Ne mangiò e ne diede ai suoi compagni
Col 1,21-23; Sal 53; Lc 6,1-5
7 SETTEMBRE
Gesù distingue con vera sapienza di Spirito Santo la Legge morale dalla legge rituale. Ma anche ciò che è volontà del Padre suo in ordine alla Legge morale e ciò che invece è aggiunta dell’uomo. È volontà del Signore Dio che alla sua Legge nulla sia aggiunto e nulla sia tolto. Togliere o aggiungere rende la Legge legge degli uomini e non di Dio.
Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo (Dt 4,1-2).
Chi è retto e puro di cuore, chi cerca la verità e la ama sa sempre trasformare ogni legge rituale nel più grande bene per l’uomo. Ma sa anche cosa il Signore vuole e cosa non vuole, ciò che viene da Dio e ciò che viene dagli uomini. Achimèlec, sacerdote del Signore, sa come usare secondo verità i pani dell’offerta.
Davide si alzò e partì, e Giònata tornò in città. Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimèlec. Achimèlec, trepidante, andò incontro a Davide e gli disse: «Perché sei solo e non c’è nessuno con te?». Rispose Davide al sacerdote Achimèlec: «Il re mi ha ordinato e mi ha detto: “Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico”. Ai miei giovani ho dato appuntamento al tal posto. Ora però se hai sottomano cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare». Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri per i tuoi giovani, se si sono almeno astenuti dalle donne». Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti dall’altro ieri. Quando mi misi in viaggio, il sesso dei giovani era in condizione di santità, sebbene si trattasse d’un viaggio profano; tanto più oggi». Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c’era là altro pane che quello dell’offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per mettervi pane fresco nel giorno in cui quello veniva tolto. Ma era là in quel giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Edomita, capo dei pastori di Saul. Davide disse ad Achimèlec: «Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la mia spada né altre mie armi, perché l’incarico del re era urgente». Il sacerdote rispose: «Guarda, c’è la spada di Golia il Filisteo, che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l’efod, avvolta in un manto. Se te la vuoi prendere, prendila, perché qui non c’è altra spada che questa». Rispose Davide: «Non ce n’è una migliore. Dammela» (2Sam 21.1-10).
Chi ama il Signore con cuore umile, mite, puro, è sempre aiutato dal Signore a camminare nella sua verità. Achimèlec è sacerdote di grande sapienza. Sa che i pani sacri sono un segno dinanzi al Signore. Ma il segno può essere anche tolto, ma non si toglie il significato di essi. Il popolo è sempre dinanzi a Dio. Oggi però i pani servono per nutrire gente del popolo del Signore e lui li usa secondo questa finalità. Se lui non fosse stato sacerdote dal cuore semplice, mite, umile, ricco di fede e di carità, avrebbe lasciato morire di fame Davide e i suoi. Se questi farisei fossero dal cuore umile, puro, mite, ricco di amore per il Signore, lo Spirito Santo li avrebbe colmati di saggezza e avrebbero incoraggiato i discepoli anziché mortificarli accusandoli di trasgredire il sabato. Ma essi non vogliono colpire i discepoli, ma il loro Maestro. Il loro intento è solo uno: privare Gesù di ogni credibilità presso il popolo. Il loro è fine altamente diabolico.
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Quando nel cuore c’è lo spirito del male è segno che il cuore è stato tolto a Dio e consegnato al peccato. Se il cuore è nel peccato, non può pensare secondo Dio. Dio non è nel cuore. Il cuore pensa secondo il pensiero degli ospiti che sono in esso. Se c’è Satana, si pensa da Satana, se c’è il peccato dal peccato, se c’è Dio da Dio.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il nostro cuore sia degna dimora del nostro Dio.