Mio Signore e mio Dio!
At 5,12-16; Sal 117; Ap 1,9-11a .12-13.17-19; Gv 20,19-31
28 APRILE
Gesù aveva mandato Maria di Màgdala a recare agli Apostoli il lieto annunzio della sua risurrezione, con un messaggio di purissima nuova fede: “Va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Il Padre di Gesù ora è Padre degli Apostoli e anche il Dio di Gesù è il loro Dio. L’Apostolo Tommaso a questa nuovissima verità di fede ne aggiunge una seconda. Gesù è il suo Signore e il suo Dio: “Mio Signore e mio Dio”. Gesù viene confessato nella sua essenza eterna. Lui è per Tommaso il suo Dio e il suo Signore. Il Padre è Dio ed è suo Padre. Gesù è Dio ed è il suo Signore. Il Padre e il Figlio, Dio Padre e Dio Figlio sono un solo Dio. Sappiamo già dal Prologo che la relazione tra il Padre e il Verbo che è Dio in principio e presso Dio, sempre rivolto verso di Lui, è di Figliolanza per generazione eterna. Il Prologo ci rivela anche che il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi per darci la grazia e la verità. Gesù rivela che il Padre suo e il suo Dio è ora il Padre e il Dio degli Apostoli. Tommaso confessa che Gesù è il suo Signore e il suo Dio. Allora diviene necessario chiedersi: cosa comporta per la fede la confessione di Tommaso? Essa dice che solo se Gesù è il Dio e il Signore dell’uomo, il Padre di Gesù è il Padre e il Dio dell’uomo. Se Gesù non è il Dio e il Signore, mai il Padre suo e il suo Dio, che è il solo unico vero Dio, del Cielo e della terra, potrà essere nostro Dio e Padre. Gesù diviene così la sola via per andare al vero Dio e al vero Padre. Non è però solo via umana. È via divina e umana, perché Lui è vero Dio e vero uomo, è il Dio Incarnato, Crocifisso, Risorto, nel quale il Padre, Dio, abita corporalmente con la potenza della sua divinità.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Il Padre di Gesù necessariamente dovrà essere il Padre di ogni uomo e così anche il Dio di Gesù necessariamente essere il Dio di ogni uomo. Ma anche Gesù dovrà essere il Signore e il Dio di ogni uomo. Il Padre e il Dio di Gesù sarà il Padre e il Dio di ogni uomo se Gesù sarà il Dio e il Signore di ogni uomo. È in questa fede la salvezza dell’uomo, perché è per questa fede, in Cristo, con Cristo, per Cristo, che la vita eterna del Padre, che è vita eterna di Cristo, sarà vita eterna dell’uomo. Ecco allora il fine per cui Cristo è venuto: per darci la vita eterna del Padre che è in Lui e che viene data per la fede in Lui. Giungere a questa fede è anche il fine per cui Giovanni ha scritto il suo Vangelo: “Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”. Ora la fede è perfetta. Se Cristo viene escluso dalla relazione con il Padre, l’uomo rimane senza vita eterna. Il Padre la vita eterna l’ha data solo al Figlio suo unigenito. Nessun altro da Lui è stato costituito datore della sua vita. Si crede in Cristo, Messia, Figlio di Dio, Mediatore universale della grazia e verità, si ottiene la vita eterna nel suo nome. È verità eterna.
Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che l’umanità venga privata di Cristo Gesù.