Ma vino nuovo in otri nuovi!
18 GENNAIO (Mc 2,18-22)
Si calcoli per un solo istante l’immensità dell’amore di Dio, la straordinaria potenza della comunione rigeneratrice e santificatrice dello Spirito Santo, l’infinita grazia di Cristo Gesù capace di cancellare, lavare tutti i peccati della terra. Potrà mai tutta questa ricchezza che è insieme eterna, celeste, divina ed umana essere racchiusa in un misero otre vecchio che è la struttura religiosa dell’Antico Testamento? Il solo pensarlo sarebbe follia. Sarebbe come se un uomo avesse la pretesa di racchiudere tra le sue mani tutte le acque degli oceani, dei mari, di laghi, dei fiumi. Quest’uomo può anche provarci, ma con scarsi risultati. Il mare è sempre dinanzi a lui ed anche una misera bacinella sarà sempre dinanzi a lui. La sproporzione è oltre ogni limite.
L’Antico Testamento è struttura iniziale. Dio aveva appena iniziato a manifestarsi al suo popolo. Man mano che si manifestava queste strutture venivano dichiarate inutili. Addirittura da Lui neanche volute. Anche il digiuno aveva dichiarato struttura inutile. Lo attestano le parole di Isaia che invita il popolo ad un altro tipo di digiuno. Il vero digiuno per il Signore è astenersi da ogni male, anche dal male di un pensiero inutile, non vero.
«Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? 7Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!».
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato (Is 58,3-14).
L’uomo può creare diecimila strutture al giorno per contenere Dio, ma esse saranno sempre squarciate, dilaniate. L’amore del Signore ha bisogno di strutture sempre nuove. Esse sono come il sasso dove posare il capo per una sola notte, poi si deve pensare altro. L’amore di Dio è sempre nuovo e tutto rinnova giorno dopo giorno.
I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Questo principio vale anche per le strutture religiose del passato. Queste non possono bloccare l’amore di Dio in un preciso momento della storia dell’umanità. O esse si rinnovano, o il Signore sale sul suo carro e va a crearne altre capaci di rinnovarlo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci sempre nuovi in Gesù.