LINEE PROGRAMMATICHE ANNO PASTORALE 2013-2014

“Io non mi vergogno del Vangelo”

È, questa, vera professione di fede, fatta da S.S. Papa Francesco dinanzi ai partecipanti al convegno ecclesiale della diocesi di Roma (Aula Paolo VI Lunedì, 17 giugno 2013). Possiamo comprendere il cuore del Santo Padre, se ci lasceremo illuminare dal cuore di San Paolo, colui che grida per primo ai Romani la verità che è la sua stessa vita.

“Io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà”. “Mi è stata data da Dio la grazia per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito” (Rm 1,16-17; 15,15-19).

Il Movimento Apostolico, che è Chiesa, e lavora nella Chiesa, per la Chiesa, è chiamato a riflettere, meditare, trarre ogni luce dalla fede del Santo Padre, per una sua più efficace opera evangelizzatrice del mondo nell’attuale ora storica. Essendo Chiesa, anch’esso mai potrà vergognarsi del Vangelo. Il Vangelo dovrà essere la sua stessa vita, più che la pelle per il suo corpo. L’immersione nella verità evangelica paolina darà al Movimento Apostolico luce più potente per lo svolgimento secondo verità e carità della della sua missione.

Io non mi vergogno del Vangelo

Non vergognarsi del Vangelo per Paolo ha un preciso significato: scegliere la Parola di Cristo Gesù, la sua verità, il suo insegnamento come l’unico e solo principio ermeneutico ed esegetico di tutta la realtà storica e metastorica. Dinanzi alle mille filosofie che vanno alla conquista delle menti, alle miriadi di idee e di pensieri umani che vogliono invadere i cuori, allo stesso Antico Testamento che crede di essere l’unica e sola verità di Dio, San Paolo risponde che una sola è la Parola che dona luce a tutte le altre parole: quella di Cristo Gesù. Lui non si vergogna di abbandonare ogni altra “verità”, perché Cristo Signore è per lui la sola, eterna, divina ed umana verità. È in questa verità che l’uomo si conosce, sa chi lui realmente è e qual è il fine vero della sua vita.

Potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede

Il Vangelo non è parola umana vana, effimera, inefficace, priva di vera speranza, carente di verità piena. Esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede. Filosofie, scienze umane, pensieri della terra, pur vedendo in modo confuso la nostra umana condizione, non possiedono alcuna efficacia nella salvezza vera dell’uomo. Possono anche descrivere il suo stato miserevole, ma l’uomo giacerà sempre sul ciglio della strada mezzo morto. Il Vangelo, essendo vera Parola di Dio, Parola efficace, creatrice, rigeneratrice, santificatrice, non solo illumina con divina chiarezza la condizione dell’uomo, ma anche la salva, la redime, la giustifica, la eleva fino alle soglie della divinità, perché la rende partecipe della divina natura. Senza l’immersione nel Vangelo, l’uomo rimarrà sempre lebbroso, cieco, muto, sordo, paralitico, storpio, persona che si annega nella sua miseria spirituale e materiale. Dinanzi alla potenza salvifica del Vangelo naufragano tutte le nostre misere parole. Ma il Vangelo opera solo in chi crede in esso. Senza la fede rimane privo di efficacia. È la nostra fede che gli dona forza di salvezza.

Del Giudeo, prima, come del Greco

Il Vangelo è potenza universale di salvezza. Non vi è un solo uomo sulla terra che possa accedere alla vera redenzione prescindendo da esso. Tutte le religioni della terra, senza Vangelo, possiedono atomi di salvezza, ma non hanno la salvezza piena, vera, del tempo e dell’eternità. Atomi di salvezza non sono la salvezza. Ciò che è prima di Gesù, compreso tutto l’Antico Testamento, è in esso che trova la sua verità piena. Ciò che viene dopo Gesù, è sempre in esso che deve cercare la sua verità. Il Vangelo è il principio ermeneutico di ogni religione. Tutte sono chiamate, se amano veramente l’uomo e vogliono realmente la sua vera salvezza, a lasciarsi verificare dal Vangelo, la Parola che dona luce ad ogni altra parola sia di Dio che non di Dio. Ogni parola che si ode sulla terra è chiamata a confrontarsi con esso, se vuole appurare la sua verità. Dove il Vangelo è rifiutato, la verità è rifiutata, la salvezza vera dell’uomo viene abbandonata. Il Vangelo che è salvezza del Giudeo, prima, come del Greco, è solo quello che risuona nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.

In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede

La giustizia di Dio che si rivela nel Vangelo è la somma fedeltà del Signore ad ogni sua Parola di benedizione e di salvezza promessa all’uomo. La verità di Dio è il Vangelo. Entrando con la fede in esso, e camminando da fede a fede, o di fede in fede, l’uomo attesterà che veramente Dio è giusto, testimonierà che realmente il Signore mantiene ogni sua Parola. È nel Vangelo che si compie ogni Parola di salvezza precedentemente detta da Dio all’uomo. Chi non è in esso non conosce Dio, mai lo potrà conoscere, perché non vive nella sua carne la verità di Dio. Potrebbe anche possedere un Dio filosofico, etico, morale, un Dio anche licenzioso, un idolo, un Dio a brandelli, fatto di briciole di verità. Di certo non possiede tutta la potenza della verità salvatrice e giustificatrice di Dio che è in esso. Solo chi vive tutto il Vangelo, guidato dalla potente luce dello Spirito Santo, può dire: io Dio lo conosco. Lo conosco perché si è formato in me, ha trasformato me in sua luce, verità, grazia. Lo conosco perché abitando, dimorando, crescendo in esso, Dio giorno per giorno cresce in me. Il Vangelo ci dona una vera conoscenza dinamica di Dio. Più Lui mi conosce e più io lo conosco. Più io cresco in Lui, nutrendomi di Vangelo, e più Lui cresce in me. La conoscenza, camminando da fede a fede, diviene ogni giorno più perfetta.

Come sta scritto: Il giusto per fede vivrà

Giusto è colui che con ferma volontà rimane piantato nel Vangelo, credendo e lasciandosi modellare da esso. Si può essere anche grandi studiosi, conoscitori, esegeti, ermeneuti del Vangelo, ma senza alcuna fede. Senza fede non si è giusti e neanche si potrà vivere la novità e la santità di esso. Ma quando si ha fede in esso? Quando su ogni sua parola si edifica la nostra umana esistenza. Quando nessuna sua parola viene da noi ignorata, dimenticata, tralasciata, dichiarata non utile alla nostra vita. È la fede in esso che mi rende giusto dinanzi a Dio, ma è anche il rimanere e il crescere nella fede in esso che mi fa vivere di giustizia in giustizia e di fede in fede. Mentre vivo di fede divento più giusto e mentre divento più giusto cresco nella fede, aumento in verità e in grazia. Chi è con Dio, nella sua volontà, è sempre nella vita, anche se sta sulla croce. La croce è un momento ed è la prova della fede.

Mi è stata data da Dio la grazia per essere ministro di Cristo tra le genti

Essere ministri della Parola o annunciatori di essa non è per nostra scelta. È per grazia del Signore. È il più grande dono che Dio possa fare ad un uomo: renderlo partecipe del mistero della vita vera del mondo, portatore ai fratelli della Parola che salva e redime, se accolta nella fede. Se la missione evangelizzatrice è grazia di Dio, per essere portata a compimento, necessariamente dovrà venire alimentata di ogni altra grazia divina. È proprio della grazia agire per grazia e la grazia è sempre da Dio, mai dall’uomo. Se il missionario si scollega dalle altre grazie, non ricolma il cuore quotidianamente di esse, e cioè delle grazie che lo fanno vero, giusto, sapiente, saggio, intelligente, prudente, forte, accorto, temperante, pieno di carità e di speranza, ricco nella fede, di buona volontà, vivente sempre in comunione con i fratelli, frutto di obbedienza e di sottomissione nell’amore, rispettoso dei ruoli e dei ministeri altrui, mai la grazia della missione potrà produrre vita eterna. Le altre grazie si attingono nella devota e partecipata celebrazione dei Sacramenti, specie dell’Eucaristia e della Penitenza, in una ininterrotta preghiera quotidiana fatta con il cuore, nella meditazione giornaliera del Vangelo, nella pia recita del Santo Rosario, che ci lega alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, in modo speciale. Nella devozione verso Angeli e Santi, nell’elemosina che espia i peccati. Nella frequenza ai corsi di Catechesi e di Spiritualità, nel lavoro missionario sempre offerto al Signore. Nella trasformazione di tutta la nostra vita in un sacrificio di amore per il nostro Dio. È questo il vero limite e la vanità della missione evangelizzatrice oggi. Si crede di poter annunciare il Vangelo tagliati fuori da ogni altra grazia, persino dalla grazia santificante. Con il peccato mortale nel cuore nessun Vangelo potrà mai essere annunziato. Manca la grazia principio e fonte di ogni altra grazia.

Adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio

Per San Paolo l’annuncio del Vangelo di Dio è un vero ministero sacro. È il suo culto spirituale elevato a Dio ogni giorno. È una vera celebrazione, dalla quale ogni altra celebrazione, riceve la sua verità. Nessuno più crede che è da questo ministero sacro che nasce la verità della preghiera, dell’Eucaristia, del battesimo, di ogni altro sacramento. Tutte le relazioni sociali ricevono la loro verità dall’annunzio del Vangelo. Il Vangelo è luce. Chi ne omette la predicazione, priva di luce il mondo e la Chiesa. Anche la Chiesa ha bisogno ogni giorno di predicarsi il Vangelo. Anche il predicatore del Vangelo deve lasciare che gli venga predicato, se vuole rimanere nella luce. Questa verità vale anche per tutto il Movimento Apostolico. Solo predicando e lasciando che il Vangelo ci venga predicato, possiamo divenire veri annunziatori di esso, portatori nel mondo della grande luce della verità di Cristo, dalla quale è ogni salvezza nel tempo e nell’eternità. Tutti dobbiamo vivere la missione come vera azione liturgica, vero ministero sacro, lavoro santo per la redenzione del mondo. Annunzio e ricordo del Vangelo richiede il dono di tutta la nostra vita.

Perché le genti divengano un’offerta gradita

È questo il vero fine della predicazione del Vangelo: fare di ogni uomo un’offerta gradita al Signore. La legge antica del sacrificio richiedeva che la vittima fosse pura, senza alcun difetto, monda da ogni imperfezione. Questa verità così viene annunziata dallo stesso San Paolo: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,1-2). Questa finalità obbliga il missionario ad essere lui stesso prima degli altri offerta pura e santa quotidianamente immolata per il suo Signore. Obbliga altresì a dare all’uomo il Vangelo nella sua luce più pura, santa, vera, autentica, nella sua attualissima volontà di Dio. L’impurità della Parola è impurità dell’offerta, è impurità della vittima da offrire.

Santificata dallo Spirito Santo.

L’offerta è gradita al Signore se giorno per giorno si lascia santificare dallo Spirito Santo, se per Lui diviene offerta di: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. “Offerta che ha crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri”. Se non è santificata dallo Spirito Santo è immonda, perché fatta di: “fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere” (Cfr. Gal 5,16-25). Lo Spirito Santo deve assumere la nostra natura e trasformarla allo stesso modo che il fuoco trasforma il ferro, lo rende malleabile, pronto per assumere qualsiasi altra forma. Il discepolo di Gesù, assunto dallo Spirito e in Lui trasformato in natura spirituale, è capace di acquisire qualsiasi forma di verità, giustizia, carità, amore, speranza, comunione, compassione, condivisione, responsabilità.

Per condurre le genti all’obbedienza

La santificazione nello Spirito Santo non è finalizzata solo alla crescita in sapienza e grazia del proprio cuore o della propria anima. Essa è strumento, mezzo, via per condurre le genti all’obbedienza alla fede, alla verità, al Vangelo. Portare ogni altra persona all’obbedienza al Vangelo, alla verità, a Cristo, alla Parola è il fine del nostro essere discepoli di Gesù. Questo però mai potrà avvenire se noi per primi non siamo veri discepoli. L’obbedienza nasce dalla nostra obbedienza, la santità dalla nostra santità, lo Spirito Santo dal nostro Spirito Santo, la verità dalla nostra verità. Diamo ciò che possediamo, generiamo secondo la nostra natura spirituale, creiamo secondo ciò che siamo. Se siamo peccato creiamo peccato attorno a noi, se siamo natura vecchia produciamo nature vecchie, se siamo senza Spirito Santo generiamo persone semplicemente carnali. Per condurre all’obbedienza alla fede il mondo, è necessario che il discepolo di Gesù sia lui per primo perfettamente obbediente, faccia cioè del Vangelo la struttura del cuore, della mente, di ogni sentimento e desiderio, della volontà e del corpo.

Con parole e opere.

L’evangelizzazione non si compie solo con la Parola, ma anche con le opere. La Parola deve essere quella di Cristo Gesù, secondo l’attuale verità cui giorno per giorno conduce lo Spirito Santo. Le opere sono la trasformazione del Discorso della montagna in vita, in luce, in sale, in giustizia, in misericordia, in compassione, in perfetta osservanza dei Comandamenti, in quella giustizia superiore che Gesù chiede ad ogni suo discepolo. Le opere sono il frutto di tutta la Parola vissuta e non soltanto di qualche sua frase. Sono i frutti del suo nuovo essere che attestano la verità della testimonianza e della confessione di Gesù. Il discepolo di Gesù è l’uomo carità, misericordia, compassione, giustizia, amore, perdono, grazia verso tutti, dinanzi a tutti. È l’uomo dall’amore che sa trovare ragioni soprannaturali per amare i fratelli fino alla morte di croce.

Con la potenza di segni e di prodigi.

La trasformazione in amore del missionario non basta, non è sufficiente. È l’inizio, ma non il compimento. L’uomo non ha bisogno solo di amore, necessita di mille altre cose. Anche l’amore più concreto e universale non basta. L’uomo è una complessità di problemi, necessità, urgenze. Ha bisogno di salvezza dell’anima, dello spirito, del corpo, per sé, per gli altri, per vicini e per lontani. Il discepolo di Gesù deve essere sempre collegato a Gesù Signore, deve essere con Lui una cosa sola, in modo che il Signore sempre venga, intervenga e compia ciò che manca o che va ben oltre il suo amore. L’uomo ha bisogno di segni e di prodigi. Segni per la sua mente e il suo cuore, prodigi per il suo corpo e il suo spirito. Segni e prodigi vanno dati, dovranno essere dati. Chi però può donarli è solo lo Spirito Santo, Cristo Signore, il Padre celeste. Divenendo una cosa sola con Cristo, nello Spirito Santo, il discepolo di Gesù chiede sempre al Padre che aggiunga ciò che manca, completi ciò che è imperfetto, doni verità e carità piena al suo amore e alla sua verità. Segni e prodigi sono essenziali alla fede, perché sono la pienezza della verità di Dio, sono i veri creatori di una speranza nuova, i testimoni della verità di ogni Parola del Vangelo.

Con la forza dello Spirito

Chi opera i segni e i prodigi, chi trasforma l’uomo naturale o animale in persona tutta spirituale, è lo Spirito di Dio. Chi cammina secondo la carne si pone fuori dello Spirito, mai potrà presentarsi al mondo con la sua forza. È fuori di Lui, senza di Lui, che è il suo vero motore spirituale. Se lo Spirito non abita nel suo cuore in pienezza di verità e carità, mai Lui potrà manifestare, rivelare, far intervenire la sua potenza, forza, divina energia che trasforma cose e persone. Lo Spirito del Signore non agisce dal di fuori dell’uomo. Non è lo Spirito che è nel cielo che si deve invocare. È invece Cristo, lo Spirito, il Padre che è nel cuore. Se nel nostro cuore vi è un Cristo, uno Spirito Santo, un Padre celeste, povero, misero, quasi inesistente, mai nessuna forza Essi manifesteranno attraverso il nostro corpo. Se lo Spirito Santo, potente motore divino, rimane nel cielo e non diviene parte essenziale, strutturale, vitale della nostra vita, mai nessuna forza potrà manifestare il discepolo di Gesù. Spirito Santo e discepolo di Gesù devono essere una sola “macchina” evangelizzatrice e santificatrice. Il cristiano nello Spirito Santo, lo Spirito Santo nel cristiano e tutta la potenza dello Spirito di Dio diviene potenza del discepolo di Cristo Gesù.

Uno sguardo verso il passato

Il nostro cammino di Movimento Apostolico compie il prossimo 3 Novembre 2013 il suo trentaquattresimo anno. Abbiamo illuminato il passato con la Parola del Signore. Dobbiamo illuminare il presente con più grande intensità di luce spirituale. Il passato ci attesta che ce la possiamo fare.

– Sono stati celebrati finora sei Convegni Ecclesiali del Movimento Apostolico. Sono stati conclusi da: S.Em. Card. Angelo Scola, allora Patriarca di Venezia (Catanzaro, 2006); S.Em. Card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna (Catanzaro, 2007), S.Em. Card. Mauro Piacenza, allora Segretario della Congregazione per il Clero (Catanzaro, 2008); S.E. Mons. Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare di Roma (Roma, 2009); S.E. Mons. Mario Toso, Segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace (Roma, 2010); Mons. Miguel Delgado Galindo, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Laici (Catanzaro, 2012). Ogni edizione ha beneficiato dell’intervento dell’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace pro-tempore, rispettivamente S.E. Mons. Antonio Ciliberti e S.E. Mons. Vincenzo Bertolone. Sono intervenuti nel corso degli anni anche gli Arcivescovi della regione Calabra S.E. Mons. Vittorio Mondello, S.E. Mons. Santo Marcianò, S.E. Mons. Salvatore Nunnari. Un particolare ricordo ci riporta al Convegno del 24.11.2010, quando i partecipanti furono salutati al mattino dal Santo Padre Benedetto XVI al termine dell’Udienza Generale: “Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i partecipanti al convegno promosso dal Movimento Apostolico e li esorto a proseguire nel cammino della santità personale, punto di partenza di ogni evangelizzazione”.

– Ai sei convegni nazionali, si sono aggiunti altri tre convegni del Movimento Apostolico per l’area del Nord Italia e della Svizzera: a Corsico (MI) nel 2010 ,con l’intervento di S.E. Mons. Mario Delpini, Vescovo Ausiliare di Milano; a Schaffhausen (Svizzera) nel 2011, con la relazione di Mons. Josef Rosenast, Vicario generale della diocesi di Sankt Gallen; a Triuggio (MB) nel 2012, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.

– Nell’Istituto Secolare “Maria Madre della Redenzione”, nel corso degli anni, si è notevolmente accresciuto il numero delle consacrate. Il 1° novembre 2013, presiedendo la Celebrazione eucaristica nella parrocchia Maria Madre della Chiesa in Catanzaro, l’arcivescovo S.E. Mons. Bertolone accoglierà i voti di 25 novizie. Da quel momento le consacrate saranno 46 a cui si aggiungono 3 novizie che già accolte e altre le cui domande sono in corso di esame.

– Si è arricchito il nostro Sito Internet: www.movimentoapostolico.it. “Il Vangelo del Giorno”, commento teologico al brano evangelico della S. messa quotidiana è diffuso anche tramite le pagine Facebook e Twitter del Movimento Apostolico in formato testo e audio. Sono state aperte le pagine Facebook e Twitter anche in inglese e francese. Inoltre la sezione “Sussidi alla formazione”, già completata con i commenti a tutti i libri del Nuovo Testamento, è stata ulteriormente arricchita con i commenti ai libri dell’Antico Testamento (dalla Genesi a Giuditta, al momento). Il periodico “Movimento Apostolico”, sussidio di formazione culturale e religiosa, è giunto al suo 30° anno di pubblicazione ininterrotta.

– Il Centro Studi Verbum ha proseguito il suo servizio di evangelizzazione della cultura e di dialogo tra fede e saperi. Con la presentazioni degli atti della prima edizione del Progetto Universus, La persona crocevia dei saperi, (Tau editore, Todi 2012), è stato avviato anche il secondo ciclo, dedicato a La verità orizzonte dei saperi. Ha relazionato per l’occasione il professore Ricardo Pinero Moral, Decano di Filosofia presso l’Università di Salamanca in Spagna. In un programma di cinque incontri interdisciplinari – tenuti presso nella sede della Provincia di Catanzaro, in collaborazione con l’Università Magna Græcia e l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace – alcuni teologi del Centro hanno dialogato con illustri esperti di filosofia, astronomia, economia, diritto e medicina. L’Università ha riconosciuto crediti formativi ai propri studenti iscritti.

– Tra le pubblicazioni curate dai teologi del Centro Studi Verbum si sono aggiunti nel 2012-2013 i seguenti titoli: Giuseppe Carrabetta, Il Cristo totale (=” Piccola biblioteca agostiniana”, 49), Città Nuova, Roma 2012; Alessandro Carioti, Alla scuola del Risorto, CLV, Roma 2012; Edoardo M. Palma, L’immagine di Dio. San Paolo ai cristiani di Roma, (“Studi e ricerche”) Cittadella Editrice, Assisi, 2012; Nicola De Luca, Gesù il risorto. San Tommaso d’Aquino teologo della risurrezione, Cittadella, Assisi 2012; Flavio Placida, La Catechesi missionaria e la nuova evangelizzazione nell’ Europa post-cristiana, Cittadella, Assisi 2013; Michele Fontana, Faithbook. La fede ai giovani, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2012; Domenico Concolino, La parola incapace. Uno studio su fenomenologia e religione in Jean Luc Marion, Rubbettino, Soveria Mannelli 2013; Domenico Concolino, Il Dio Trinitario. La sua identità la nostra differenza, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2013.

– Prosegue la fervente opera di pastorale giovanile e di sostegno all’evangelizzazione curata dalla presidente Cettina Marraffa anche attraverso i musical originali da lei composti. Dopo aver messo gratuitamente in scena i musical “E sia la luce…”, “Alla tua ombra un canto” (si ricorda in particolare l’allestimento nel programma ufficiale della GMG di Madrid) e “Meditando la Passione” (messa in scena anche a Lourdes per il pellegrinaggio nazionale italiano del 2010), è ora in corso di preparazione un nuovo impegnativo musical dedicato al personaggio biblico Ester, che coinvolge la partecipazione di oltre 150 giovani.

– La preparazione artistica del musical è accompagnata da frequenti incontri formativi rivolti ai giovani, finalizzati all’approfondimento e all’attualizzazione dei temi biblici e spirituali connessi alla sacra rappresentazione.

– Prosegue il programma sistematico di formazione giovanile, strutturato in incontri mensili su tematiche connesse al rapporto tra i giovani e la fede, iniziato nell’ottobre 2010. Il programma, pensato dalla Presidente Cettina Marraffa in risposta ad esigenze manifestate dagli stessi giovani, è curato dall’assistente centrale in collaborazione con altri sacerdoti. Il programma è proseguito con regolarità, è stato diffuso anche in diretta web. Sono stati inseriti anche appuntamenti di preparazione alla GMG.

– Uno stand informativo del Movimento Apostolico è stato allestito presso la Fiera internazionale delle famiglia, dal 29 maggio al 2 giugno. Diversi aderenti del Movimento Apostolico si sono inseriti nel volontariato a breve e lungo termine. Tutti i membri del Movimento Apostolico di Milano e la folta rappresentanza proveniente dalla Sede Centrale e da diverse altre diocesi hanno partecipato agli incontri con il Santo Padre: sabato 2 giugno alla preghiera durante la “Festa delle testimonianze” e domenica 3 giugno alla celebrazione eucaristica.

– Il Movimento Apostolico ha partecipato con una folta rappresentanza, il 18 e 19 maggio 2013, all’incontro di tutti i Movimenti, Associazioni ed Aggregazioni Laicali con S.S. Francesco, in occasione dell’Anno della Fede.

– Continuano a maturare nel Movimento Apostolico vocazioni che arricchiscono la Chiesa: nel corso del 2012 sono stati ordinati 3 nuovi presbiteri e un altro nel 2013.

– La missione del Movimento Apostolico prosegue sia in Italia che all’estero. Dopo le visite effettuate negli anni precedenti in Africa e India, nel 2012 alcuni sacerdoti e laici hanno si sono recati in Camerun e Congo Brazzaville (dove è cresciuto il numero delle diocesi in cui opera il Movimento Apostolico). La Conferenza Episcopale del Camerun ha emesso il decreto di riconoscimento nazionale definitivo del Movimento Apostolico, consegnato personalmente dal Presidente S.E. Mons. Joseph Atanga all’Ispiratrice signora Maria Marino, nel corso di una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo S.E. Mons. Vincenzo Bertolone a S. Ianni di Catanzaro il 29.10.2012. Nello stesso mese di ottobre è venuto a farci visita S.E. Mons. Daniel Mizonzo, Vescovo di Nkayi, Congo-Brazaville.

– Nelle diverse sedi, gli aderenti del Movimento Apostolico si sono adoperati per vivere in modo corresponsabile la missione delle rispettive diocesi e parrocchie, partecipando agli appuntamenti e agli organismi diocesani e offrendo la disponibilità, secondo il carisma di ciascuno, in tutti i settori operativi: evangelizzazione, catechismo e catechesi, liturgia e sacramenti, consigli pastorali, Caritas, volontariato e missionarietà, pastorale dei giovani, della famiglie, della cultura, degli infermi.

– Prosegue inoltre, in modo ininterrotto da 34 anni, il servizio di catechesi e di formazione spirituale curato dal Movimento Apostolico in tutte le sedi, in riferimento ai locali piani pastorali, e inaugurato annualmente in diverse diocesi dai rispettivi Vescovi.

In cammino verso il futuro
Il mondo è da redimere, salvare, condurre all’obbedienza alla fede. Tutto questo potrà avvenire, se noi, Movimento Apostolico di Cristo Signore, diveniamo nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, vero strumento di salvezza. Per questo non dobbiamo vergognarci di essere persone totalmente evangeliche, persone cioè che respirano, profumano, sono Vangelo vivente del nostro Dio e Signore. Il Movimento Apostolico non è chiamato a proclamare un Vangelo che è fuori di lui, esterno a lui, lontano da lui, attinto in qualche pagina di libro o in qualche commentario o sussidio per la formazione. Il Movimento Apostolico dona il Vangelo che lui stesso è divenuto, dona il Vangelo nel quale si è immerso, calato, divenendo con esso una cosa sola. Divenendo Vangelo annunzia il Vangelo, trasformandosi in Parola dona la Parola. Parla al mondo da persona trasformata dallo Spirito Santo in essere tutto spirituale. La nostra Ispiratrice è riuscita, perché il Vangelo è la sua stessa vita. La Parola è il suo cuore, la sua anima, il suo spirito, il suo corpo.

Un ringraziamento particolare
Ringrazio l’Ispiratrice – Fondatrice del Movimento Apostolico, Signora Maria Marino. La sua sofferenza ininterrotta, senza tregua, che l’ha resa conforme a Cristo Crocifisso, è per il mondo intero germe di vera conversione dei cuori.

Ringrazio la Presidente del Movimento Apostolico, Signora Concetta Venerina Marraffa. Il suo amore e la sua dedizione, il suo zelo e la sua costante opera di evangelizzazione, anche attraverso i moderni mezzi della comunicazione sociale, sono vera luce evangelica che attrae e conquista a Cristo Signore.

Ringrazio la Segretaria Centrale, le Segretarie Diocesane e Parrocchiali, i Responsabili Diocesani e Parrocchiali, gli Aderenti, i Candidati. Dal loro lavoro e impegno il Movimento Apostolico riceve linfa e impulso nella sua missione. Dalla loro opera il Movimento cresce, si sviluppa, si espande nel mondo.

Ringrazio gli Assistenti Ecclesiastici che giorno per giorno si prodigano per nutrire ogni aderente di grazia e di verità.

Ringrazio tutti i Sacerdoti che hanno a cuore il Movimento Apostolico e ne aiutano il cammino con la loro costante opera.

Ringrazio i Diaconi che con la catechesi e ogni loro azione pastorale e liturgica collaborano a che il Movimento Apostolico possa crescere secondo il cuore di Cristo e della Vergine Maria.

Al Vangelo non si dona mai abbastanza. Per il Vangelo urge che tutta la nostra vita venga consumata, offerta a Dio, in sacrificio di soave odore.

Ringrazio le Consacrate Laiche “Maria, Madre della Redenzione”, frutto maturato nel cuore dell’Ispiratrice del Movimento Apostolico.

Agli Eccellentissimi Vescovi, nelle cui Diocesi vive ed opera il Movimento Apostolico, il nostro grazie più sentito e la nostra più alta riconoscenza. A loro e ad ogni altro Successore degli Apostoli assicuriamo una preghiera costante, ininterrotta, perché il Signore per mezzo loro continui la sua opera di salvezza.

Al Santo Padre, Benedetto XVI, Papa emerito, il ringraziamento per quanto ha fatto per la Chiesa e per l’aiuto profuso per il Movimento Apostolico.

A Papa Francesco, posto dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa di Dio in questa ora particolare della storia, il Movimento Apostolico offre la sua totale obbedienza e la sua preghiera perché Cristo Gesù ne faccia un testimone autentico del suo Vangelo, fulgido esempio per la Chiesa e per il mondo.

La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci accompagni nell’opera dell’evangelizzazione per tutti i giorni della nostra vita.

Quest’anno di luce della fede, 2013 – 2014, sia vissuto dal Movimento Apostolico con carità e verità sempre più intense e più forti per la più grande gloria di Dio e la salvezza delle anime. Sia vissuto senza alcuna vergogna del Vangelo.

Catanzaro, 8 Settembre 2013

L’Assistente Ecclesiastico Centrale del Movimento Apostolico
Mons. Costantino Di Bruno