Lascia lì il tuo dono davanti all’altare
19 FEBBRAIO (Mt 5,20-26)
La verità dell’amore del discepolo di Gesù deve essere in tutto conforme alla verità del Padre. O il cristiano ama come il Padre, o il suo non è amore nuovo, amore dal cuore di Dio. È amore dal cuore dell’uomo, cuore vecchio, sclerotizzato, incirconciso. San Paolo vede la novità dell’amore del Padre e lo canta nella lettera ai Romani.
Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione (Rm 5,1-11).
Il Padre ha visto noi, suoi nemici, peccatori, empi, idolatri, coperti dalla lebbra del male. Ha avuto pietà di noi. Ha mandato il Figlio suo per offrirci e chiedere la riconciliazione. Ci ha offerto tutto il suo amore. Cristo Gesù, purissimo sacramento e verità dell’amore del Padre, sulla Croce, ha smesso per un attimo di offrire se stesso al Padre per la nostra redenzione eterna, è venuto, ha offerto la sua riconciliazione agli uomini. Ha chiesto al Padre perdono per i suoi carnefici, “perché non sanno quello che fanno”.
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò (Cfr. Lc 23,33-46).
Se Gesù non si fosse riconciliato con gli uomini, qualcuno avrebbe potuto pensare alla sua non perfetta obbedienza alla sua stessa Parola. Ora nessuno può dubitare della perfettissima santità di Gesù Signore. Ogni Parola da Lui proferita è stata da Lui vissuta. Lui parlava sempre dalla croce, da Crocifisso su di essa, da inchiodato.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
L’amore che Gesù vuole è delicato, puro, nelle mani, nei pensieri, nei desideri, nelle parole, nei sentimenti. Un solo pensiero di giudizio, condanna, ira, tradisce la non delicatezza e la non purezza del nostro amore. Non è puro quell’amore che non sa governare tutti i moti inconsulti del cuore. Cristo Gesù ha sempre governato ogni moto del suo cuore. Durante la crudeltà della sua passione, mentre era inchiodato sulla croce, Lui aveva il perfetto dominio di ogni moto del suo cuore. Lui veramente ha rivelato all’uomo purezza, santità, verità, delicatezza, misericordia del suo amore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci dal cuore puro, delicato.