Ma l’ira di Dio rimane su di lui
Sono molti oggi coloro che non conoscono il significato dell’espressione biblica: “Ira di Dio”. Eppure essa è di una semplicità così evidente che non ha bisogno neanche di spiegazione. Alcuni esempi ci illumineranno. Dio dice ad Adamo: “Se mangi dell’albero della conoscenza del bene e del male, di certo morirai”. L’uomo non ascolta, mangia. Cade nella morte. Proviamo a sostituire “ira di Dio” con “verità di Dio”, tutto diviene più facile. Qual è la verità di Dio? “Se ne mangi muori”. Poni attenzione. Se tu mangi, io non posso impedire che la morte ti consumi nello spirito, nell’anima, nel corpo, nel tempo, nell’eternità. Se tu mangi, sarai padre di morte e non di vita. Questa è la verità di Dio e questa la sua ira: la non possibilità di agire contro la sua verità.
Altro esempio. Cosa dice oggi il Vangelo offerto alla nostra meditazione e riflessione? “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui”. Dio ha dato Cristo Gesù all’umanità come nuovo albero della vita, albero dal quale si trae l’alimento che riporta in vita l’uomo. Cristo però diviene nostro albero di vita per la nostra fede in Lui, nella sua Parola, per l’ascolto di ogni suo comando, per l’obbedienza alla sua volontà. Noi lo ascoltiamo, lo accogliamo, obbediamo a quanto Lui ci comanda e passiamo dalla morte alla vita. Rifiutiamo Cristo, non lo accogliamo, non lo riconosciamo come unico nostro albero di vita. Cosa ci succede? “Che l’ira di Dio rimane su di noi”, cioè “la verità di Dio rimane su di noi”. Qual è la verità di Dio? Non c’è vita fuori di Cristo. Noi rifiutiamo Cristo, rimaniamo nella nostra morte che diventerà per noi morte eterna.
Dio non deve fare nulla per far sì che la vita dell’uomo sulla terra sia un inferno perenne, una guerra interminabile, un massacro quotidiano, un giornaliero genocidio. Lui non è un creatore di morte. Lui è un datore di vita. Altro esempio. Supponiamo che tutto il mondo sia infetto da un virus mortale mille volte più resistente dell’ebola o di qualsiasi altro che si conosca. Cristo Gesù viene e ti annunzia che Lui possiede il vaccino contro questa pandemia. Tu lo rifiuti. Non vuoi sottometterti al vaccino che Lui ti offre. La verità dell’offerta di Cristo non potrà salvarti. Sarai invece in preda della verità dell’ebola o degli altri virus, ma questa è una verità di morte, non di vita. Cristo Gesù è il solo antidoto contro ogni nostra morte. Se noi diciamo di credere in un unico Dio, chi ci darà l’antidoto contro la nostra morte? Nessuno. L’unico Dio non ha questo antidoto. L’antidoto è del Padre di nostro Signore Gesù Cristo e l’antidoto è lo stesso Cristo Gesù. Escludiamo Cristo, ci escludiamo dalla vita. “La verità di Dio incombe su di noi”.
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui (Gv 3,31-36).
Tutti noi oggi viviamo con un Dio falso, anche se diciamo di credere nel vero Dio. Il nostro Dio è falso perché nessuno più crede nella sua ira, cioè nella sua verità. Pensiamo che Lui possa abolire la fedeltà alla sua Parola. L’ebola del peccato, della morte, dell’odio, della violenza, del terrore ci sta distruggendo e noi gridiamo che la salvezza è per tutti, sempre. La salvezza è nel tempo e solo se è nel tempo è anche nell’eternità. Abolendo l’ira di Dio, la verità di Dio, attestiamo non solo di essere stolti, ma anche ciechi, miseri ciechi, che camminano nella storia, incapaci di leggerla, interpretarla, dare ad essa un principio di verità e di salvezza. Come si fa a dire che siamo salvi, se ogni giorno siamo condannati ad una morte ingiusta, crudele, spietata, insensata, stolta? Come si fa a proclamarci discepoli di Gesù se ci rifiutiamo di ascoltare la sua voce perché convinti che ormai il paradiso ci appartiene per diritto naturale?
La storia attesta che il cristiano è divenuto senza senno, incapace di comprendere quanto ogni giorno succede in lui e attorno a lui ed anche per lui. O accogliamo Cristo, predichiamo Cristo, gridiamo che la verità di Dio è Cristo, oppure saremo tutti condannati a vivere l’altra verità: quella del peccato che è morte, distruzione, annientamento, vero diluvio di dissolvimento dell’umanità. Dio è misericordioso perché è venuto e ti ha offerto l’antidoto per la tua guarigione. Tu rifiuti l’antidoto? Rimani nella tua morte. Dio nulla può fare contro la tua volontà. Questa è la vera ira di Dio: la non possibilità di intervento di Dio in chi si rifiuta di credere nel dono di salvezza che Lui gli offre. Noi siamo già nell’inferno, siamo già nella morte, siamo già nella miseria spirituale, siamo già nella stoltezza, siamo già nell’idolatria. Per eterna misericordia Dio vuole toglierci, levarci da questo scivolo verso la nostra totale distruzione. Noi però vogliamo rimanere sullo scivolo. La morte sarà la nostra fine. L’inferno il nostro approdo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni stoltezza e falsità.