Non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo
La differenza tra noi e Cristo Gesù, in ogni suo dialogo, è chiara, evidente, più chiara ed evidente della luce del sole. Quando Lui parla, sa con chi sta parlando, sa cosa dire e cosa non dire, sa come dirlo, sa quali parole usare, sa con quale tono di voce proferire ogni sua parola. Sa anche che nessuna parola rimarrà nascosta, nel segreto. Quanto è detto anche nell’intimo di un cuore mai rimarrà in quel cuore, attraverserà gli oceani e le più alte montagne e raggiungerà ogni uomo. Per cui lui sa che la sua parola non è solamente per il presente, non è solo per quanti lo stanno ascoltando, ma è parola che raggiungerà il mondo e coprirà tutta la storia.
Un brano del Qoelet così ci ammonisce: “L’insensato moltiplica le parole, ma l’uomo non sa quello che accadrà: chi può indicargli ciò che avverrà dopo di lui? Non dire male del re neppure con il pensiero e nella tua stanza da letto non dire male del potente, perché un uccello del cielo potrebbe trasportare la tua voce e un volatile riferire la tua parola (Cfr. Qo 10,14-20). Conosce l’uomo il potere di una sola parola? Conosce l’uomo con quanta forza una sola sua parola di male si incide nel cuore dell’altro per farne un ladro, un rapinatore, un omicida, un dissoluto, un fomentatore di liti e di guerre, un falso testimone, un parricida e matricida, e oggi anche un terrorista? La forza dell’uomo è la sua parola. Con essa costruisce la città e con essa la demolisce. Con essa crea la pace e con essa la guerra. Con essa fa gli uomini nemici degli uomini e con essa li rende amici. Tutto è dalla parola.
La parola si attinge dal cuore. Se il cuore è collegato con Satana la sua parola sarà sempre attinta dalla Geenna del fuoco eterno e sarà parola di invidia, gelosia, stoltezza, insipienza, disonestà, calunnia, insulto, oltraggio, inimicizia, divisione, uccisione, morte. È facile sapere da dove attinge l’uomo la sua parola. Chi attinge la Parola in Dio, il cuore di Dio è carità, misericordia, compassione, verità, pace, gioia, serenità, ilarità. Attinta in Dio, la parola dell’uomo mai potrà essere di odio, invidia, ostilità. Mai creerà terrore e spargimento di sangue. Il nostro Dio è il Crocifisso per amore. È colui che si è lasciato uccidere per la salvezza dei suoi carnefici. È colui che mai ha proferito una sola parola di odio o di vendetta. Questo è il Dio dalla parola di amore ed è l’unico e solo vero Dio di tutta la terra, tutto l’universo, dell’eternità.
Gesù attinge ogni parola dal cuore del Padre. Se una sola sua parola contraddicesse il cuore del Padre, Lui non sarebbe nel seno del Padre. Gli uomini invece che sono nel seno di Satana e che da questo seno infernale parlano e ammaestrano hanno parole contro l’uomo, contro Dio, contro le cose santissime, contro tutto ciò che è mistero di Dio e dell’uomo. Ma questo è nello stile di Satana. Lui deve togliere dalla terra il sole della verità e dell’amore e si serve degli uni e degli altri. Degli assertori della libertà di satira oscena, triviale, blasfema, immorale, calunniosa, irriguardosa anche dei sentimenti più nobili e più santi ma anche di quanti sostengono il diritto alla difesa della loro sacralità, indipendentemente dalla sana giustizia, verità, santità. Di tutte e due le parole Satana si serve per mettere gli uni contro gli altri. È questo lo stile, la scienza, la dottrina, la filosofia, l’accortezza del diavolo: togliere la pace dalla terra servendosi della stoltezza dell’uomo che lui sempre sa alimentare con grande garbo infernale.
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo (Gv 2,13-25).
Quanto è grande invece Gesù. Lui non si lascia tentare né da Satana e né dagli uomini, suoi scudieri e ministri di falsità, inganno, menzogna. La sua parola, attinta dal cuore del padre, spesso è anche di silenzio, di risposta breve, enigmatica, solamente accennata. Mai si lascia prendere dalla foga del discorso. Lui è sempre ben misurato, ben ponderato, sa calcolare al milligrammo il peso di ogni sa parola. Soprattutto sa l’incidenza immediata e futura di quanto esce dalla sua bocca. Ma Lui è nel seno del Padre, non è nel seno di Satana. È questa la differenza. L’altra differenza che si vorrebbe: dalla libertà e dalla schiavitù è solo invenzione del Maligno per fare del mondo una Babele di inciviltà, falsità, terrore, distruzioni, cadaveri infiniti.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci essere sempre nel seno di Cristo.