MA SEI UN UOMO E NON UN DIO

MARTEDÌ 18 AGOSTO (Ez 28,1-10)

Quando Mosè ha chiesto al Signore che gli rivelasse il suo nome, il suo Dio così rispose: “Io sono colui che sono”. “Io sono”. “Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione” (Es 3,13-15).  “Io sono Dio Creatore, Signore, Eterno, Immortale, Onnipotente, Creatore, Divino, Luce, Verità, Vita, Santità, Giustizia”. L’uomo invece è uno che ha il respiro in prestito. È come l’erba sui tetti. Al mattino è rigogliosa, alla sera è già sparita, non esiste più. Un momento prima il faraone era l’esercito più potente della terra, un momento dopo era annegato tra i flutti del mare, spinto nelle acque dalla sua superbia: “Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra” (Es 14,24-29). Il principe di Tiro è anche lui caduto nel peccato della superbia: “Si è dichiarato Dio”. “Si è fatto Dio”. Di conseguenza si è dichiarato immortale, onnipotente, invincibile, signore dei popoli e dei regni. Anche lui in un istante scoprirà di essere solo un uomo e non un Dio. Dio è solo il Signore.

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio: Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: “Io sono un dio, siedo su un trono divino in mezzo ai mari”, mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, tu sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto. Con la tua saggezza e la tua intelligenza hai creato la tua potenza ammassato oro e argento nei tuoi scrigni; con la tua grande sapienza e i tuoi traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore. Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo splendore. Ti precipiteranno nella fossa e morirai della morte degli uccisi in mare. Ripeterai ancora: “Io sono un dio”, di fronte ai tuoi uccisori? Ma sei un uomo e non un dio, in balìa di chi ti uccide. Per mano di stranieri morirai della morte dei non circoncisi, perché io ho parlato».

La superbia è la madre di tutti i mali che sono sulla terra. Lucifero si lasciò sedurre dalla sua luce, si proclamò Dio. Era solo un angelo creato dal suo Signore. Fu precipitato nelle tenebre eterne. Anche Eva è stata creata da Dio. Tentata dal serpente, volle essere come Dio, uguale a Lui. Fu precipitata negli abissi della morte. Quando la superbia si impossessa di un uomo, non c’è futuro di bene per quest’uomo né sulla terra né nell’eternità. Sempre il Signore abbatte i superbi nei pensieri del loro cuore. Nessuno dinanzi a Lui è Dio. Solo Lui è Dio. Questo onore mai nessuno potrà toglierglielo. È suo e di nessun altro. Avvertendo e ammonendo il re di Tiro il Signore avverte e ammonisce ogni uomo. Quanti si dichiareranno Dio, da Lui saranno fatti precipitare negli abissi, nel nulla. Essi dovranno confessare che non sono Dio. Perché non si cada in questa tentazione, sempre dobbiamo chiedere al Signore la grande virtù dell’umiltà. Con essa riconosciamo che siamo solo uomini e che tutto riceviamo dal nostro Dio. Anche il cristiano è vero se è umile. Se è superbo, è un falso cristiano.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci miti e umili di cuore come il Signore Gesù