La folla li rimproverava perché tacessero

Ogni parola del Vangelo è per noi grande rivelazione. Essa non solo rivela il cuore di Dio e di Cristo Gesù, ma anche il cuore dell’uomo, così come esso, sia verso Dio che verso i fratelli. Gesù passa per Gerico, Due ciechi, seduti lungo la strada, sentono che passa Gesù e gridano: “Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di no!”. Essi sanno che Gesù è la sola unica salvezza. Essi gridano perché Lui senta, si fermi, conceda loro la grazia della guarigione. Il loro cuore viene subito svelato. Essi credono che Gesù possa guarirli. A Lui chiedono pietà. La pietà è amore che sa chinarsi sull’uomo che è nella sofferenza o dell’anima o dello spirito o del corpo, per dare sollievo efficace. Gesù dovrà avere pietà, guarendoli dalla loro cecità, donando loro la vista. Ma Gesù non è venuto per dare la vista del corpo, ma dello spirito. La vista del corpo è solo un segno del miracolo che avviene dentro l’uomo. Con la vista che Gesù dona si vede Dio secondo verità e vedendo Dio ogni altra cosa è vista secondo verità. Anche Cristo va visto in pienezza di verità. Vederlo dalla falsità a nulla serve. Neanche serve vederlo come solo operatore di prodigi o di guarigioni. I miracoli nella Scrittura sono solo segni e segni sempre dovranno rimanere. Il Signore apre gli occhi alla verità spirituale dalla quale è la vita dell’uomo.

I due ciechi conoscono la loro povertà fisica e gridano a Cristo. La folla ascolta, ma non riesce a capire il grido dei due ciechi e li rimprovera perché tacciano. E qui si rivela l’altro cuore: il cuore di chi è cieco nello spirito e non vede la sofferenza, il dolore, la povertà, la miseria, la solitudine, la pesantezza che grava sulle spalle dei suoi fratelli. La cecità dello spirito è quasi universale. Quella fisica esiste, ma non è così diffusa come quella spirituale. Dalla cecità fisica, ai nostri giorni si può anche guarire con trapianti vari e medicine d’avanguardia. Da quella spirituale non c’è guarigione. Urge un vero trapianto del cuore che solo lo Spirito Santo può operare e Lui sempre lo opera per mezzo del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Se però i figli della Chiesa sono essi stessi ciechi, allora non solo non vedono che i loro fratelli sono ciechi, anche se i loro fratelli bussano alla loro porta per chiedere il trapianto, perché hanno sentito parlare di questo grande dono concesso loro da Gesù Signore, essi sarebbero incapaci di un qualsiasi intervento, anche piccolo, minimo. Oggi è questa la situazione di molti figli della Chiesa: sono ciechi spiritualmente perché privi della loro verità, della verità di Cristo e del suo Corpo, della verità della grazia e dei carismi, dei ministeri e delle vocazioni, della comunione gerarchica.

Mentre uscivano da Gerico, una grande folla lo seguì. Ed ecco, due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava Gesù, gridarono dicendo: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». La folla li rimproverava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Gesù si fermò, li chiamò e disse: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». Gesù ebbe compassione, toccò loro gli occhi ed essi all’istante ricuperarono la vista e lo seguirono (Mt 20,29-34).

Verità a noi svelta dal Vangelo è la decisione presa dai due ciechi. È questa verità che cambia la storia personale di ciascuno. La propria fede sempre va trasformata in grido a Gesù perché di certo Lui ascolterà. Se non ha ascoltato al primo grido, ascolterà al secondo, al terzo, al quarto, ma di sicuro ascolterà. Il Vangelo è anche la rivelazione che mai Cristo Signore ha lasciato un solo grido dell’uomo inascoltato, quando esso è stato fatto con vera fede. L’ultimo grido lo ha ascoltato sulla croce, quando rispose al buon ladrone: “In verità, io ti dico: oggi sarai con me in paradiso”. Oggi è questa fede che manca al cristiano. Lui vede la cecità nella quale si sta annegando l’umanità e anziché gridare con grido ininterrotto al Signore, si lamenta, mormora, critica, giudica, condanna, sciupa il tempo in chiacchiere e in parole vane. Consuma il suo fiato per la vanità, mentre potrebbe trasformare la sua voce in preghiera accorata, senza interruzione, a Cristo Gesù perché venga e liberi dalla cecità prima i suoi discepoli e poi per mezzo di essi il mondo intero. Tutto è possibile all’uomo che grida al Signore, perché sempre lui sarà ascoltato dal suo Dio. Se a volte Lui sembra non sentire, non sente perché Lui vuole che gli urliamo fino a farlo stancare. Lui vuole che noi gli togliamo la sua pace.

I due ciechi gridano. Il Signore ascolta. Si ferma. Chiede cosa vogliono che Lui faccia loro. La risposta è una sola. Loro vogliono che Lui dia ad essi la vista. La vista è subito data. Non è data però solo la vista del corpo, molto di più è donata loro la vista dell’anima e dello spirito. Infatti essi subito si mettono a seguire il loro Benefattore che sta salendo a Gerusalemme per essere crocifisso al fine di dare ad ogni cuore la verità dell’amore e ad ogni anima la verità di Dio, dalla quale è ogni altra verità sulla terra e nei cieli. Cristo Gesù per questo si lascia crocifiggere: per togliere il peccato che uccide l’anima impedendole di vedere Dio, rende di pietra il cuore costringendolo all’egoismo, toglie alla volontà l’orientamento verso la luce spingendola verso le tenebre, priva il pensiero della retta conoscenza di Dio e al so posto installa ogni idolo. I due ciechi ora vedono e sanno che solo Gesù è il vero Maestro da seguire. I cristiani hanno perso la vista ritornando nel peccato e per essi ogni maestro è buono. È questa la vera cecità.

Madre senza peccato, Angeli, Santi, otteneteci la forza di gridare a Cristo senza interruzione.