Modello di catechesi del Movimento Apostolico

Il Modello di catechesi qui riportato è quello apparso nel Dossier dell’Ufficio Catechistico Nazionale (p. 23-26), nel quale è dato rilievo ad alcune esperienze di catechesi degli adulti presenti in Italia (5 in tutto, una è quella del Movimento Apostolico), pervenute con apposito questionario in occasione del Convegno Nazionale dei Catechisti tenutosi a Roma dal 20 al 22 novembre 1992, sul tema “Testimoni del Vangelo nella città degli uomini – Adulti nella fede, testimoni di carità”.

ufficio
catechistico
nazionale

Il Convegno Nazionale dei Catechisti
Roma, 20-22 novembre 1992
TESTIMONI DEL VANGELO
NELLA CITTA’ DEGLI UOMINI
Adulti nella fede, testimoni di carità

CATECHESI DEGLI ADULTI
TRA CRONACA E STORIA
CATECHESI DEL “MOVIMENTO APOSTOLICO”

PARROCCHIA SANTA MARIA DEL CARMELO IN SIANO
CATANZARO

1. – “Modello” o “tipo di catechesi” degli adulti che si è svolta

A. Modello di catechesi
Il Movimento Apostolico, appena sorto a Catanzaro nel 1979, ed ormai diffuso in più parti d’Italia, ha iniziato e vive un suo modello di catechesi che è insieme: biblico-teologico-liturgico-ascetico-sacramentale.

B. Caratteristiche
1) La continuità: è un programma che non si esaurisce nel tempo e nello spazio.
– Non finisce con la catechesi vera e propria (continua nelle case e nelle famiglie, con gli approfondimenti personali).
– Non termina come corso. E’ una cotante e diuturna meditazione della Parola, secondo la fede della Chiesa.
– Non si limita ad illuminare l’intelligenza.
2) E’ diretto al cuore e quindi alla conversione, alla santificazione.
– Per questo è unito alla preghiera e ai sacramenti, assieme alla direzione spirituale.
3) Sono coinvolti tutti i laici attraverso la stessa metodologia usata.
– Breve spiegazione ed introduzione del tema.
– Molto tempo offerto alla domanda e all’esigenza particolare.
– Tutti possono intervenire per chiedere spiegazioni.
4) La catechesi è dialogica nella domanda, ma non nella risposta, poiché essa è data sempre da colui che tiene la catechesi. Mentre la domanda manifesta il dubbio, o l’incertezza di colui che la chiede, la risposta rivela ed esprime sempre la fede della Chiesa. La certezza della verità rivelata nutre l’anima e riscalda il cuore alla fede, alla carità e alla speranza.
5) La catechesi diviene forma di vita, stile di esistenza, condizione dell’essere per il suo retto comportamento.
6) Diviene anche educazione a vivere la propria missione e a rispondere a Dio che chiama (in tal senso aiuta anche e favorisce le diverse vocazioni all’interno del popolo cristiano).
7) E’ tenuta da un teologo, con continuità, assiduità, sistematicità. Basti pensare che in 14 anni di lavoro non è mai stata sospesa una sola settimana, e fino allo scorso anno si teneva anche in estate. Ora d’estate si celebra solo la liturgia e si guidano le anime con la direzione spirituale. Il posto della catechesi è dedicato alla conoscenza reciproca e al dialogo fraterno, per crescere nell’amore e nella carità.

C. Motivi per cui si è scelto questo “modello”

1) Bisognava rifondare la fede nel cuore dei credenti.
2) Urgeva unire Parola e fede, catechesi e vita, catechesi e sacramenti, santificazione e trasformazione del mondo.
3) Occorreva un modello di educazione globale alla vita cristiana dentro e fuori la Chiesa, prima e dopo la celebrazione dei sacramenti.
4) Era necessario “inventare” qualcosa che accompagnasse costantemente il credente nel cammino della sua crescita spirituale. Una catechesi che fosse insieme educazione alla fede, alla liturgia, alla vita, alla santità, in un momento di comunione con gli altri fratelli, con la stessa famiglia ed anche da soli era e rimane per noi l’unica via da percorrere se si vogliono frutti di santità.
5) Si è scelto questo modello, anche perché si constatava altrove la frantumazione della verità e la sua elevata “personalizzazione”. Molte volte la catechesi era una vana discussione e un susseguirsi di incertezze e di dubbi. Un vuoto dialogo di incertezze, di ipotesi, di supposizioni. Le poche verità dette venivano assorbite dalle moltissime non-verità asserite, pronunciate, lasciate ad intendere, volutamente seminate come pietra di inciampo sui deboli e sugli incerti.

2. Ambiente socio-culturale e religioso in cui si è svolta l’esperienza di catechesi degli adulti

L’ambiente è di tipo universale: bambino, adulto, dotto, ignorante, laureato, diplomato, licenziato; ambiente di città e di campagna, di paese e di villaggio: tutti nella catechesi devono trovare l’alimento della propria fede e lo stimolo per la propria santificazione. Di fatto alla catechesi partecipano circa trecento persone provenienti da varie parrocchie e realtà sociali e culturali.

3. Esigenze educative che presentavano gli adulti che hanno partecipato o partecipano a questo “modello” di catechesi

L’esigenza fondamentale è: la rifondazione della vita di fede, di speranza e di carità.
Un’altra esigenza è l’aiuto dottrinale e quindi di conoscenza a ben operare nella vita ecclesiale; rendere cioè capaci tutti di assumersi nella Chiesa una ministerialità e portarla a compimento con responsabilità, con retta coscienza, secondo la verità della fede, unitamente alla regola della carità e alla norma della speranza.
Altra esigenza, non di minore importanza: vuole che tutti siano capaci di parlare la propria fede e di annunziarla in ogni ambito e circostanza della vita. La testimonianza della carità, l’esempio della santità, deve essere intimamente congiunto con la “professione” della propria fede con chiarezza di contenuti, con metodologie appropriate, con linguaggio certo, con la testimonianza della Scrittura, della storia della fede e della teologia, con l’attualità del Magistero della Chiesa universale e particolare.

4. Obiettivi educativi che si è proposti di raggiungere con questo modello di catechesi degli adulti

Il principio della propria santificazione, e della santificazione del mondo, attraverso la testimonianza della carità e l’annunzio della parola. E’ lo stesso metodo della Chiese nascente: dalla conversione alla santificazione, dalla nascita alla fede all’annunzio della fede con la testimonianza della vita. Cristiani santi per santificare i fratelli.

5. “Nuclei portanti” del messaggio cristiano (“contenuti”), che sono stati approfonditi e dimensioni della catechesi che si sono privilegiate (catechesi biblica, dottrinale, liturgica, esperienziale, ecc.)

La fede nella sua globalità di Rivelazione, di Tradizione, di Magistero, partendo dal testo della Scrittura, letta con la fede della Chiesa, di ieri ed oggi.

6. Metodo adottato in questa esperienza di catechesi degli adulti (espositivo-didattico, dialogico, della ricerca, celebrativo, ecc.) Quale ruolo hanno avuto gli adulti? Quale ruolo ha avuto l’animatore (o gli animatori)?

Il metodo adottato è stato espositivo-didattico nella prima parte; dialogico nella seconda parte (ogni partecipante può chiedere e domandare spiegazione su qualsiasi punto della fede e della teologia; la risposta è affidata al teologo.
Gli adulti hanno il ruolo di sentire propria la catechesi e di intervenire i ogni momento, nella ricerca della crescita e della maturazione della propria fede.

7. Aspetti positivi e primi frutti di questa esperienza di catechesi degli adulti

A poco a poco si sta formando un popolo credente e fedele, inserito attivamente e responsabilmente nella missione della Chiesa e nel mondo, sempre in collaborazione ed obbedienza di fede ai pastori. Nell’ambito del Movimento e della catechesi sono nate 15 vocazioni sacerdotali.

8. Difficoltà incontrate nella realtà socio-culturale ed ecclesiale, negli adulti partecipanti, nella presentazione del messaggio cristiano, nel metodo adottato.

La difficoltà fondamentale è la grande ignoranza della fede, per cui bisogna sovente intervenire sugli argomenti perché si fissino e si stabilizzino nella mente e nel cuore.

9. Scelte pastorali e metodologiche per migliorare e rendere più efficace questo “modello” di catechesi degli adulti.

L’unica scelta pastorale per noi è quella di volere e potere perseverare.

10. Aiuti concreti che si attendono dal Centro di pastorale catechetica o da altre istituzioni diocesane, per il miglioramento e l’ulteriore sviluppo della catechesi degli adulti in genere e di questo “modello” in particolare.

Il Centro pastorale ricordi a tutti che ci sono delle “verità oggettive della fede”, manomesse le quali tutta la fede crolla, diviene vana. La fede è fondata sulla verità di Dio, di Cristo e dell’uomo. Senza questo fondamento di verità la fede diviene idea, fideismo, libero pensiero. Urge ed è necessario ritrovare tutti l’unità della fede sul fondamento della Rivelazione, della Tradizione e del Magistero.