vangelo del giorno

Maestro, ti seguirò dovunque tu vada

2 LUGLIO (Mt 8,18-22)

La sequela di una persona per compiere la sua stessa missione, per annunziare il suo Vangelo, per essere rivestiti dei suoi stessi poteri, è novità assoluta ed essa è solo di Cristo Gesù. Nell’Antico Testamento i Re erano per nascita, i Sacerdoti per discendenza da Aronne, i profeti scelti da Dio di volta in volta. Non vi era sequela nell’Antica Alleanza. Si conosce la sequela profetica, ma solo in un caso.

Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà alla spada di Cazaèl, lo farà morire Ieu; se uno scamperà alla spada di Ieu, lo farà morire Eliseo. Io, poi, riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l’hanno baciato». Partito di lì, Elia trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio. (1Re 19,13-21).

Altro caso è quello di Giosuè che era a servizio di Mosè. Sappiamo che poi ne fu anche il successore nella guida del popolo verso la Terra Promessa.

Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani d’Israele. Essi videro il Dio d’Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffìro, limpido come il cielo. Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e poi mangiarono e bevvero. Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli». Mosè si mosse con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. Agli anziani aveva detto: «Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco, avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro». Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. La gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. La gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti. (Es 24,9-18).

Nel Nuovo Testamento una è la missione, uno è il corpo, una la grazia, una la verità, una l’opera di salvezza e di redenzione, affidata da Dio a Gesù. Questi è l’unico Salvatore, l’unico Redentore, l’unico Mediatore tra Dio e l’umanità. Assolverà questa missione fino alla fine dei secoli, associando a sé altri uomini e costituendoli suoi apostoli, suoi discepoli, suoi strumenti, suoi ministri, suoi ambasciatori, suoi araldi, donando loro i suoi poteri, la sua grazia, la sua verità, la sua stessa vita.

Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Non vi è autonomia nella missione. Tutto dovrà essere vissuto secondo la volontà del Padre, eseguendo all’istante ogni suo comando. Gesù questo lo sa e lo dice a coloro che vogliono seguirlo. Andare dietro di Lui è non sapere dove si va, dove ci si ferma, dove ci si può riposare, quando si è svegli e quando si può dormire. Sempre all’ordine e al comando del Padre celeste. Ogni esigenza dovrà scomparire.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri discepoli di Gesù.