MEDITAZIONI QUARESIMA 2017 – PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
La Quaresima è tempo forte. È tempo durante il quale il cristiano è chiamato a mettere in crisi la sua coscienza. Tenendo lo sguardo fisso su Gesù, ognuno è obbligato a interrogarsi, ponendosi alcune semplici domande: “Conosco chi è veramente Gesù? So qual è la sua verità più pura? La mia scienza di lui è ancora ai primi rudimenti oppure è una scienza che giorno dopo giorno cresce? Su cosa fondo le verità della fede su di Lui? Sul sentito dire, sui pettegolezzi delle gente, sui pensieri di ogni genere che navigano sui social? Oppure ho scelto di fondarla sulla sua Parola eterna e per questo ogni giorno mi nutro con il suo Vangelo e con la preghiera allo Spirito Santo perché mi doni ogni sapienza e intelligenza per comprenderlo in pienezza di verità?”
Sono molte le domande che ciascuno di noi potrebbe porsi al suo cuore. Nessuno però pensi che sia possibile seguire Cristo Signore se Lui non è conosciuto nella sua Parola, nelle sue opere, nelle sue scelte, nelle sua vita, nei suoi dialoghi, nelle sue risposte, nei suoi molteplici momenti della sua permanenza sulla nostra terra. Non si può seguire chi non si conosce. Neanche si può dire di andare dietro Cristo Gesù, camminando con i nostri pensieri e i nostri desideri. È questa la grande urgenza della Liturgia della Parola di ogni Domenica. Essa ci mostra chi è il Cristo che noi seguiamo, perché ci innamoriamo di Lui e dietro di Lui camminiamo per tutti i giorni della nostra vita. Ogni sfasatura nella conoscenza e scienza di Lui è sfasatura nella sequela. Ogni errore nelle sue molteplici verità è errore nel nostro essere suoi discepoli. Ogni lacuna di sapienza, intelligenza, verità, luce nel suo mistero è lacuna nella sapienza, intelligenza, verità, luce del nostro mistero.
Proviamo ora a mettere insieme una sola verità contenuta nel Vangelo di ogni giorno che prenderemo in esame e del quale diremo alcuni pensieri nella meditazione. La visione che viene fuori di Gesù è divinamente e umanamente alta, altissima. Se già poniamo la nostra vita a confronto con la sua, scopriremo che la nostra ancora non si è innalzata neanche di un millimetro per raggiungere la sua perfezione, imitando il suo esempio. O abbiamo dinanzi ai nostri occhi sempre Cristo, ogni giorno compreso nella luce soprannaturale dello Spirito Santo, oppure la nostra sequela non è sequela di Cristo, ma sequela di noi stessi. Siamo inseguitori dei nostri pensieri. Ma andare dietro Cristo per inseguire se stessi, è veramente la vanità delle vanità e la stoltezza madre di ogni stoltezza. Solo Cristo è la misura vera della nostra fede e solo Lui la misura giusta della nostra sequela. Nessun altro lo potrà essere. Quando lasciamo Cristo per seguire modelli umani, all’istante cadiamo nella ripetizione di qualche frase senza neanche conoscerne il significato, detta solo a giustificazione del nostro quietismo spirituale.
MERCOLEDÌ DELLE CENERI: “Mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. Sequela di Gesù: nascondimento di sé perché la gloria di Dio e dell’uomo risplenda in tutta la sua bellezza. Condizione per andare dietro Gesù Signore: ci nascondiamo noi perché trionfi Lui e in Lui ogni uomo veda la gloria del Padre. Il discepolo di Gesù sa questo e si mette interamente a servizio della gloria del suo Signore. Più noi ci rinneghiamo e più Gesù viene innalzato. Più noi cerchiamo gloria e più Gesù sarà abbassato, rinnegato, abbandonato, lasciato.
PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA: “Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Satana è astuto. Il suo fine è uno, solo uno: separare Gesù dal Padre. Gesù respinge la tentazione. Resta eternamente dal Padre. La stessa tentazione, sotto molteplici forme, la rivolge ad ogni discepolo di Gesù: distaccarsi da Cristo, distaccandosi dalla sua Chiesa. Chi opera il distacco dalla Chiesa, opera il distacco da Cristo, opera il distacco da Dio. Cade nella tentazione di Satana. Diviene adoratore dei suoi pensieri, si fa lui dio al posto di Dio e cristo al posto di Cristo, adorando il suo dio e il suo cristo. Senza la Chiesa, mai si adorerà il Dio di Cristo Gesù e il vero Cristo di Dio.
SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA: “Ed ecco una voce dalla nube che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”. Gesù non è creduto dagli Apostoli nella sua Parola. Mosè ed Elia testimoniano per Gesù e neanche ad essi si presta fede. Il Crocifisso è vero scandalo per i Giudei e grande stoltezza per i pagani. Il Padre fa udire forte e roboante la sua voce per attestare che Gesù e il suo Messia, invitando i discepoli ad ascoltarlo. Ascoltare Gesù è seguirlo fin sul Golgota. Lo segue chi è pronto a rinnegare i suoi pensieri, la sua volontà, ogni suo desiderio, prendere la propria croce e andare dietro di Lui senza mai fermarsi.
TERZA DOMENICA DI QUARESIMA: “Gesù le risponde: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna”. Si va da Cristo non per chiedere questa o quell’altra grazia. Si va da Lui per lasciarci colmare di Spirito Santo, in modo che anche noi possiamo colmare di Spirito Santo ogni altro cuore. Senza lo Spirito Santo diciamo parole di legno, che rimangono legno. Scriviamo parole di legno che rimangono solo legno. Solo lo Spirito Santo che colma il cuore, trasforma le parole di legno in parole di redenzione.
SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE: “Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Ecco la vera origine di Gesù: Viene dallo Spirito Santo. La Vergine ha prestato a Dio solo il suo cuore. Ogni altra cosa è lo Spirito che la opera in Lei e per Lei. Perché viene Gesù? Per salvare il suo popolo dai suoi peccati. Anche Giuseppe deve dare il cuore allo Spirito Santo. Ogni altra cosa la farà lo Spirito in lui e per lui. Il cristiano, come Giuseppe, come Maria, dona il suo cuore allo Spirito Santo. Ogni altra cosa sarà lo Spirito del Signore a farla in lui, per lui.
SOLENNITÀ DELL’ANNUNZIAZIONE: “Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. La solennità dell’Annunciazione deve insegnare al cristiano la prima ed essenziale verità della sua vita. Maria è opera di Dio dal primo istante del suo concepimento. È opera di Dio sulla terra. È opera di Dio nei cieli eterni. A Lei viene chiesto di darsi tutta a Dio, rinnegandosi nei pensieri e nella volontà. Sarà lo Spirito Santo a fare di essa, in essa, per essa ciò che vuole. È “opera operata” sempre da Dio.
QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA: “Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?”. Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”. Gli disse Gesù: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. Ed egli disse: “Credo, Signore!”. E si prostrò dinanzi a lui”. Il cieco è la verità del discepolo di Gesù. Attesta che lui è stato realmente cieco. Testimonia che realmente Gesù gli ha dato la vista e che di certo Gesù non è un peccatore. Confessa di credere in Cristo. Prostrandosi dinanzi a Gesù, rivela che lui crede nel suo Salvatore. È questa la vita del discepolo di Gesù: una perenne testimonianza alla verità di Cristo.
QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA: “Gesù le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”. La domanda posta da Gesù a Marta è per tutti noi: Crediamo che la nostra risurrezione dalla morte al peccato alla vita nuova è solo opera di Gesù Signore? Se crediamo, perché viviamo in una continua morte nel peccato, nella stoltezza, nell’insipienza, nella grande idolatria? Se crediamo, perché pensiamo, desideriamo, decidiamo come se Cristo non fosse la nostra risurrezione? Se crediamo, perché agiamo da satelliti di Satana anziché da veri uomini trasformati in Cristo?
DOMENICA DELLE PALME: “Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: “Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!”. Gesù, dalla croce, dona agli uomini il più alto e solenne insegnamento. Tra le mille voci del mondo sa sempre riconoscere la voce del Padre suo. Sempre la Chiesa, il cristiano saranno assaliti da un numero infinito di voci che vengono dalla terra, dai bisogno e dalle necessità degli uomini. La Chiesa e ogni suo figlio dovranno ascoltare una sola voce ed essa seguire. Tutto il mondo chiede a Gesù di scendere. Il Padre gli dice: “Rimani”. Lui lo ascolta e rimane.
GIOVEDÌ SANTO: “Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Adamo iniziò con la vita, poi finì nella morte. Gesù iniziò con l’amore e vi rimase sino alla fine. Nell’amore si consumò, si fece olocausto. Chiediamo: qual è il segreto di Gesù? Lui sempre era rivolto verso il Padre, dal Padre attingeva amore sempre nuovo, viveva di amore sempre nuovo. Noi guardiamo verso l’uomo. Non guardiamo verso Gesù Crocifisso. Senza lo sguardo sempre rivolto verso Gesù Crocifisso, nessun amore si attinge. Iniziamo con Lui, finiamo senza di Lui.
VENERDÌ SANTO: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”. Gesù è Dio. Ha tutto ricevuto dal Padre: un corpo, una madre, un discepolo. Tutto ha ricevuto e tutto dona. Il corpo lo dona alla croce perché la sua carne arrostita nel fuoco della sua obbedienza si trasformasse in Eucaristia. La Madre la dona al discepolo. Il discepolo lo dona alla Madre. Il suo spirito, la sua anima li dona al Padre.
Al momento della morte è come se Gesù fosse tornato al momento prima della sua incarnazione. Tutto ha ricevuto dal Padre. Tutto dona al Padre. Il Padre nel seno del sepolcro compie la trasformazione. Nel seno della Vergine Maria il Verbo è divenuto carne. Nel seno del sepolcro il Verbo divenuto carne è trasformato tutto in Luce. Per la sua obbedienza la carne diviene luce, il corpo Eucaristia, lo spirito dato al Padre, il Padre lo dona all’uomo nel suo Spirito Santo. Ora il discepolo di Gesù può vivere con lo spirito di Cristo e lo Spirito del Padre. Quanto è avvenuto in Cristo, il Padre lo vuole compiere in noi e per noi, se noi come Cristo diamo al Padre di noi corpo e spirito.
VEGLIA PASQUALE: “L’angelo disse alle donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto”. Gesù risorge. Gli Angeli lo annunziano alle donne. Le donne devono annunziarlo ai suoi discepoli. I discepoli devono annunziarlo ad ogni altro uomo. Il mondo nuovo nasce dalla fede in Cristo Crocifisso e Risorto, non due misteri, ma un solo mistero. Sono io, sei tu, annunziatore del solo mistero nel quale è racchiusa la vita del mondo?
DOMENICA DELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE: “Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti”. Giovanni vive un sepolcro vuoto e credette nella risurrezione di Gesù. Cosa deve vedere ogni uomo perché creda nella risurrezione dell’Autore della vita? Deve vedere un altro sepolcro vuoto. Deve vedere il cristiano vuoto di sé perché si è spogliato di ogni pensiero e desiderio mondano e al loro posto ha messo pensieri e desideri di Gesù Signore. Senza questa visione, nessuno crederà nella risurrezione del Signore.
I nostri pensieri, anche di altissima teologia, complessa ermeneutica, speciale esegesi, sono sempre pensieri di legno. Il cristiano ricco di pensieri della terra, sarà sempre un sepolcro pieno, senza alcuna risurrezione. La gente può anche venire a vedere, ma vedrà solo ossa di morti e putridume. È questo il fallimento vero del cristianesimo. Il non svuotare il nostro cuore di ogni pensiero che appartiene alla terra per mettere al loro posto solo i pensieri, i desideri, i sentimenti che sono in Cristo Gesù. Anzi si svuota il cuore dalla terra in esso contenuta e al suo posto si mette Cristo Gesù, che è il Pensiero del Padre. Divenendo il cristiano il Pensiero di Cristo, diviene il Pensiero del Padre. Dal cuore di Cristo parla. Al cuore del Padre, per il cuore di Cristo, porta.
È sufficiente che ogni Domenica di Quaresima ognuno di noi si impegni a mettere nel cuore un pensiero di Cristo Gesù, attinto dalla Liturgia della Parola di quel giorno, lo mediti per tutta la settimana, lo comprenda in tutta la sua verità cristologica, lo trasformi in verità antropologica, lo viva in pienezza di fede, carità, speranza, lasciandosi aiutare dalle virtù cardinali della prudenza, fortezza, giustizia, temperanza, e i frutti di sicuro seguiranno. In appena quaranta giorni il mondo ci vedrà sepolcri vuoti e crederà nella nostra risurrezione, via necessaria, obbligatoria, perché esso si apra alla fede nella risurrezione di Gesù Signore. Se l’altro non vede me, sepolcro vuoto, non mi vede risorto, mai potrà giungere alla fede nella risurrezione di Cristo. Così come se non vede me Pensiero di Cristo, mai potrà giungere a credere in Cristo unico e solo Pensiero del Padre. Manca il punto iniziale. Padre, Cristo Gesù, uomo. Uomo, Cristo Gesù, Padre.
Oggi la stoltezza cristiana ha deciso di saltare sia l’anello finale della redenzione e sia l’anello iniziale della fede che è l’uomo. Senza l’uomo non c’è Chiesa, senza Chiesa non c’è Cristo, senza Cristo non c’è Dio. Dio ha generato Cristo, Cristo ha generato la Chiesa, la Chiesa genera l’uomo nuovo. L’uomo nuovo vive nella Chiesa, per la Chiesa con la Chiesa, la Chiesa vive in Cristo, con Cristo, per Cristo, Cristo vive nel seno del Padre, per il Padre, nella comunione dello Spirito Santo. Se si salta l’uomo, tutta la fede viene meno. Abbiamo un Dio verità, ma non salvezza. Abbiamo un Cristo dottrina, ma non redenzione. Abbiamo una Chiesa Parola, ma non una Chiesa di mediazione di grazia e di verità. O la Chiesa crea e forma l’uomo nuovo, o tutto il mistero di Dio diviene un pensiero di legno, cioè un pensiero senza vita, perché la via perché il pensiero di Dio, che è il pensiero di Cristo, diventi pensiero di ogni uomo.
La Quaresima è tempo prezioso. Se settimana per settimana ci rinsaldiamo in Cristo Gesù, ascoltando con cuore docile e ricco di fede gli insegnamenti che la Chiesa ci offre, ci accostiamo con stile nuovo all’Eucaristia e al Sacramento della Penitenza, ci impegniamo a vivere il Pensiero di Cristo, posto dallo Spirito Santo nel nostro cuore, veramente il Movimento Apostolico sarà vero sale della terra e vera luce del mondo.
Affido queste brevissime riflessioni alla Vergine Maria, Madre della Redenzione. Sia Lei a mettere nel cuore di ognuno il pensiero di Cristo Signore. Sia Lei a prenderci per mano e condurci alla celebrazione della nostra risurrezione nella sua Chiesa.
Angeli e Santi, veglino sul nostro cammino e lo orientino per una più grande immersione nel Vangelo. È il Vangelo il fiume delle acque della vita. Beato se tu, Movimento Apostolico, se le tue radici saranno sempre in queste acque di salvezza.
Sac. Costantino Di Bruno
Catanzaro, 11 febbraio 2017
Memoria della B. V. Maria di Lourdes