Ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti
25 LUGLIO (Mt 20,20-28)
Il Salmo ci insegna oggi che nessun uomo è in grado di poter riscattare la sua vita. Tutto l’uomo, per intero, dalla nascita alla morte, in ogni sua pensiero, azione, relazione, opera, sentimento, volontà, deve essere sempre dal suo Dio. Solo Lui lo può riscattare dal male. Solo Lui lo può condurre nel bene. Solo Lui lo può salvare oggi e nell’eternità. Solo da Lui sgorga la vera vita. Questa è la verità sull’uomo.
Ascoltate questo, popoli tutti, porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo, voi, gente del popolo e nobili, ricchi e poveri insieme. La mia bocca dice cose sapienti, il mio cuore medita con discernimento. Porgerò l’orecchio a un proverbio, esporrò sulla cetra il mio enigma. Perché dovrò temere nei giorni del male, quando mi circonda la malizia di quelli che mi fanno inciampare? Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza. Certo, l’uomo non può riscattare se stesso né pagare a Dio il proprio prezzo. Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita: non sarà mai sufficiente per vivere senza fine e non vedere la fossa. Vedrai infatti morire i sapienti; periranno insieme lo stolto e l’insensato e lasceranno ad altri le loro ricchezze. Il sepolcro sarà loro eterna dimora, loro tenda di generazione in generazione: eppure a terre hanno dato il proprio nome. Ma nella prosperità l’uomo non dura: è simile alle bestie che muoiono. Questa è la via di chi confida in se stesso, la fine di chi si compiace dei propri discorsi. Come pecore sono destinati agli inferi, sarà loro pastore la morte; scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà di loro ogni traccia, gli inferi saranno la loro dimora. Certo, Dio riscatterà la mia vita, mi strapperà dalla mano degli inferi. Non temere se un uomo arricchisce, se aumenta la gloria della sua casa. Quando muore, infatti, con sé non porta nulla né scende con lui la sua gloria. Anche se da vivo benediceva se stesso: «Si congratuleranno, perché ti è andata bene», andrà con la generazione dei suoi padri, che non vedranno mai più la luce. Nella prosperità l’uomo non comprende, è simile alle bestie che muoiono. (Sal 49 (48), 1-21).
Viene Gesù. Lui è vero uomo. Come vero uomo cosa dice di se stesso? Che Lui dona la vita per il riscatto di molti. È questa la sublime novità che ci porta il Vangelo. Gesù è vero Redentore, vero Salvatore, perché capace di liberare non un solo uomo, ma tutti gli uomini dal peccato e dal potere delle tenebre. Lui è il solo che possa fare questo. Nessun altro lo potrà mai fare, perché ogni altro ha bisogno lui di essere riscattato e per lui valgono le parole del salmo: nessuno potrà mai riscattare la sua vita.
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Giacomo e Giovanni di certo non hanno ancora compreso nulla del mistero di Cristo Gesù. Cristo Gesù non li ha chiamati perché governino sugli uomini, bensì per farne dei “redentori” e dei “salvatori” in Lui, con Lui, per Lui. Vi è un solo modo per essere “redentori”, salvatori”, offrire la propria vita in riscatto per gli altri. Vi è infinita differenza tra offrire la propria vita e dominare e opprimere gli altri. La vita si offre prendendo l’ultimo posto, facendosi il servo di tutti, prendendo sulle proprie spalle il peccato del mondo ed espiandolo con una carità sino alla fine.
Per chi vuole dare la vita in riscatto, il posto è sempre uno: quello del servo, qualsiasi ministero o ufficio gli venga assegnato da Dio. Questo Gesù ha fatto. Questo dovrà fare ogni suo discepolo. Non c’è posto nel suo regno per quanti non vogliono servire e non vogliono essere “redentori, salvatori” come Lui, seguendo il suo esempio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci servi di tutti.