La parola del Signore si diffondeva

SABATO 9 MAGGIO (At 13,44-52)

Questa verità della Scrittura – la Parola di Dio si diffondeva – si compie su due azioni degli Apostoli e di ogni altro discepolo di Gesù. Prima azione: dalla bocca degli apostoli e dei discepoli può venire fuori una parola di uomini e questa parola non edifica il regno di Dio, anzi semina zizzania, falsità, menzogna, inganno. Contro questo pericolo San Paolo ammonisce i Vescovo dell’Asia: “E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio. Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio. Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi” (At 20,25-31).

Nella Seconda Lettera ai Corinzi mette in guardia contro gli operai fraudolenti: “In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. Questi tali sono falsi apostoli, lavoratori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri un pazzo. Se no, ritenetemi pure come un pazzo, perché anch’io possa vantarmi un poco. Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io. Infatti voi, che pure siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. In realtà sopportate chi vi rende schiavi, chi vi divora, chi vi deruba, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. Lo dico con vergogna, come se fossimo stati deboli!” (2Cor 11,9-20). Se si semina parola di uomini, cresce il regno delle tenebre, mai il regno della luce. La seconda azione è la predicazione di essa. Più si semina e più si diffonde. Meno si semina e meno si diffonde. Se gli operai sono benevolmente assopiti, nessuna semina della Parola e nessuna diffusione.

Il sabato seguente quasi tutta la città [di Antiòchia] si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”». Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

È giusto che ogni apostolo e ogni discepolo di Gesù si chieda: semino la Parola di Dio o quella degli uomini? Semino con larghezza o con ristrettezza? Semino in ogni cuore oppure mi limito solo ad alcuni? Non semino per nulla e neanche ho mai seminato? Dalla risposta ognuno potrà conoscere se per le sue azioni la Parola si diffonde oppure è rimasta nei granai del cielo. Il regno di Dio nasce dalla semina della Parola. Niente Parola data, niente regno. Niente semina, nessuna raccolta. La semina della Parola è l’opera chiesta ad ogni discepolo. La semina fa il regno. Per la non semina esso muore.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni discepolo sia solerte seminatore della Parola.