i Genitori hanno il posto di Dio. Obbedire ai Genitori è obbedire a Dio: “Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso”. Dove non vi è ascolto, mai vi potrà essere sottomissione. Dio parla e l’uomo ascolta. È la vita. I genitori parlano, i figli ascoltano. È la vita. La benedizione di Dio è sempre dall’ascolto. Nessuno pensi che possa esistere anche una più piccola benedizione da parte del Signore, fuori dell’ascolto della sua voce. La sapienza è dall’ascolto. Si vive nella sapienza, Dio ricolma della sua benedizione.

Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei precetti, perché lunghi giorni e anni di vita e tanta pace ti apporteranno. Bontà e fedeltà non ti abbandonino: légale attorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore, e otterrai favore e buon successo agli occhi di Dio e degli uomini. Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non affidarti alla tua intelligenza; riconoscilo in tutti i tuoi passi ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non crederti saggio ai tuoi occhi, temi il Signore e sta’ lontano dal male: sarà tutta salute per il tuo corpo e refrigerio per le tue ossa. Onora il Signore con i tuoi averi e con le primizie di tutti i tuoi raccolti; i tuoi granai si riempiranno oltre misura e i tuoi tini traboccheranno di mosto.

Figlio mio, non disprezzare l’istruzione del Signore e non aver a noia la sua correzione, perché il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto. Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, l’uomo che ottiene il discernimento: è una rendita che vale più dell’argento e un provento superiore a quello dell’oro. La sapienza è più preziosa di ogni perla e quanto puoi desiderare non l’eguaglia. Lunghi giorni sono nella sua destra e nella sua sinistra ricchezza e onore; le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi sentieri conducono al benessere. È un albero di vita per chi l’afferra, e chi ad essa si stringe è beato. Il Signore ha fondato la terra con sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza; con la sua scienza si aprirono gli abissi e le nubi stillano rugiada.

Figlio mio, custodisci il consiglio e la riflessione né mai si allontanino dai tuoi occhi: saranno vita per te e ornamento per il tuo collo. Allora camminerai sicuro per la tua strada e il tuo piede non inciamperà. Quando ti coricherai, non avrai paura; ti coricherai e il tuo sonno sarà dolce. Non temerai per uno spavento improvviso, né per la rovina degli empi quando essa verrà, perché il Signore sarà la tua sicurezza e preserverà il tuo piede dal laccio. Non negare un bene a chi ne ha il diritto, se hai la possibilità di farlo. Non dire al tuo prossimo: «Va’, ripassa, te lo darò domani», se tu possiedi ciò che ti chiede. Non tramare il male contro il tuo prossimo, mentre egli dimora fiducioso presso di te. Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male. Non invidiare l’uomo violento e non irritarti per tutti i suoi successi, perché il Signore ha in orrore il perverso, mentre la sua amicizia è per i giusti. La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti. Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la sua benevolenza. I saggi erediteranno onore, gli stolti invece riceveranno disprezzo (Pr 3,1-35).

Gesù vive di due obbedienze: dell’obbedienza diretta al Padre suo. Dell’obbedienza indiretta, sempre al Padre suo, attraverso la Parola che Lui dice attraverso il padre e la madre. Giuseppe e Maria sanno che Gesù è del Padre. Essi dovranno essere solo i portavoce della volontà del Padre. Su Gesù non potranno avere alcun desiderio, alcuna richiesta che provenga dal loro cuore. Questa verità vale per ogni altro figlio e ogni altro genitore. Ogni figlio deve vivere di obbedienza diretta al suo Dio. Deve chiedere sempre al Signore che gli manifesti i suoi sentieri. Ma anche ogni genitore deve chiedere a Dio che riveli loro qual è la sua volontà sui propri figli. Essi sono custodi, non signori e non padroni di essi. Devono mettere ogni attenzione che solo la volontà di Dio si compia nella vita dei figli e mai la loro. È Dio che nel suo Cielo scrive la vita di ciascun uomo. Spetta all’uomo chiedere al Signore che gli manifesti la sua volontà, che gli riveli il suo scritto, perché lo possa realizzare alla perfezione, ogni giorno della sua vita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a fare sempre la volontà di Dio.