La gente subito lo riconobbe
8 FEBBRAIO (Mc 6,53-56)
Vi sono molti modi e diverse stratificazioni per conoscere una persona. La si può conoscere per il suo aspetto fisico, per la sua intelligenza, scienza, capacità spirituali, la si può anche conoscere per la nobiltà d’animo che la contraddistingue, per il bene e per il male, la si può conoscere come angelo e come demonio. Vi è una conoscenza materiale, letterale, spirituale anche di Dio. Gesù conosce ogni uomo per la sua fedeltà o infedeltà alla Legge del Padre suo e questa conoscenza è rivelata dal Vangelo secondo Matteo non tanto per condannare i farisei del tempo di Gesù, ma per rivelare ai suoi discepoli che una tale conoscenza di Dio non produce frutti di vita, ma di morte.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito! (Mt 23,8-26).
La gente vede Gesù e subito lo riconosce. Non si tratta di una conoscenza semplicemente fisica e neanche puramente spirituale. Lo riconosce come il suo solo Salvatore, sua unica fonte di vita, sua sorgente di verità e grazia. Lo riconosce come Persona appartenente a Dio e non a questo mondo. Lo vede come il vero Mandato da Dio per portare pace nell’anima, nello spirito, nel corpo. La gente ha di Gesù una conoscenza vera, anche se ancora manca di tanta formazione spirituale e dottrinale.
Compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Un cristiano, e in modo particolare un presbitero, un vescovo, un papa, è sacramento di Cristo, suo stesso corpo, sua vita. La gente dovrebbe riconoscere il nostro essere da Dio. Spesso invece ci riconosce come presenza dell’inferno. Spesso si dice: “Quello è un diavolo, un assatanato, persona senza misericordia, uomo senza pietà, ministro senza grazia”. Se la gente non riconosce il cristiano come cristiano, il presbitero come presbitero, il vescovo come il vescovo, il papa come il papa, ma vede in essi semplicemente degli uomini, uomini e non degli uomini divini, mai vi sarà la scintilla della fede, della conversione, della verità, dell’accoglienza di Cristo. Il Cristo invisibile si accoglie per la visione del Cristo visibile. Se il Cristo visibile oscura il Cristo invisibile, mai si potrà giungere alla vera fede. Manca il Cristo visibile che è vero ponte perché si veda e si raggiunga, si conquisti il Cristo invisibile. I veri problemi della fede sono tutti racchiusi in questa separazione tra il Cristo invisibile e il Cristo visibile.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero Cristo visibile.