Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?
19 AGOSTO (Mt 22,34-40)
La domanda del dottore della legge, frutto di studio da parte dei farisei, per mettere alla prova Gesù, verte sul grande comandamento della Legge. Gesù risponde che è il primo dei Comandamenti del Decalogo, secondo l’interpretazione che dona lo stesso Signore Dio, attraverso il suo fedele servitore Mosè nel Deuteronomio.
Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti (Es 20,1-6).
Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte (Dt 6,1-9).
Ascoltare, amare il Signore, è ascoltare, amare la sua volontà, secondo le norme da lui donate su come la sua volontà si ama. Ora è anche volontà del Signore che si ami il prossimo come se stessi, sempre secondo la volontà manifestata ed espressa nella Legge, Amare il Signore è amare il Decalogo, le dieci Parole. È amare ogni altra Parola da Lui proferita. Una sola sua Parola non amata, è non amare il Signore. Oggi si vuole amare sia l’uomo che il Signore ma senza la legge dell’amore, senza la volontà di Dio, fuori di ogni sua Legge, ogni suo Statuto, ogni sua Prescrizione. Ad esempio: un uomo si può amare come uomo, mai come donna e così una donna, la si potrà amare come donna, mai come uomo. Amare un uomo come donna e una donna come uomo, non è amare il Signore e se non si ama il Signore, neanche può essere detto amore.
Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Per Gesù vi è un solo comandamento da osservare: fare la Volontà del Padre suo sempre e in ogni cosa. Di certo non ama il Signore chi non ascolta i suoi profeti e Gesù è il Profeta del Padre, anzi più che il Profeta, Lui è la Parola eterna del padre che si è fatta carne e quindi voce umana. Chi non ama Cristo Gesù di certo non ama il Signore Dio suo da vero uomo, da uomo intelligente, sapiente, capace di vero ascolto del suo Dio. Ma neanche chi non ama la creazione, chi la distrugge, chi vive in modo egoistico, ama il suo Signore. Questi infatti vuole il più grande rispetto per le sue cose. Tutto è suo e tutto deve essere usato secondo la sua divina volontà. Una verità va gridata ai quattro venti perché tutti l’ascoltino: l’amore vero, puro, santo è sempre nel rispetto della divina volontà. Volontà non immaginata, non presupposta, non interpretata, ma volontà realmente manifestata e rivelata. I comandamenti sono questa volontà.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci il vero amore.