Ne mangiò e ne diede ai suoi compagni
3 SETTEMBRE (Lc 6,1-5)
I pani posti dinanzi al Signore erano sacri. Essi erano segno delle dodici tribù di Israele. Il sacerdote li poneva davanti all’altare per sette giorni e poi solo lui e la sua famiglia potevano nutrirsi di essi. Nessun altro poteva toccarli o mangiarli. Un giorno Davide di presenta dinanzi al sacerdote Achimèlec stanco, affamato, con alcuni suoi soldati che lo seguivano. Chiede da mangiare. Il sacerdote non ha nulla da offrirgli. Ci sono però i pani sacri. Dinanzi alla fame di quella gente lui pensò bene di darli loro perché si sfamassero in qualche modo. La carità vince sempre sulla ritualità.
Davide si alzò e partì, e Giònata tornò in città. Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimèlec. Achimèlec, trepidante, andò incontro a Davide e gli disse: «Perché sei solo e non c’è nessuno con te?». Rispose Davide al sacerdote Achimèlec: «Il re mi ha ordinato e mi ha detto: “Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico”. Ai miei giovani ho dato appuntamento al tal posto. Ora però se hai sottomano cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare». Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri per i tuoi giovani, se si sono almeno astenuti dalle donne». Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti dall’altro ieri. Quando mi misi in viaggio, il sesso dei giovani era in condizione di santità, sebbene si trattasse d’un viaggio profano; tanto più oggi».
Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c’era là altro pane che quello dell’offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per mettervi pane fresco nel giorno in cui quello veniva tolto. Ma era là in quel giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Edomita, capo dei pastori di Saul. Davide disse ad Achimèlec: «Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la mia spada né altre mie armi, perché l’incarico del re era urgente». Il sacerdote rispose: «Guarda, c’è la spada di Golia il Filisteo, che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l’efod, avvolta in un manto. Se te la vuoi prendere, prendila, perché qui non c’è altra spada che questa». Rispose Davide: «Non ce n’è una migliore. Dammela» (1Sam 21,1-10).
Per conoscere bene la legge del Sabato dobbiamo conoscere il cuore del Padre. Perché il Signore ha dato la legge del Sabato? Per ricordare all’uomo la sua origine soprannaturale, celeste. Lui è da Dio sempre, non è dalla terra, non è dal suo lavoro. È dalla sua benedizione, sua Parola, grazia, amore, misericordia, compassione. Lui non è dalla terra per stare sempre ricurvo sulla terra. Lui è chiamato ad alzare in alto lo sguardo e per questo il Signore gli assegna un giorno: sei giorni sarai curvo guardando la terra, a causa del tuo peccato di disobbedienza, un giorno invece alzerai lo sguardo verso il cielo e ti rinnoverai nella tua origine, penserai che sono io il tuo Signore, il tuo Dio, il tuo bene, il tuo cibo e la tua acqua. Il settimo giorno lo dedicherai al rinnovamento della tua umanità. Tu non sei terra. Sei cielo. Il settimo giorno ti farai del cielo. Non solo tu, ma tutta la creazione dovrà ricordarsi che è di origine divina.
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
La fame è per ogni giorno e anche di sabato essa va curata. Nella legge della manna non è prescritto che di sabato non si doveva mangiare. Non la si doveva raccogliere perché non cadeva dal cielo. Se ne raccoglieva il doppio il giorno precedente e il sabato la si preparava per essere mangiata. I discepoli non sono andati a mietere il grano. Mossi dalla fame hanno solo preso qualche spiga, l’hanno sfregata con le mani e poi hanno mangiato i chicchi. Dov’è in quest’azione il lavoro servile? Dov’è la perdita della verità dell’uomo? Dov’è la violazione della legge del Sabato? Achimèlec conosceva il cuore di Dio e diede i pani. I farisei non lo conoscono e accusano.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci parlare dal cuore di Dio.