Lo lasciò andare e gli condonò il debito
11 AGOSTO (Mt 18,21-19,1)
Chi vuole attingere a larghe mani alla misericordia di Dio, deve dare a larghe mani la sua misericordia. Mai Dio avrà misericordia per chi è senza misericordia. Ognuno deve sapere che raccoglierà secondo quello che avrà seminato. Chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Chi semina con strettezza, con strettezza raccoglierà. Chi non semina mai potrà raccogliere. La terra produce secondo il nostro lavoro profuso su di essa e per essa. Sempre la misericordia di Dio è condizionata alla nostra.
Predicare una misericordia assoluta, solo di Dio, non condizionata dalla nostra misericordia e ad essa legata e correlata, è opera dei falsi profeti. Chi è il falso profeta? Colui che tradisce la vera Parola di Dio, alterandola, modificandola, eludendola, sostituendola, modificandola, cambiandola anche in una sola virgola. Per essere falsi profeti è sufficiente spostare anche una sola virgola nel Vangelo. È uomo di misericordia chi vive ogni Parola del Vangelo secondo modalità, forme, vie manifestate dal Vangelo, illuminate concretamente dalla vita di Gesù Signore.
Gesù non è il Dio che dall’alto della croce offre al Padre il suo sacrificio di riconciliazione. È anche l’uomo offeso, ingiuriato, maltrattato, fustigato, disprezzato, rinnegato, tradito, venduto, schiaffeggiato, caricato del pesante legno della croce, inchiodato su di essa, innalzato e reso spettacolo per il mondo. Nonostante fosse già crocifisso, veniva ancora umiliato e tentato, sfidato e dichiarato una nullità. Nella sua grande sofferenza e umiliazione Lui cosa ha fatto? Chiese perdono al Padre per i suoi carnefici, scusandoli. Essi non sanno quello che fanno. Perdonali, Padre Santo.
Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.
Il sacrificio della croce, senza questo perdono e privo di questa richiesta di perdono, sarebbe stato nullo. Non avrebbe avuto alcun valore presso il Padre suo. Sarebbe stata l’offerta del corpo, ma non dell’anima e dello spirito, della volontà e del cuore di Gesù Signore. Se l’uomo non perdona, può operare ogni altra cosa. Mai però Dio la potrà gradire. Manca l’offerta dello spirito, dell’anima, della volontà, del cuore. Manca il desiderio della vera carità. Solo la carità il Signore trasforma in opera di misericordia per il mondo intero. Mai però vi è carità, senza il perdono totale, per sempre, di ogni torto ricevuto, di ogni debito che l’altro ha contratto verso Dio. Dio mai potrà essere misericordioso con chi è spietato di cuore e mai potrà dare il suo perdono a chi priva i suoi fratelli del perdono e della riconciliazione. Il Vangelo di Gesù Signore è questo. Altri vangeli sono dell’uomo, ma non di Dio. Gesù conosce un solo Vangelo, quello del Padre suo. In questo Vangelo la misericordia è condizionata, non è mai assoluta.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci il Vangelo di Dio.