Ma bisognava far festa e rallegrarsi

Dio è Verità. L’uomo è falsità. Dio è Sapienza. L’uomo è stoltezza. Dio è Carità. L’uomo è dal cuore chiuso al vero amore. Tra Dio e l’uomo si interpone Satana che tenta l’uomo perché sempre più si allontani e si distacchi dal suo Dio e Signore. Questo significa che il vero problema dell’uomo non è mai l’uomo, è sempre Dio. Satana togliendo l’uomo dall’influsso di Dio, lo tiene schiavo di se stesso, del suo odio, della sua invidia, della sua stoltezza e insipienza. Non vi sarà mai soluzione di giusta e santa relazione tra fratello e fratello, se prima non si risolve la relazione tra Padre e figlio, cioè tra Dio e l’uomo.

Finché l’uomo adorerà un falso dio – ed è falso dio anche il vero Dio quando viene servito secondo la falsità di Satana – non vi sarà alcuna possibilità di risolvere una sola questione dell’uomo nei confronti dell’uomo. Cristo Gesù è venuto per riportare l’uomo in Dio, nel cuore del Padre, della verità, della carità, della giustizia, della pace, dell’amore, della luce. Dal cuore del Padre tutto si risolve, perché l’uomo amerà dal cuore del Padre, sarà guidato dalla luce del Padre, agirà secondo verità e giustizia del Padre, vivrà la divina misericordia del Padre. Satana invece fa di tutto perché l’uomo rimanga fuori, mai entri nel cuore del Padre.

La Chiesa deve percorrere la stessa via che fu di Cristo Gesù. Essa mai deve lasciarsi tentare da Satana, Mai dovrà pensare che è possibile risolvere i problemi tra uomo e uomo partendo dall’uomo. L’uomo non è sapienza, non è verità, non è luce, non è amore, non è carità, non è giustizia, non è intelligenza, non è volontà di bene. Solo Dio è carità e diviene carità chi sta in Dio. È il Padre il cuore della carità e della verità. Via per entrare in questo cuore è solo Gesù Signore. La Chiesa solo creando, formando, costruendo, elevando il corpo di Cristo, nel corpo di Cristo potrà aiutare gli uomini a risolvere i loro molteplici e infiniti problemi di relazione.

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo.

Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”» (Lc 15,20-32).

Il figlio maggiore non è nel cuore del Padre, mai potrà agire, pensare, volere secondo il cuore del Padre. Lui è nella casa del Padre, ma non nel suo cuore. Il suo cuore è altrove. Qual è il suo pensiero? Quale desiderio lui manifesta al Padre? Esso è ben misero, meschino: potersi mangiare un capretto con i suoi amici. Ecco la grandezza del cuore di quest’uomo. Tutto il suo mondo è racchiuso in un capretto. Lui è nel cuore del capretto, non nel cuore del Padre. Potrà mai uno che è nel cuore di un capretto pensare dal cuore del Padre? Se l’uomo oggi pensa dal cuore dei suoi molteplici capretti, potrà pensare dal cuore della misericordia di Dio?

È questa la grande missione della Chiesa: togliere il cuore dell’uomo dal cuore del capretto – capretto oggi è il denaro, il benessere, lo sviluppo, il guadagno immediato, le comodità, il lusso, gli agi, lo status symbol, le moderne tecnologie – è innestarlo, piantarlo, fonderlo con il cuore di Cristo Gesù, in modo che i due diventino un solo cuore. Dal cuore di Cristo poi è facile divenire un solo cuore con il cuore del Padre. All’istante la misericordia del Padre diviene misericordia dell’uomo e la carità del Cielo si fa carità sulla terra. Se la Chiesa non fonde il cuore di Cristo con il cuore dell’uomo, la sua è attività inutile. Lavora per Satana e non per il Signore.

Essa serve le strategie di Satana, non certo il mistero della salvezza di Cristo Gesù. Satana sa come creare false misericordie, false carità, false vie di giustizia, false vie di santità. Lui della falsità è il vero maestro. Se la Chiesa non si aggrappa allo Spirito Santo, sarà sempre Satana a guidare i suoi figli, conducendoli su strade mondane e non divine. È stoltezza consumare un’intera vita pensando di servire il Signore, mentre in realtà è solo Satana che si serve e le sue false vie di misericordia e di verità. Solo dal cuore del Padre si pensa con il cuore del Padre.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola col cuore di Gesù.