Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo

14 SETTEMBRE (Gv 3,13-17)

Gesù sale al cielo con la sua gloriosa risurrezione. Discende dal cielo con la sua Incarnazione. Ecco come l’Apostolo Giovanni presenta la vita del Verbo nel Cielo prima, durante e dopo la creazione del mondo. Prima, durante e dopo la sua incarnazione. Questa verità è solo sua e di nessun altro, né in Dio né fuori di Dio, Né nel Cielo e né sulla terra, né prima e né dopo l’Incarnazione. Solo Gesù è il Verbo eterno, il Figlio unigenito del Padre per generazione, solo Lui il Dio Incarnato.

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. (Gv 1,1-18).

Gesù non sale al cielo attraverso una via di esaltazione, di gloria, onore, magnificenza. Vi sale attraverso una porta strettissima: quella della sua crocifissione, del rifiuto, della consegna ai pagani, del rinnegamento, della condanna a morte per idolatria ed empietà. Non sale al cielo per se stesso. Sale per tutti noi, per prepararci un posto. Sale per far discendere sull’umanità intera lo Spirito Santo di Dio. Sale innalzato su una croce. È la croce la scala che dovrà condurre Gesù al Paradiso.

Gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita. (Num 21,4-9).

Sulla croce Gesù è in tutto simile al serpente di bronzo issato su un’asta al centro dell’accampamento. Chi lo guardava con fede, non moriva. Chi invece si ostinava nella sua non fede, era condannato a sicura morte. Così è anche per ogni uomo. Chi guarda con fede Cristo Gesù è salvo. Chi non lo vuole guardare con fede, è condannato.

Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 

Gesù è la via della vera salvezza per l’umanità intera. Ogni uomo se vuole entrare nella vita eterna, oggi e dopo la sua morte, dovrà passare necessariamente per la fede in Cristo Gesù Crocifisso e Risorto, dono di Dio per la nostra redenzione. Il morso del drago antico nessun uomo lo potrà guarire, sanare, solo Gesù Signore. Solo Lui è la nostra medicina, il farmaco della nostra immortalità. È questione di fede.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù.