MIO POPOLO, MIA FAMA, MIA LODE E MIA GLORIA
LUNEDÌ 27 LUGLIO (Ger 13,1-11)
Israele è stato chiamato per essere nel mondo, in mezzo alle nazioni, manifestazione visibile della bellezza, santità, giustizia, sapienza del suo Dio e Signore: “Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Queste parole dirai agli Israeliti»” (Es 19,3-6). I popoli, vedendo i figli d’Israele, avrebbero dovuto confessare che veramente il loro Dio è sapiente oltre ogni sapienza umana ed è intelligente oltre ogni intelligenza della terra: “Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. I vostri occhi videro ciò che il Signore fece a Baal-Peor: come il Signore, tuo Dio, abbia sterminato in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor; ma voi che vi manteneste fedeli al Signore, vostro Dio, siete oggi tutti in vita. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?” (Dt 4,1-8). Invece il popolo, consegnandosi all’idolatria e all’immoralità, non solo divenne più stolto di ogni altro popolo, disonorò il suo Dio presso le nazioni. Il Dio manifestato attraverso la loro vita era “peggiore” di ogni altro Dio allora conosciuto. Almeno negli altri popoli regnava una qualche moralità. In Israele si giunse a non conoscere più il bene. Ogni limite del male fu oltrepassato. Era un Dio brutto il loro.
Il Signore mi disse così: «Va’ a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell’acqua». Io comprai la cintura, secondo il comando del Signore, e me la misi ai fianchi. Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: «Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e va’ subito all’Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra». Io andai e la nascosi presso l’Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. Dopo molto tempo il Signore mi disse: «Àlzati, va’ all’Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi». Io andai all’Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla. Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: «Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme. Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dèi per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda – oracolo del Signore –, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono».
Quanto detto per i figli d’Israele, può essere applicato anche ai cristiani. Essi, chiamati a manifestare la bellezza, sapienza, amore, giustizia, obbedienza di Cristo Gesù al mondo, chiamati ad essere immagine perfetta di Lui, visibilità sulla terra in mezzo alle genti della sua vita di morte e di risurrezione, oggi si stanno abbandonando ad ogni immoralità. Essi spesso superano per male anche i pagani, quanti non conoscono il vero Dio. Comportandoci da nemici della croce di Cristo, Gesù è sommamente disonorato. Noi non siamo più la gloria di Cristo, il suo vanto, la sua lode, la sua verità e giustizia perfetta. Non solo siamo cristiani vani, inutili a Dio e al mondo, quanto anche allontaniamo il mondo da Gesù Signore e dal suo Vangelo. Siamo l’Anti-vangelo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia vera lode di Gesù Signore.