Ma chi non crederà sarà condannato
L’uomo, per la sua disobbedienza, ha deciso di essere senza Dio, senza cioè il principio eterno e soprannaturale della vita. È nella morte. Per sua divina, eterna, grande misericordia, il Signore vuole nuovamente offrire ad ogni uomo la grazia di ritornare in vita. Questa grazia passa però per l’accoglienza di Cristo e della sua Parola. È questa l’evangelizzazione: far risuonare nel mondo, perché ogni cuore l’accolga, questo buona notizia: Dio ha deciso di ridare la vita a chiunque crede nel suo Figlio Unigenito, costituito da Lui, unica e sola grazia di salvezza, redenzione, giustificazione, vita. Altre vie non sono date, perché non esistono.
Immaginiamo un uomo che si trova nel carcere, ma nel braccio della morte. A quest’uomo viene comunicata una lieta notizia: se vuoi uscire dal braccio della morte ed entrare in quello della vera vita, deve credere o compiere qualcosa di comandato, di assolutamente obbligatorio. Se quest’uomo si rifiuta di credere o di obbedire al comando ricevuto, lui è condannato alla morte, non per una sentenza successiva, ma perché lui è già sotto sentenza di morte. Ad ogni uomo Il Signore concede la grazia della vita eterna. Questa grazia è però condizionata. Necessariamente passa per la fede nella Parola di Gesù Signore.
Oggi tutti pensano di costruire l’uomo nuovo. Ma come? La tentazione di Satana ha raggiunto il massino della sua potenza. Essa sta inducendo gli uomini a pensare che ognuno possa dare forma anche alla sua stessa natura. È chiaro che questo è un umanesimo diabolico. Esso porta alla dichiarazione che l’uomo è dio di se stesso. Con l’evoluzionismo si diceva che l’uomo è il frutto di una storia di milioni di anni. Comunque rimane intatta una certa natura. L’uomo era uomo e la donna era donna. Oggi l’uomo, poiché dio di se stesso, può farsi donna e la donna, poiché dio di se stessa può farsi uomo. L’uomo è un dio in balia della sua volontà.
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto.
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano (Mc 16,9-20).
Questo dio è però costruttore di un umanesimo di morte, mai di vita. Lui è già nel braccio della morte spirituale e tutto ciò che concepisce è morte. Quest’uomo ha concepito l’aborto ed è morte. Ha concepito il divorzio ed è morte. Ha concepito l’eutanasia ed è morte. Ha concepito la possibilità di potersi fare anche nella sua natura ciò che desidera ed è morte. Tutte le strutture di quest’uomo di morte sono morte. Non può un uomo di morte costruire un umanesimo di vita. Anche la Chiesa, quando si distacca dalla Parola, costruisce un umanesimo di morte e non di vita. Vangelo e storia non sono in contrapposizione. La storia attesta la verità del Vangelo.
Perché l’umanesimo cristiano e in modo particolare quello cattolico oggi è malato? È malato perché, contrariamente alla Parola di Gesù che esige la fede nel Vangelo per chi vuole costruire se stesso vero uomo di vita, molti sono coloro che affermano che tutti siamo salvati, tutti abbracciati dalla misericordia del Padre, nessuno da Lui è giudicato, tutti giustificati e al momento della morte condotti in Paradiso. Appare evidente che questa affermazione è assai deleteria, anzi nefasta e letale. Si asserisce di Dio ciò che mai il Signore ha detto. Si mettono sul suo conto parole da Lui mai proferite. Queste parole sono la negazione di tutta la Parola.
La Chiesa deve scegliere: o costruire l’uomo nuovo, il vero uomo, sulla fede in ogni Parola proferita dal Padre, da Cristo Gesù, dallo Spirito Santo per mezzo dei suoi veri profeti, oppure per essa non vi sarà alcuna possibilità di costruire l’uomo secondo Cristo Gesù. Il suo lavoro, tutta la sua opera, è a servizio dei morti per la morte, non dei morti per ricondurli in vita. Senza la vera fede in ogni Parola di Dio, da quella proferita ad Adamo a quella detta da Gesù alla sua Sposa, per mezzo del suo apostolo Giovanni, mai si lavorerà per costruire il nuovo umanesimo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di purissima fede nella Parola.