La vostra ricompensa è grande nel cielo

Il Vangelo è un’offerta: tutta la terra e tutto il tempo per tutto il Cielo e tutta l’eternità beata. In tutto il tempo e tutta la terra è compresa anche la vita dell’uomo. Si dona a Cristo Gesù tempo, terra, vita e Lui ci dona Paradiso, Eternità, Vita eterna. Prendere o lasciare. Accettare o rifiutare. L’offerta è Lui che la fa. A noi è data la possibilità di accoglierla o di rifiutarla, ma in nessun caso di modificarla, alterarla, trasformarla. L’offerta è sua e le modalità sono sue. Noi possiamo solo dare una nostra libera, ma anche impegnativa risposta. Non possiamo altro.

Dinanzi a Gesù vi è un esercito di poveri, affamati, assetati, sfruttati, odiati dagli uomini. Qual è la proposta fatta ad essi? Restate poveri, affamati, perseguitati, assetati, odiati. Restate però sempre nell’amore, nella giustizia, nella verità, nel perdono, nella misericordia, nell’obbedienza a questa vostra storia, cercate in questo vostro stato il Signore, camminate nella mia Parola. Avrete una ricompensa grande nel regno dei cieli. Sarete beati per l’eternità. La vita presente è un attimo, un soffio, un istante. Poi verrà per voi la pienezza della luce e della gioia.

Dinanzi a Gesù vi sono anche persone ricche, sazie, gaudenti, stimate dagli uomini. Cosa dice loro il Signore? “Sappiate che domani sarete nella povertà estrema, nella fame, nella tristezza, nel disonore. Di tutta questa vostra ricchezza nulla resterà. Se volete essere domani nella gioia eterna, cambiate vita. Date in elemosina quanto possedete. Fate del bene con le vostre ricchezze. Condividete la miseria altrui. Non perché i poveri hanno bisogno di voi, ma perché voi avete bisogno dei poveri per salvarvi”. Questa verità va ben precisata.

Il povero non ha bisogno del ricco. Al povero basta il Signore. Al povero basta la ricerca della giustizia, la ricerca di Cristo e la vita nella Parola del Vangelo. Non ha bisogno dell’uomo, perché il Padre celeste ha promesso che sempre si prenderà cura di lui. È il ricco che ha bisogno del povero. Ha bisogno di lui per salvarsi, poter entrare nel regno dei cieli, godere della beatitudine eterna. Il Signore manda il povero dal ricco, ma come chiave perché gli apre le porte del suo cielo. È il povero la chiave perché il ricco apra ed entri in Paradiso.

Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.

Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti. Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro (Lc 6,10-30).

Cosa chiede il Signore al suo esercito di poveri, miseri, affamati, afflitti, sconsolati, desolati a causa degli uomini? Chiede di amare i loro nemici, di fare del bene a quelli che li odiano, di benedire quanti li maledicono, di pregare per coloro che li trattano male. Essi devono avere un cuore nobile, il cuore del Padre, il cuore di Cristo, il cuore dell’amore. Mai dovranno conoscere il male, neanche con un pensiero o un primissimo moto della mente. Dovranno essere capaci di sopportare qualsiasi ingiustizia. Anche se viene loro strappata la vita, devono lasciare che venga loro presa. Tutto essi devono dare per il regno. Il tutto della terra per il tutto del Cielo.

Chi accetta questa offerta di Cristo Gesù – rimanere nella condizione di povertà e non conoscendo mai il male, neanche con un desiderio o un pensiero cattivo, lasciandosi privare delle cose e della stessa via – entrerà nel regno eterno di Dio. Chi invece deciderà di vivere la vita secondo la sua volontà, la sua ricchezza, la sua giustizia, mai potrà vedere il regno di Dio. Non ha accolto l’offerta che Gesù gli ha fatto. È giusto che ognuno sappia che il regno eterno non è un diritto. È un’offerta condizionata. Le regole dell’offerta le scrive Cristo Signore. A noi spetta la risposta che è di accoglienza o di rifiuto. A noi non è data facoltà di modifica. Non è contrattabile l’offerta. La vuoi, la prendi. Non la vuoi, la lasci. Il nostro futuro è nella nostra decisione. Oggi l’uomo ha mutato arbitrariamente l’offerta di Cristo. L’ha privata delle condizioni. Vuole l’offerta della vita eterna, ma non gli obblighi ad essa legati. Le motivazioni addotte per l’alterazione dell’offerta di Gesù sono molteplici, ma tutte fondate su un’eresia, che ha un solo nome: misericordia del Signore, ignorando che la misericordia è proprio l’offerta di Gesù.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la fede nell’offerta di Cristo Gesù.