Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figl
19 SETTEMBRE (Lc 7,31-35)
La sapienza è la stessa scienza di Dio che abita nel cuore dell’uomo. Essa è dono che si ottiene per richiesta. Tutti dobbiamo chiedere al Signore che ci ricolmi con la sapienza di cui è ricolmato il suo cuore. Con essa possiamo camminare di verità in verità, di luce in luce. Possiamo vedere Dio che si manifesta nella nostra storia.
Nelle sue mani siamo noi e le nostre parole, ogni sorta di conoscenza e ogni capacità operativa. Egli stesso mi ha concesso la conoscenza autentica delle cose, per comprendere la struttura del mondo e la forza dei suoi elementi, il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l’alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, i cicli dell’anno e la posizione degli astri, la natura degli animali e l’istinto delle bestie selvatiche, la forza dei venti e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici. Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste, perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose. In lei c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza. (Sap 7,16-30).
Gesù è venuto in mezzo a noi. Ci ha parlato del Padre. Ce lo ha manifestato. Ci ha fatto vedere la sua verità. Ci ha posto dinanzi alla potenza della sua grazia. Ha liberato l’uomo da ogni schiavitù sia fisica che spirituale. La gente della sua generazione ha detto di Lui: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Questo giudizio su Gesù attesta che questa generazione è stolta, insipiente, incapace di vedere Dio che opera secondo la grandezza della sua misericordia.
A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
I figli delle tenebre sono incapaci di riconoscere la sapienza di Dio. Loro sono stoltezza e tutto è stoltezza dinanzi ai loro occhi. Sono tenebra e pensano che tutto sia tenebra come tenebra è il loro cuore, la loro mente, il loro spirito. Ogni giudizio dell’uomo è il frutto del suo cuore. Se il suo cuore è luce, ogni sua parola sarà di luce. Se il suo cuore è empietà, ogni sua parola altro non potrà essere se non empietà.
Gesù è la Sapienza eterna del Padre che si è fatta carne ed è venuta ad abitare in mezzo a noi per darci la grazia e la verità, per rivelarci il Padre nella sua grande misericordia. Chi riconoscerà la sua verità? Chi lo proclamerà venuto da Dio, suo Inviato per la nostra salvezza? Potrà fare questo solo chi è figlio della sapienza. Lo fanno tutti coloro che sono abitati dalla sapienza o che cercano la sapienza con cuore semplice e puro. Quanti sono superbi, avari, millantatori, ingiusti, invidiosi, lussuriosi, avidi, accidiosi, arroganti, presuntuosi, poiché figli della stoltezza, mai potranno riconosce Gesù Inviato del Padre, suo vero Profeta, sua via per la nostra redenzione. Quando Gesù non è conosciuto nella sua verità è il segno che in noi non abita la sapienza ma la stoltezza, non la giustizia ma l’ingiustizia, non la verità ma la falsità, non l’amore ma l’odio, non la luce ma le tenebre, non la santità ma il peccato.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera sapienza celeste.