IO VENGO A TE NEL NOME DEL SIGNORE

MERCOLEDÌ 22 GENNAIO (1Sam 17,32-33.37.40-51)

Il gigante Golia è immagine, figura del male e anche di Satana che è il nemico dell’uomo. Satana sempre sfida “i santi di Dio”. Li sfida non però come esercito, come unità, ma singolarmente, uno ad uno. Questa è la sua astuzia e questa la sua tattica. Sa che insieme, facendo un corpo unico, è difficile vincerli. Ad uno ad uno invece tutto per lui è più facile. Per questo sempre rompe l’unità, crea separazioni, divisioni, disgregazioni, piccoli gruppi, singole individualità. Ieri ad esempio il cattolicesimo era un corpo compatto. Oggi invece da Satana è stato come frantumato, facendo di ogni singolo cristiano un corpo a sé. Così è molto più agevole per lui sconfiggere tutti e tutti ridurre in schiavitù. Satana si può vincere in un solo modo: nel nome di Cristo Gesù il Nazareno. Anche in questa verità il principe del mondo ha escogitato un suo piano strategico di grande successo. Ha cambiato il nome. Invece del nome di Gesù il Nazareno, il solo nome dinanzi al quale lui trema, gli ha suggerito il nome del Dio unico. Prima lo ha sedotto perché creasse questo Dio e poi gli ha suggerito di sostituire il nome di Gesù con questa nome. Questo Dio essendo invenzione di Satana mai potrà fargli paura. È come se fosse lo stesso nome di Satana. Si può combattere Satana nel nome di Satana? Mai. Solo ad un nome Satana trema: del nome di Gesù il Nazareno.

In quei giorni, Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza». Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va’ e il Signore sia con te». Davide prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo. Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche».

Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani». Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.

Da questo nasce una terza verità. Chi sconfigge Satana servendosi del nome di Gesù il Nazareno dona ai suoi fratelli tanta forza e tanta energia perché anche loro lo passano sconfiggere. La forza dell’uno diviene forza dell’altro. Ma anche la debolezza degli uni diviene debolezza per gli altri. Questa verità deve convincere ogni credente in Cristo Gesù della necessità che incombe su di lui affinché per la sua fede Satana venga sconfitto. La sua vittoria diviene per gli altri coraggio, sprone, forza. Infonde fiducia. Nasce la fede che il male potrà essere vinto. Oggi la debolezza cristiana è proprio questa: la non fermezza di fede del singolo credente che lui può sconfiggere Satana. Se Davide non avesse avuta questa certezza di fede, mai Golia sarebbe stato vinto e mai abbattuto. Dal re fino all’ultimo soldato, tutti erano convinti che quel gigante fosse invincibile. Davide invece ha attestato loro che Dio non teme il gigante.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano creda nel nome di Gesù il Nazareno.