NE USCIRÀ ACQUA E IL POPOLO BERRÀ
DOMENICA 15 MARZO (Es 17,3-7)
Nella Prima Lettera ai Corinzi San Paolo ci offre una lettura nello Spirito Santo degli avvenimenti nel deserto: “Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto. Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. Non diventate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo sedette a mangiare e a bere e poi si alzò per divertirsi. Non abbandoniamoci all’impurità, come si abbandonarono alcuni di loro e in un solo giorno ne caddero ventitremila. Non mettiamo alla prova il Signore, come lo misero alla prova alcuni di loro, e caddero vittime dei serpenti. Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione, superiore alle forze umane, vi ha sorpresi; Dio infatti è degno di fede e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere (1Cor 10,1-13). La roccia dalla quale sgorga l’acqua della vita è Cristo Gesù. La roccia di Cristo è il suo corpo inchiodato sulla croce. Chi vuole dissetarsi, sempre dovrà attingere l’acqua da esso. Nel deserto cocente e arso dal peccato e dalla morte non ci sono altre sorgenti, altre fonti, altri pozzi.
L’Apostolo Giovanni così narra il momento in cui l’acqua è sgorgata dalla roccia che è Cristo: “Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Gv 19,31-37). La Chiesa ad ogni uomo deve indicare questa fonte divina dalla quale sempre viene fuori l’acqua e il sangue per la salvezza di ogni uomo. Quel discepolo di Gesù che non rivela, non indica, non conduce, non porta a questa fonte, si macchia di colpa eterna. Ha lasciato morire un suo fratello nel deserto. Oggi il peccato è oltremodo mostruoso. Nella Chiesa, molti dei suoi figli negano e rinnegano Cristo come il solo Salvatore e il solo Redentore.
In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
I figli della Chiesa oggi stanno vivendo un momento di forte sonno spirituale, grande assopimento. È come se fossero ubbriachi di molto vino. Cristo, unica fonte di vita e di salvezza, viene combattuto ed essi sono come paralizzati. Sono tutti resi incapaci di impegnare le armi dello Spirito per combattere la battaglia in favore di Cristo Gesù. Insensibilità, paralisi spirituale, insensatezza sono grandi. Solo il Signore può liberarci.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano difenda la verità di Gesù Signore.