Nessuno le strapperà dalla mia mano
17 APRILE (Gv 10,27-30)
Per comprendere quanto Gesù afferma di se stesso sull’impossibilità che una sola pecora possa essere trappata dalla sua mano, ci lasceremo aiutare da quanto Davide dice al re Saul al fine di convincerlo a lasciarlo andare a combattere contro Golia.
Sentendo le domande che Davide faceva, le riferirono a Saul e questi lo fece chiamare. Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza». Ma Davide disse a Saul: «Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la pecora dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l’afferravo per le mascelle, l’abbattevo e lo uccidevo. Il tuo servo ha abbattuto il leone e l’orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha sfidato le schiere del Dio vivente». Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va’ e il Signore sia con te». Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e lo rivestì della corazza. Poi Davide cinse la spada di lui sopra l’armatura e cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne liberò. Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani». Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga (1Sam 17, 31-51).
Davide è pieno di forza divina, come Sansone, nell’abbattere i leoni che insidiano le sue pecore. Contro il Filisteo avanza con la fede nel suo Dio che abbatte i superbi e annienta potenti e prepotenti, che vogliono distruggere il suo popolo. Gesù, lo afferma Lui stesso, non è solo ricolmo della forza del Padre. Lui è la forza del Padre, l’onnipotenza del Padre, l’invincibilità del Padre. Tutto Lui è del Padre. Lui e il Padre sono una cosa sola. Una sola verità, un solo amore, una sola onnipotenza, una sola Parola, una sola misericordia, una sola custodia del gregge. Questo solo da un punto di vista operativo. Da un punto di vita delle persone, il Padre è il Padre e il Figlio è il Figlio. Il Figlio è Figlio perché Persona distinta dal Padre, perché da Lui generata nel seno dell’eternità. La natura è invece una. Nell’unica e sola natura sussistono le tre Persone divine: Padre e Figlio e Spirito Santo. Sono uguali, ma distinti, differenti. Gesù è infinitamente, divinamente più che Davide. Con Lui si è al sicuro.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù.